Allergie primaverili nei bambini: quali sono e come difendersi

Dr. Giuseppe Pingitore Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr. Giuseppe Pingitore, Allergologo, Pediatra |
A cura di Mattia Zamboni

Data articolo – 21 Marzo, 2023

Scopriamo quali sono e come difendersi dalle allergie primaverili

Con l’arrivo della bella stagione, i bambini possono tornare a giocare all’aperto e a godersi i numerosi benefici dell’aria aperta e del sole; allo stesso tempo, però, aumenta il rischio della comparsa delle allergie primaverili a causa della presenza del polline

In questa stagione, infatti, avviene la fioritura di piante e alberi che producono polline anemofilo il quale, trasportato dal vento, può causare fenomeni di tipo allergico come raffreddore, congiuntivite e asma nei bambini più sensibili.

Scopriamo quali sono le allergie primaverili più diffuse e come difendersi correttamente.

Bambini e allergie primaverili: a cosa prestare attenzione?

La maggior parte dei bambini con allergie primaverili può essere sensibile a:

  • polline delle graminacee; 
  • polline di altre piante erbacee, come la parietaria;
  • polline di alberi.

Quali sono le allergie primaverili

Molto spesso i bambini allergici sono sensibilizzati a più di un tipo di polline.

Tra le piante capaci di rilasciare polline nell’ambiente troviamo:

  • cipresso;
  • parietaria;
  • graminacee;
  • ambrosia;
  • nocciolo;
  • faggio;
  • betulla;
  • ulivo;
  • quercia.

Non esistono, però, solo le piante; le allergie più comuni all’aperto possono essere dovute a:

  • muffe;
  • pelo di animali;
  • punture di insetti.

Occorre precisare che il polline di pioppo è tra quelli con il più basso potere allergizzante e con una pollinazione limitata: questo albero viene associato a fenomeni allergici perché, nel periodo di massima fioritura delle graminacee, compare il fenomeno dei pappi che, tuttavia, non contengono polline e non hanno alcun potere allergico.

Tutti i sintomi delle allergie primaverili nei bambini

Le allergie primaverili possono manifestarsi con diversi sintomi, tra cui il più comune è la rinite allergica, responsabile di condizioni molto simili a quelle di un banale raffreddore, ovvero:

  • prurito;
  • naso chiuso;
  • starnuti;
  • eccessiva produzione di secrezione nasale acquosa.

Questi sintomi possono creare situazioni di disagio al bambino, costringendolo a limitare la sua attività all’aperto; inoltre, se associata a ostruzione nasale, può disturbare il sonno.

Un altro sintomo dell’ allergia primaverile nei bambini può essere la tosse: questo disturbo può presentarsi sia in forma secca e persistente, che in forma grassa, con annessa produzione di catarro.

Quasi sempre ai sintomi nasali si associano quelli oculari (congiuntivite allergica); si parla frequentemente di rino-congiuntivite allergica, che si manifesta con:

  • occhi arrossati;
  • lacrimazione e prurito oculare.

In passato, questa condizione era nota come “febbre da fieno”, ad indicare la compromissione di più organi e la presenza di malessere generale, anche se la febbre non è quasi mai presente. 

L’interessamento delle vie respiratorie può coinvolgere, in soggetti predisposti, anche le vie bronchiali.

In questi casi, il bambino può manifestare i sintomi dell’asma bronchiale allergica, ovvero:

  • tosse secca;
  • sibili espiratori;
  • fame d’aria;
  • senso di oppressione al torace.

Possono essere presenti anche sintomi generali, quali:

Tali disturbi sono per lo più dovuti all’ostruzione nasale persistente che è un sintomo non grave ma che riduce la qualità di vita e impedisce al bambino di riposare durante le ore notturne. 

Allergie primaverili nei bambini: come difendersi

A volte è davvero difficile proteggere i propri bambini dalle allergie stagionali, ma per prevenirle il più possibile potrebbe essere d’aiuto:

  • evitare di portare i bambini a giocare nei prati nei mesi primaverili e  nelle ore più calde della giornata; preferire, se si ha la possibilità, la vicinanza al mare oppure l’alta montagna;
  • mantenere chiuse le finestre durante il giorno e arieggiare alla sera;
  • cambiare gli abiti dopo una permanenza all’aria aperta;
  • spazzolare i capelli fuori dalla camera da letto;
  • lavare il naso con soluzione salina;
  • utilizzare occhiali da sole, soprattutto quando si va in bicicletta;
  • in auto, viaggiare con finestrini chiusi e tenere pulito il filtro antipolline dell’auto.
  • somministrare una corretta terapia medica sintomatica di supporto.

Si ricorda, infatti, che la terapia si avvale di farmaci sintomatici che servono a contrastare i disturbi causati dall’infiammazione allergica; non ha senso, pertanto, iniziare ad assumere farmaci prima della comparsa dei sintomi. 

La terapia si fonda sull’uso degli antistaminici per via orale o per via nasale e dei cortisonici spray per via nasale, molto efficaci e sicuri. 

In presenza di sintomi particolarmente intensi e fastidiosi si può valutare, insieme allo specialista allergologo, l’opportunità di effettuare una terapia desensibilizzante verso il polline che causa i disturbi (vaccino antiallergico), nei mesi che precedono la fioritura.

Il parere dell’esperto

Il Dr. Giuseppe Pingitore, allergologo e pediatra, spiega come trattare le allergie stagionali:

La rino-congiuntivite allergica, chiamata anche pollinosi, è una frequente manifestazione dell’allergia respiratoria. Essa è causa di disturbi fastidiosi, ma generalmente limitati al periodo dell’anno durante il quale è presente nell’atmosfera il polline o i pollini verso cui il bambino è sensibilizzato. 

Al fine di una corretta diagnosi, è importante affidarsi allo specialista allergologo, che ha le competenze specifiche per sintetizzare i dati anamnestici riferiti dal genitore del bambino (la storia clinica è molto importante per indirizzare le successive indagini), le risultanze dell’esame clinico e il risultato dei test cutanei, effettuati con gli estratti allergenici suggeriti dall’anamnesi.

Una volta formulata la diagnosi, lo specialista provvede a prescrivere i farmaci sintomatici, per lo più antistaminici di ultima generazione e spray nasali a base di cortisonici idonei all’età pediatrica. 

Se esistono le condizioni (gravità dei sintomi, numero di sensibilizzazioni e altro) lo specialista può anche prescrivere, d’accordo con i genitori del bambino, una immunoterapia allergene-specifica (nota anche come vaccino per l’allergia), ad oggi l’unica terapia in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica.

Ultimo aggiornamento – 17 Marzo, 2023

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