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Sangue nelle feci del neonato, quali sono le cause?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 11 Dicembre, 2023

mamma cambia il pannolino al neonato

Il sangue nelle feci del neonato può comprensibilmente generare ansia e preoccupazione nei genitori che non sanno da cosa può dipendere. Di solito, negli adulti questo fenomeno viene associato alla presenza delle ragadi anali, ma quando si tratta di un bimbo molto piccolo? 

È bene chiarire subito che in genere questo fenomeno non ha cause gravi alla sua origine, essendo legato allo sforzo per defecare e alla conseguente formazione di fissurazioni anali (piccole ferite) in seguito al passaggio di feci dure o voluminose o da feci molto acide che creano ugualmente fissurazioni anali.

In altri casi, tuttavia, possono presentarsi condizioni di salute più o meno serie che richiedono l'intervento urgente di un medico per una diagnosi accurata e trattamenti adeguati. In presenza, per esempio, di un'infezione o sanguinamento lungo il tratto gastrointestinale superiore.

È bene osservare attentamente alcuni segnali, se il sangue è di un colore rosso scuro o rosso vivo, se si presenta come striature sull'esterno delle feci, come filamento o grumi all'interno di esse. Se il bambino ha febbre, diarrea, mancanza di appetito o altri sintomi insoliti.

Vediamo, dunque, quali sono tutte le cause del sangue nelle feci del neonato e i sintomi da osservare per capire quando è il momento di consultare il pediatra.

Le feci del neonato

Durante i primi mesi di vita, può capitare che le feci del bambino assumano colori diversi, dal marrone al giallognolo, al verde, al rosso. Ma non c'è da preoccuparsi perché questi mutamenti possono dipendere dal latte che viene ingerito, dalla velocità con cui viene ingerito.

Anche alcuni farmaci, come certi antibiotici, possono fare lo stesso effetto.

Sicuramente, di fronte alle normalissime apprensioni di un genitore, il medico potrà far luce sulla condizione di salute del neonato e sulle effettive cause del colore delle feci.

Ma quando invece si nota proprio la presenza di sangue nelle feci di un neonato, quali possono essere le cause?

Cause di sangue nelle feci del neonato

Dunque, prima di entrare nel dettaglio delle varie cause, è bene precisare alcuni dettagli. Il sangue che si osserva nelle feci del bambino può essere spia di diverse problematiche. Ovviamente, spetta al medico portarle alla luce con una diagnosi accurata, quando occorre, ma a titolo informativo ecco quanto segue.

Il sangue può manifestarsi come striature rosse, piccoli puntini scuri oppure rendere tutte le feci di colore rosso. Il colore rosso vivo (ematocheziaindica generalmente la presenza di sangue proveniente nel tratto inferiore dell’apparato gastrointestinale, che include il colon e il retto, o dall'intestino tenue (rettorragia o enterorragia). Ma nel caso della rettorragia, il sangue fuoriesce dal canale anale anche senza emissione di feci. 

Il colore nero delle feci, per connotare il quale si usa il termine melena, può indicare sangue proveniente dalle prime vie digestive, che includono l'esofago, lo stomaco e il duodeno, sangue deglutito dalla bocca o dalle prime vie respiratorie, come il naso, la faringe e la laringe. 

Quando il sangue è presente nelle feci ma non ne cambia il colore, si parla di "sangue occulto", che può essere rintracciato solo attraverso un esame specifico. 

Queste diverse colorazioni e consistenze delle feci aiutano i medici a identificare la possibile fonte del sanguinamento, che può variare da condizioni minori a problemi di salute più seri. 

Ragadi del capezzolo materno

Può capitare nei bambini che vengono allattati di ingerire il sangue della mamma durante la poppata. Questo è un caso di quelli che non devono assolutamente preoccupare il genitore di fronte alla presenza di sangue nelle feci, che risulterà sangue più scuro non rosso vivo, di solito però i neonati in questo caso tendono a espellere dalle vie aeree superiori eventuali ingerimenti di sangue del capezzolo materno. 

Stitichezza

Alcuni neonati soffrono di stitichezza,  che li porta a doversi sforzare per riuscire a evacuare o semplicemente stanno imparando ad utilizzare lo sfintere anale e quindi il momento della defecazione risulta più difficile Questo sforzo potrebbe provocare  la formazione delle ragadi anali nella mucosa che riveste la parte inferiore dell'intestino e intorno all'ano. Il sangue nelle feci in questi casi si riconosce per il suo colore rosso vivo striato sulle feci. Questa condizione è spesso presente nel periodo dello svezzamento, quando le feci tendono a diventare più compatte

In genere, le ragadi guariscono da sole, tuttavia poiché causano ferite aperte in una zona esposta a molti batteri, potrebbero anche infettarsi. Succede raramente, ma può succedere.

Ma da cosa dipende la stitichezza nei bimbi molto piccoli? Di solito, la stitichezza può derivare da diversi fattori:

  • un'allergia alla proteina del latte
  • il passaggio ai cibi solidi
  • scarsa idratazione.

Per determinare se un neonato soffre effettivamente di stitichezza, è necessario osservare vari indicatori. Questi includono la frequenza delle feci, la loro consistenza, la presenza di un addome insolitamente duro e altri possibili segni di disagio.

In caso di ragadi anali, il medico può raccomandare un unguento o una crema per alleviare il dolore, ma potrebbe anche consigliare dei cambiamenti nella dieta per ridurre il rischio di stitichezza. 

Infezioni

Diarrea e sangue nelle feci possono essere sintomi di varie infezioni batteriche nei bambini:

Queste condizioni possono causare un'infiammazione intestinale e piccole lesioni sanguinanti. Altri segnali di queste infezioni possono includere feci liquide e la presenza di muco nelle feci.

Proctocolite allergica

Sensibilità o allergie alimentari, responsabili di infiammare il colon, possono causare sangue nelle feci di un colore rosso più chiaro o più scuro già nelle prime settimane di vita. La sensibilità alimentare più comune nei neonati è alla proteina del latte vaccino, da non confondere con l'intolleranza al lattosio perché si tratta di una vera e propria allergia.

Prende il nome di proctocolite allergica la condizione infiammatoria del colon innescata da una o più proteine alimentari, nota come Proctocolite da Proteine Alimentari Indotta (FPIAP), un tipo di allergia alimentare non mediata da IgE ritardata.

La proctocolite allergica solitamente si manifesta nei primi mesi di vita e tende a risolversi entro i primi due anni di età. I sintomi possono includere sangue nelle feci (con o senza diarrea).

Le proteine più comunemente associate a questa condizione sono quelle del latte vaccino e della soia. In misura minore, sono responsabili le proteine dell'uovo, del mais e del grano. Può accadere che un bambino presenti una sensibilità multipla a diverse proteine alimentari.

Il trattamento principale per la proctocolite allergica consiste nell'eliminazione dalla dieta delle proteine sospettate di causare la reazione, se il neonato è ancora alimentato esclusivamente con latte materno, si richiede alla mamma di eliminare gli alimenti con proteine del latte.

Le allergie alimentari di solito si presentano con altri sintomi, tra cui eruzioni cutanee, vomito e diarrea, coliche o reflusso. 

Per scoprire e trattare eventuali allergie e sensibilità alimentari, il medico può suggerire test specifici ed eventuali cambiamenti nella dieta della mamma durante l'allattamento al seno.

Sanguinamento del tratto gastrointestinale

In casi più rari, le feci con sangue rosso scuro sono il sintomo di un sanguinamento lungo il tratto gastrointestinale superiore – stomaco, esofago, gola – dovuto a ulcere, a gravi infezioni, a malattie o a traumi. Da notare che il sanguinamento del tratto digestivo superiore è un'emergenza che richiede l'intervento tempestivo di uno specialista. 

Altre cause di sangue nelle feci nei neonati

Tra le cause meno comuni, la malattia di Crohn, l'enterocolite necrotizzante, una delle condizioni più pericolose, comune tra i bimbi prematuri e con altre condizioni di salute sottostanti.

Molto raramente, si può verificare l'invaginazione intestinale (intussuscezione), la causa più comune di ostruzione intestinale nei bambini tra 3 mesi e 6 anni di età, ma un fenomeno estremamente raro nei bambini sotto i 3 mesi di età o in bambini più grandi e adulti. L'invaginazione intestinale può essere causata dal diverticolo di Meckel.

Questa condizione è associata a dolore crampiforme severo e improvviso, vomito e feci sanguinolente con muco.

Quando rivolgersi al medico

Come è possibile dedurre da quanto descritto, il sangue nelle feci, in genere, non rappresenta una condizione di salute preoccupante, e può essere gestito senza particolari trattamenti. Tuttavia, si consiglia sempre di mantenere un confronto con il medico per metterlo al corrente di quello che succede, se non altro per escludere cause sottostanti più serie. 

È proprio necessario, invece, rivolgersi allo specialista quando si osservano i seguenti sintomi:

  • una presenza eccessiva di sangue nelle feci
  • pallore e letargia
  • vomito
  • febbre
  • pianto inconsolabile
  • mancanza di appetito
  • lesione anale
  • feci di color nero
  • feci con percentuale molto abbondante di muco
  • sangue rosso scuro nelle feci.
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Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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