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Ipoacusia improvvisa: da cosa è dovuta?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 22 Febbraio, 2023

Scopriamo cosa si nasconde dietro all'ipoacusia improvvisa

L’ipoacusia improvvisa, termine tecnico che si riferisce ad un brusco abbassamento dell’udito, colpisce più spesso gli individui di sesso maschile (da 5 a 20 casi ogni 100 mila persone all’anno) e riguarda – nella maggior parte dei casi – un solo orecchio.

Cerchiamo di capire da cosa è dovuta e quali sono i trattamenti più indicati.

Cos’è l’ipoacusia improvvisa

L’ipoacusia improvvisa è un disturbo che causa perdita di udito per un periodo che va dalle 24 ore alle 72.

Il tipo di sordità che si presenta, solitamente, è di tipo neurosensoriale ed è causata dalla sofferenza di una parte dei ricettori neurosensoriali della coclea.

L’ipoacusia improvvisa può essere unilaterale (ovvero la perdita udito da un orecchio solo, a sx o a dx) o bilaterale (più raro) e può colpire adulti tra i 40 e i 55 anni d’età.

L’ipoacusia riguarda tra i 5 e i 20 individui circa ogni 100.000 nel mondo ma, nei Paesi più industrializzati, l’incidenza è di 1 caso ogni 3.000.

I sintomi

Il primo sintomo a cui prestare attenzione è, ovviamente, una sordità improvvisa (che in alcuni casi peggiora nel tempo) accompagnata da:

  • tinniti, o acufeni: fastidiosi ronzii o fischi nell’orecchio;
  • suoni ovattati: sensazione di oppressione auricolare e “pienezza”.

La gravità dei sintomi e dei deficit uditivi varia a seconda dei casi, passando da una moderata riduzione della capacità uditiva alla sordità improvvisa e totale (può, inoltre, riguardare tutte le frequenze o solo alcune).

A seconda delle cause scatenanti, è possibile individuare molteplici sintomi:

  • capogiri;
  • vertigini e disturbi dell’equilibrio;
  • nausea;
  • maggiore sensibilità ai rumori;
  • sensazione di “sentire doppio”.

Il dolore all’orecchio, invece, non rientra tra i sintomi dell’ipoacusia improvvisa, ma potrebbe essere riferito ad altri disturbi dell’udito che necessitano di approfondimento con uno specialista.

In molti riferiscono di percepire un rumore molto forte appena prima della perdita di udito.

È bene ricordare che, trattandosi di una disturbo repentino, i sintomi fanno la loro comparsa con poco anticipo.

Se non viene trattato adeguatamente, questo abbassamento dell’udito improvviso può provocare un danno definitivo – che può portare anche alla sordità (in virtù della riduzione dell’afflusso di sangue alla coclea).

Cause dell’ipoacusia improvvisa

Le cause della sordità improvvisa possono essere suddivise in tre categorie.

Cause conosciute

L’ipoacusia è dovuta ad un evento ben preciso:

  • si è preso parte ad attività che hanno determinato una variazione di pressione ambientale (come le immersioni) o faticose (come il sollevamento pesi). In questi casi, si vanno a formare delle fistole tra le varie parti dell’orecchio andando a compromettere la percezione uditiva. Esistono delle circostanze in cui la fistola può essere presente fin dalla nascita e rendere il soggetto più suscettibile alla perdita improvvisa di udito;
  • si soffre di tappi di cerume;
  • si è subìto un trauma cranico, una frattura dell’osso temporale o delle commozioni che coinvolgono la coclea; tali incidenti possono danneggiare l’orecchio interno e determinare sordità improvvisa;
  • si sta verificando un’infezione e la sordità improvvisa è una conseguenza della fase acuta di tale disturbo;
  • si assumono farmaci ototossici (come ad esempio gli antibiotici aminoglicosidi) che possono determinare effetti collaterali sulle orecchie – tra cui l’ipoacusia. In questi casi, è importante monitorare la funzionalità renale e assicurarsi che il farmaco venga espulso.

Cause sconosciute (idiopatiche)

In alcuni casi risulta difficile identificare il fattore alla base della riduzione improvvisa dell’udito (sia monolaterale che bilaterale)

È possibile, dunque, elaborare alcune teorie:

  • occlusione microvascolare acuta (sono interessati i piccoli vasi dell’orecchio interno o i vasi sanguigni dei suoi nervi);
  • stress;
  • disturbi circolatori e patologie del microcircolo cocleare, che provocano un blocco improvviso della circolazione sanguigna nell’orecchio interno e un danno alla coclea;
  • reazioni autoimmuni (attacco all’orecchio interno o ai suoi nervi da parte del sistema immunitario) come ad esempio colite ulcerosa, lupus eritematoso sistemico, granulomatosi di Wegener, sindrome di Cogan;
  • infezioni virali (come herpes simplex, meningite, parotite, morbillo, rosolia, sifilide, citomegalovirus, HIV, mononucleosi, toxoplasmosi), si parla di ipoacusia improvvisa virale.

Malattie di base

In alcuni casi, l’ipoacusia improvvisa può essere sintomo di altre condizioni cliniche, come:

  • vasculiti;
  • macroglobulinemia di Waldenstrom;
  • sclerosi multipla;
  • malattia di Ménière;
  • neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo);
  • anemia falciforme;
  • sindrome di Cogan (si verifica una reazione autoimmune che attacca l’orecchio interno);
  • piccoli ictus del cervelletto;
  • sifilide riattivata (in soggetti con HIV).

Ipoacusia improvvisa: cura e terapia

Bisogna sottolineare che circa la metà dei soggetti colpiti da ipoacusia improvvisa nota un miglioramento spontaneo dei sintomi entro 24 ore, senza necessità di intervento.

Solitamente, però, i tempi di recupero dopo ipoacusia improvvisa sono di due settimane.

Cura per ipoacusia improvvisa

A seguito di una terapia, il recupero parziale della capacità uditiva o la guarigione totale avviene in 3 soggetti su 4, con tempistiche che variano da persona a persona (purtroppo, nel restante 25% circa dei casi, il danno è permanente).

La cura per l’ipoacusia varia a seconda della causa sottostante:

  • se il disturbo nasce dall’utilizzo di un farmaco ototossico, il medico potrà suggerire un’alternativa;
  • se si tratta di un disturbo autoimmune, verranno prescritti farmaci immunosoppressivi specifici;
  • se si tratta di tumore, si definirà la terapia oncologica o chirurgica appropriata.

Nella maggior parte dei casi, però, la causa di un’improvvisa sordità è sconosciuta: andranno, quindi, assunti corticosteroidi a forte azione antinfiammatoria, oppure farmaci vasoattivi capaci di aumentare il flusso di sangue alla coclea.

Quando, invece, la risposta ai farmaci è negativa, si utilizza l’ossigenoterapia iperbarica (che, però, può avere effetti collaterali) per aumentare la pressione parziale di ossigeno nel sangue e nei fluidi interni dell’orecchio: questo porta nutrimento alle cellule della coclea e del vestibolo.

Nei casi estremi, ovvero quando tutte le terapie non dovessero funzionare, si può ricorrere all’uso di apparecchi acustici.

Prevenzione e fattori di rischio

Esistono alcuni fattori di rischio che possono facilitare l’insorgenza di ipoacusia improvvisa:

  • ipertensione;
  • obesità;
  • esposizione a rumore troppo forti senza protezioni;
  • consumo eccessivo di alcool;
  • ipercolesterolemia;
  • diabete;
  • fumo;
  • sedentarietà.

Essendo che la maggior parte dei casi di ipoacusia improvvisa non è ascrivile a nessuna causa conosciuta, la prevenzione non è sempre possibile.

Siccome, però, la riduzione improvvisa dell’udito è spesso dovuta a disturbi della circolazione, potrebbe essere utile evitare rischi cardiovascolari (adottando, cioè, uno stile di vita corretto).

Infine, sarebbe utile evitare di esporsi a rumori troppo forti e per un tempo prolungato senza le adeguate protezioni acustiche.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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