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Cosa fare in caso di diarrea continua?

Mia moglie di anni 74, 5 anni fa è stata sottoposta ad intervento chirurgico di asportazione della colecisti. Da un anno, soffre di diarrea, all'inizio con scariche frequenti durante la giornata, nell'ordine di 6-7 al giorno. Dopo qualche mese di cura con varie medicine, quali: Imodium 2 mg capsule, Normix 200 mg, Spasmomen 20, Dissenten 2 mg compresse, si è relativamente ristabilita con evacuazioni quasi normali. Ora, da una ventina di giorni, accusa nuovamente questi disturbi, con una o due scariche mattutine, e poi durante la giornata non ha più necessità di evacuazione. Attualmente, in attesa di una visita specialistica, prende (dopo 20 giorni di cura con Spasmomen somatico 20 senza alcun miglioramento) Dissenten 2 mg compresse, con la seguente posologia: 2 compresse subito, seguite da 1 compressa dopo ogni scarica, per un massimo di 2 giorni di cura. Questi farmaci che sta assumendo sono efficaci? Quale altra cura potrebbe fare? Quale alimentazione è consigliata? Che tipo di esami dovrà eventualmente effettuare? Ringraziandovi anticipatamente per la risposta che riterrete opportuno darmi, con la vostra consueta tempestività, cordialmente e con affetto vi saluto.

Risposta

Salve,
fino a 3 evacuazioni nella normalità dei casi si parla di alvo regolare, quindi non ci si deve allarmare.

Mi pare di capire che siete preoccupati per la diarrea, che vi ricorda ciò che avvenuto nel post intervento. Quegli episodi erano del tutto normali allora e, a meno che non ci sia stata una variazione nella dieta della signora (maggiormente ricca in lipidi), non vedo affinità con un fatto accaduto 5 anni fa.

Comunque, in attesa di visita specialistica, potrebbe assumere delle compresse di Saccharomyces boulardii secondo posologia (1-2 pastiglie 1-2 volte die). Si tratta di probiotici ad alta concentrazione che non solo aiuteranno a regolarizzare l'alvo, ma aiuteranno a ripristinare la corretta flora batterica.

Fino ad accertamenti, non consiglio una dieta particolare al fine di non creare possibili deficit nutrizionali senza sapere con esattezza cosa ha la signora; consiglio invece di eseguire eventuali esami per la ricerca di possibili intolleranze (ad esempio, glutine, lattosio). 

Saluti
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Risposta a cura di
Valentina Fratoni Nutrizionista
Valentina Fratoni
nutrizionista
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