Il termine afagia deriva dal greco antico: a (alfa privativo, col significato di “non”, “senza”) e fagía (parola che deriva dal verbo “mangiare”). Indica quindi il rifiuto o l'incapacità a deglutire. È un problema legato alla disfagia (da non confondere con disfasia, un disturbo del linguaggio), ovvero la difficoltà a deglutire, e alla odinofagia, cioè la deglutizione dolorosa.
L'afagia può essere temporanea o di lunga durata, a seconda dell'organo colpito. Si tratta di un caso estremo e potenzialmente letale di disfagia.
Anche la disfagia non trattata potrebbe trasformarsi nel tempo in afagia.
L'afagia può essere il risultato di diverse malattie, tra queste:
Altre cause potrebbero essere:
Esistono diversi tipi di afagia, con sintomi differenti.
Vi sono essenzialmente tre esami per diagnosticarla.
La cosa più importante da fare per una persona che soffre di afagia o disfagia è cercare di mantenerla sempre adeguatamente nutrita e idratata.
Se il paziente non è in grado di tollerare una dieta normale e regolare, possono essere prese in considerazione modifiche al suo regime alimentare e mezzi alternativi di nutrizione, come liquidi addensanti (sciroppo, miele, budino, eccetera...), cibi di consistenza più facile per la masticazione e così via.
Mezzi alternativi di nutrizione possono servire soprattutto nei casi più gravi, in cui si può rendere necessaria la collocazione di sondini nasogastrici (GN) o tubi endoscopici (PEG).
Altre misure per il trattamento potrebbero essere la riduzione della dimensione del bolo o strategie posturali, come alzare il mento o girare la testa da un lato all'altro.
Il vero trattamento per l'afagia, però, è la rieducazione neuromuscolare, che si ottiene attraverso esercizi di rafforzamento faringeo, stimolazione termica ed esercizi motori orali. In alcuni casi, è anche opportuno completare gli esercizi terapeutici in combinazione a una stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES), che utilizza correnti elettriche a basso voltaggio per indirizzare le fibre muscolari da una fonte esterna (gli elettroliti posti in corrispondenza dei muscoli e dei nervi coinvolti nel processo di deglutizione).