Una certa difficoltà di deglutizione può comparire come sintomo di condizioni transitorie, ed è quindi destinata a scomparire con il trattamento di queste ultime. Generalmente, questi disturbi che rendono difficoltose le operazioni del bere e del mangiare, riguardano la bocca e la gola. Tra queste troviamo:
Quando la difficoltà a deglutire, invece, non è passeggera (perché legata a un problema momentaneo collegato alla bocca o alle prime vie del sistma digerente) ma è cronica, si tratta di un problema più serio, noto con il termine medico disfagia, che significa letteralmente difficoltà nel mangiare.
Tale disfunzione interessa l’apparato digerente ed è caratterizzata non solo dalla difficoltà a deglutire, ma anche da un senso di soffocamento mentre si mangia, accompagnato da un forte dolore a deglutire, noto con il termine odinofagia.
In alcuni casi, la disfagia può essere talmente grave da rendere problematico persino nutrirsi e assumere il corretto apporto di calorie e sostanze nutritive, causando importanti problemi di salute, come malnutrizione e stanchezza cronica.
Il problema della disfagia può interessare il controllo neurologico oppure un problema di natura fisica coinvolto nel processo di deglutizione. Infatti, sebbene l’atto di deglutire avvenga in maniera del tutto naturale, è un processo molto complicato perché coinvolge inconsciamente la coordinazione di tantissimi muscoli presenti in gola e nell’esofago.
Per esempio, le cause più frequenti di questo disturbo sono:
A volte può capitare che le difficoltà di deglutizione non siano legate a una patologia fisica, ma abbiano invece cause psicologiche. Non è raro trovare pazienti che si sottopongano a moltissimi esami per problemi di disfagia e scoprano di non soffrire di alcuna patologia particolare, se non di disturbi generalizzati di ansia e stress. In questo caso, si parla di bolo isterico.
Questa particolare forma di disfagia colpisce spesso soggetti ansiosi e ipocondriaci, ma anche persone che hanno subito un fortissimo stress psicologico, o che stanno attraversando un periodo depressivo. Tali soggetti, in genere, oltre alla difficoltà di deglutizione avvertono, tra i sintomi, un forte nodo alla gola.
Come è stato descritto in precedenza i sintomi più evidenti della difficoltà di deglutizione comprendono una sensazione di blocco del cibo e dei liquidi in gola, spesso accompagnato da un forte dolore. Inoltre, altri sintomi possono essere:
Prima di decidere il trattamento ideale, è necessario determinare, attraverso una serie di esami, i problemi che impediscono una corretta deglutizione analizzando le varie fasi del processo.
Gli specialisti per valutare la gravità e l’origine del disturbo utilizzano due esami, che comprendono:
Attualmente, i rimedi per trattare la disfagia interessano la causa specifica all’origine del problema.
Non sono necessari trattamenti farmacologici in presenza di ictus, ma più che altro un processo di riabilitazione, che ha come scopo la modifica di alcune abitudini come:
Nel caso in cui i problemi della deglutizione siano particolarmente gravi, per esempio in presenza di SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e morbo di Lou Gehrig, potrebbe essere necessario interrompere l’alimentazione normale e sostituirla con l’alimentazione tramite sondino, inserito nella parete addominale, che va direttamente nello stomaco o nell’intestino tenue.
L’intervento chirurgico è necessario quando, nonostante la riabilitazione, persiste la difficoltà o l’impossibilità di deglutire.
I rimedi naturali per la difficoltà a deglutire riguardano principalmente la grandezza dei bocconi e il tempo di masticazione. Infatti, per limitare al massimo il problema di soffocamento o della sensazione del groppo in gola, è necessario fare bocconi molto piccoli e masticare a lungo, per ridurre la grandezza degli alimenti ingeriti.