La nuova circolare del Ministero della Salute, datata 26 aprile, stabilisce alcune novità per quanto riguarda le cure domiciliari dei pazienti di Covid-19, aggiornando le linee guida diffuse il 30 novembre 2020.
Cure domiciliari per Covid-19: cosa prevedono
Istituzioni e professionisti del mondo scientifico hanno infatti redatto le nuove regole che il medico di base e il pediatra dovranno seguire per gestire da casa un paziente di Covid-19. Le stesse norme si applicano poi anche a infermieri, caregiver e pazienti stessi.
I soggetti asintomatici o con pochi sintomi devono anzitutto sottoporsi a una sorveglianza attiva, con monitoraggio costante di condizioni cliniche e parametri vitali della persona (il concetto di “vigile attesa”), tra cui rientra la misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno tramite saturimetro.
A questo proposito, si ricorda che il valore di riferimento della saturazione dell’ossigeno per un paziente di Covid-19 è pari al 92%. Al di sotto di tale soglia, si valuta ossigenoterapia domiciliare o ricovero immediato.
Curare il Covid da casa: quali terapie
Per quanto riguarda la terapia farmacologica dei casi lievi di Covid-19, non ne viene indicata una di riferimento, al di là del trattamento dei sintomi a supporto della guarigione (dal il ricorso a paracetamolo o FANS, in caso di dolori muscolari e febbre).
Con casi lievi si intende presenza di sintomi come malessere, tosse, febbre al di sopra dei 37,5°C, congestione nasale, mal di testa, mancanza di gusto e olfatto ma senza che degenerino in dispnea, alterazione di coscienza e disidratazione.
Per quanto riguarda, poi, la terapia con anticorpi monoclonali, si stabiliscono le valutazioni per indirizzare i pazienti. Vengono poi indicate le istruzioni di utilizzo dei cortisonici, raccomandati esclusivamente per i casi gravi di Covid-19, nonché gli utilizzi non appropriati di eparina (che va esclusa a meno che non si sia soggetti non in grado di muoversi a causa dell'infezione da SARS-CoV-2) e i farmaci da non utilizzare. Tra questi si ricordano gli antibiotici e la idrossiclorochina, dei quali non è stata dimostrata efficacia da studi clinici; infine, evitare benzodiazepine in considerazione dei possibili rischi di depressione respiratoria.
Infine, per quanto riguarda integratori vitaminici e alimentari come vitamina D, lattoferrina e quercetina, si ribadisce che non esistono prove affidabili sulla loro efficacia e dunque, non è raccomandato il loro utilizzo.
Le informazioni su decorso e terapia dell’infezione e da covid19 si arricchiscono costantemente: per questo motivo il documento verrà aggiornato periodicamente, affinché sia allineato con le linee guida terapeutiche e le conoscenze scientifiche internazionali.