Epilessia notturna, cosa fare e come curarla?

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Mattia Zamboni

Data articolo – 04 Marzo, 2022

Epilessia Notturna

Una delle malattie neurologiche più frequenti è l’epilessia: essa si può manifestare anche durante la notte, ma spesso è difficile fare una diagnosi accurata, poiché i sintomi sono molto simili ad altri disturbi del sonno. 

Ma entriamo più nel dettaglio.

Cos’è l’epilessia notturna del lobo frontale? 

L’epilessia notturna consiste in una serie di brevi e periodiche crisi che colpiscono il lobo frontale del cervello durante il sonno. 

È proprio la sua natura "notturna" che rende poco chiaro il riconoscimento di questo disturbo che, insieme all’epilessia del lobo temporale, è una delle forme di epilessia focale più frequente.

Quali sono le cause dell’epilessia notturna negli adulti?

Le cause possono essere congenite, ma anche acquisite: vediamo in cosa consistono.

  • Anomalia genetica, chiamata Epilessia del Lobo Frontale ad Eredità Autosomica Dominante (ADNFLE), che colpisce indifferentemente i maschi e le femmine, e determina un’alterazione dei collegamenti tra talamo e corteccia cerebrale. 
  • Traumi, lesioni tumorali (che costituiscono un terzo dei casi) e malformazioni vascolari.

L’epilessia notturna può portare alla morte?

Molte delle persone colpite da epilessia notturna riescono a vivere una vita con aspettativa pari a quella di ogni altro individuo.

In alcuni casi, esiste un rischio maggiore: con un controllo ottimale e adottando le dovute precauzioni, è però possibile ridurre significativamente i rischi di morte.

Quali sono i fattori che aumentano il rischio di morte precoce?

Tra i fattori troviamo: 

  • Cadute o traumi dovuti alle convulsioni
  • Gravi problemi di salute pregressi come ictus o tumori
  • La durata delle convulsioni: se si interrompe drasticamente l’assunzione di farmaci anti-convulsivanti, queste si possono protrarre anche per più di cinque minuti

Epilessia notturna infantile: perché colpisce soprattutto i bambini? Tutte le cause

Poiché il cervello dei bambini non è ancora del tutto sviluppato, l’epilessia notturna si manifesta maggiormente in giovane età (si stima che circa il 60% dei pazienti ha visto esordire i sintomi in tenera età).

Solitamente, le crisi avvengono tra i cinque e i vent’anni e si manifesta anche attraverso delle “assenze”, brevissime sospensioni in cui, per qualche secondo, il bambino sembra distratto e fuori dal contesto in cui si trova. Ha una forma benigna e tende a guarire con lo sviluppo puberale del bambino

Ecco le cause:

  • Malformazioni congenite
  • Traumi o lesioni del cervello
  • Carenza di ossigeno alla nascita
  • Infezioni

Il trattamento consiste nella rimozione delle cause scatenanti, altrimenti si forniscono farmaci anticonvulsivanti (ma, nell’oltre 70% dei casi, si guarisce autonomamente).

Epilessia notturna: cosa cambia dai bambini agli adulti?

In entrambi i casi, possono entrare in scena fattori sociali:

  • Per quanto riguarda i bambini, è importante che il medico fornisca informazioni dettagliate sulla malattia e avere un atteggiamento ottimistico sulle prospettive di guarigione. L’iper-protezione familiare e le possibili discriminazioni a scuola non hanno sicuramente un effetto positivo.
  • Negli adulti, invece, possono presentarsi difficoltà con l’integrazione sociale, anche per il pregiudizio e la scarsa informazione riguardo la malattia.

I sintomi: come riconoscere una crisi epilettica notturna

Riconoscere i sintomi della crisi epilettica è un passo importantissimo per la diagnosi della stessa. Una cosa fondamentale da fare è osservare il paziente mentre dorme.

I sintomi più frequenti sono:

  • Sensazione di cadere
  • Tremori
  • Nausea
  • Movimenti degli arti e grida
  • Gemiti e pianto
  • Occlusione dei pugni
  • Iperventilazione o mancanza di respiro
  • Smorfie involontarie
  • Risate
  • Postura asimmetrica
  • Masticazione
  • Vocalizzi privi di senso
  • Salivazione
  • Deglutizione
  • Allucinazioni gustative

I sintomi della crisi epilettica notturna sono legati all’attivazione incontrollata del lobo frontale che, sulla base dell’origine e delle modalità di propagazione dell’attività elettrica anomala, avrà una sintomatologia variabile.

La crisi è, generalmente, di breve durata e compare a frequenza variabile: da pochi episodi in un anno a molte crisi nella stessa notte. Spesso queste crisi sono anticipate da sintomi premonitori, come:

Le crisi possono essere di due tipi:

  1. parziali complesse, con perdita di conoscenza
  2. parziali semplici, senza perdita di conoscenza o distacco dalla realtà

Epilessia notturna: quali sono le terapie più efficaci?

Per combattere l’epilessia notturna, occorre rivolgersi a un Neurologo, uno Psichiatra o un Neuropsichiatra. 

Le terapie consistono nell’assunzione di farmaci anticonvulsionanti (anche se molti pazienti, con il tempo, sviluppano una forma di resistenza a questo trattamento) come, ad esempio, la Benzodiazepine o il Clonazepam.

Ultimo aggiornamento – 04 Maggio, 2022

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