icon/back Indietro Esplora per argomento

Gengive bianche: quali sono le cause?

Elena Turrini

Ultimo aggiornamento – 05 Ottobre, 2023

gengive-bianche

Prendersi cura della propria igiene orale, e in particolare delle proprie gengive, è un atto fondamentale per la salute di tutta la bocca. Le gengive, che nelle situazioni normali e nei soggetti in salute hanno un colore vicino al rosa brillante, in alcuni casi possono assumere delle colorazioni diverse e virare al rosso scuro o al bianco. 

Nella maggior parte dei casi, si tratta di situazioni transitorie e facilmente trattabili, ma in alcuni casi meritano i giusti approfondimenti, soprattutto quando si tratta di gengive gonfie e bianche o che presentano macchie di colore bianco o color perla che permangono per più di venti giorni. 

Macchie bianche sulle gengive: cause

In genere, la causa più frequente delle gengive chiare è da ricercarsi in un'igiene orale non sufficiente o non svolta correttamente, che può portare ad un accumulo di placca e tartaro alla base dei denti che andrà inevitabilmente a depositarsi anche sulle gengive.

Una cattiva igiene orale può portare allo sviluppo di gengiviti, ossia infezioni di origine batterica legate ad un cattivo uso dello spazzolino o al mancato utilizzo di dispositivi per la pulizia tra gli spazi interdentali, come scovolini o filo interdentale.

Nelle gengiviti, i batteri che si insinuano alla base dei denti o negli spazi tra un dente e l’altro, nei casi più gravi, possono portare anche a gengive bianche e ritirate, piorrea (perdita precoce dei denti), denti mobili, gengiva bianca intorno al dente, sanguinamento e gengiva dolorante. 

La seconda causa più frequente delle gengive bianche e gonfie o di placche bianche sulle gengive è rappresentata dalle infezioni micotiche ovvero ad opera di funghi, tra cui il più comune è la candida.

Infezioni di questo tipo si sviluppano in seguito ad abbassamenti delle difese immunitarie, trattamenti farmacologici a base di cortisonici e altri farmaci immunosoppressori o all’utilizzo prolungato di apparecchi ortodontici ed otturazioni.

Proprio per quest’ultimo motivo, le infezioni fungine sono il motivo più frequente di gengive bianche nei bambini e negli anziani portatori di protesi dentarie. La candidosi orale può svilupparsi all’interno di tutta la bocca coinvolgendo lingua, palato e gengive e lasciando il caratteristico “mughetto”, ovvero una patina di colore bianco che avvolge le gengive e in genere tutte le mucose orali.

Un altro fattore che può favorire la comparsa di gengive biancastre è la leucoplachia, una condizione che vede la comparsa di placche sulle gengive e macchie color madreperla. La leucoplachia è tipica dei soggetti fumatori, ma può insorgere anche in conseguenza a traumi, carenze nutrizionali, anemia, allergie e deficit di difese immunitarie.

Tra le motivazioni che stanno alla base delle gengive bianche e doloranti troviamo anche il lichen planus orale, una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che coinvolge tutta la bocca. Questa malattia si presenta sotto forma di chiazze bianche di forma merlettata, alternate da aree arrossate e gengive bianche e gonfie. Le lesioni causate da questa patologia possono dar luogo a bruciore, dolore e fastidi di varia intensità alle gengive, alla lingua e alle guance.

undefined

Anche l’anemia può rientrare tra i fattori che contribuiscono alle gengive pallide. Infatti, questa condizione si sviluppa in seguito a carenza di ferro, un minerale essenziale per l’organismo umano, deputato al trasporto di ossigeno nei tessuti. Come immediata conseguenza dell’anemia, le mucose del corpo umano (tra cui la sclera dell’occhio, le gengive, le unghie, la pelle) cominciano a perdere man mano il colorito vivo, passando dal rosa per poi arrivare a diventare sempre più chiare, fino ad assumere una colorazione vicina al bianco.

Tra le patologie responsabili delle gengive con macchie bianche, oltre al lichen planus, troviamo anche il diabete, che può riguardare anche le donne in gravidanza. Nei pazienti diabetici, la saliva assume un sapore dolciastro a causa degli elevati picchi glicemici, condizione che può incrementare la proliferazione batterica all’interno del cavo orale provocando una patina bianca sulle gengive. Inoltre, alcuni farmaci per trattare il diabete possono comportare come effetto collaterale la secchezza delle fauci che, tra le altre cose, può favorire la comparsa di afte orali e infezioni del cavo orale.

Infine, si può riscontrare la presenza di una gengiva gonfia e bianca in conseguenza ad interventi chirurgici del cavo orale, come estrazioni e otturazioni, ma anche trattamenti di sbiancamento dentale. In quest’ultimo caso, le macchie bianche presenti sulle gengive progrediranno nel giro di poche settimane, fino a scomparire definitivamente senza bisogno di farmaci.

In rarissimi casi, una macchia bianca sulla gengiva può nascondere una problematica più grave come ad esempio il cancro orale, una forma tumorale che coinvolge le mucose della bocca (gengive, lingua, palato, guance).

In generale, i consigli degli enti preposti suggeriscono di monitorare l’andamento delle macchie del cavo orale per un periodo di venti giorni. Se in questo range di tempo, le problematiche non dovessero regredire, o addirittura dovessero peggiorare, si consiglia di sottoporsi ad una visita specialistica dal dentista di riferimento che approfondirà le cause ed escludere con appositi esami, le cause più gravi come il cancro orale.

Come curare le gengive bianche 

Le problematiche del cavo orale, comprese le gengive ritirate e bianche, sono problemi non solo di natura estetica, ma che riguardano in molti casi la salute e, come tali vanno trattate.

In linea generale, la prassi da seguire, a prescindere da quale sia la causa, è sempre quella di sottoporsi ad una cura costante del cavo orale e ad una corretta igiene orale quotidiana ed in particolare:

  • utilizzare il filo interdentale o lo scovolino per evitare l’accumulo e la proliferazione batterica negli spazi interdentali
  • spazzolare i denti delicatamente per non causare il ritiro delle gengive
  • utilizzare un collutorio delicato e, se possibile con funzione antibatterica
  • sottoporsi ad una igiene professionale e una visita odontoiatrica almeno ogni sei mesi

In ogni caso, al di là di queste procedure, i rimedi necessari per trattare le gengive bianche variano in base alla causa che ha scatenato il problema.

Nei casi di gengiviti e afte orali, oltre ad una corretta igiene orale, è fondamentale incrementare l’uso di collutori antibatterici. In commercio ne esistono molti, i più utilizzati sono a base di clorexidina. Se la proliferazione batterica dovesse continuare e aggravarsi, fino alla comparsa di veri e propri ascessi, si renderà necessario l’impiego di un trattamento antibiotico.

Se invece l’infezione è causata da un fungo, come ad esempio la candida, il trattamento deve essere a base di farmaci antimicotici.

Qualora le gengive bianche fossero provocate da leucoplachia, è possibile intervenire smettendo di fumare e correggendo lo stile di vita.

Nei soggetti anemici invece, il trattamento prevede un'adeguata integrazione di ferro, vitamina C e vitamine del gruppo B (in particolare vitamina B12). Va ricordato che, se l’anemia è dovuta ad una patologia sottostante, è doveroso prima curare quella.

Infine, se la gengiva si presenta bianca a causa del lichen planus, il farmaco idoneo a trattare il problema sarà quello prescritto dal medico di riferimento per trattare la malattia autoimmune che sta alla base del problema. In genere, le patologie autoimmuni vengono trattate con farmaci cortisonici, FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) o farmaci biologici.

Condividi
Elena Turrini
Scritto da Elena Turrini

Web Content Editor e SEO Copywriter, laureata in Economia e specializzata in Neurocopywriting e Storytelling aziendale. Negli anni ha coltivato la sua passione nei confronti della salute e della scienza frequentando vari corsi.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Elena Turrini
Elena Turrini
in Salute

141 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Contenuti correlati
icon/chat