Parestesia e ansia: quale collegamento? Ecco cosa sapere

Dr. Christian Raddato Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr. Christian Raddato, Medico Generale |
A cura di Arianna Bordi

Data articolo – 16 Ottobre, 2024

Una persona si tiene il polso dolorante

La parestesia è una condizione medica caratterizzata da un'alterazione della sensibilità.

In parole più semplici, è quel fastidioso formicolio, intorpidimento o pizzicore che a volte sentiamo diffuse in diverse parti del corpo, come mani, piedi, braccia o gambe.

Sebbene le parestesie possano avere diverse cause, tra cui condizioni mediche, traumi o carenze nutrizionali, l'ansia può innescare o aggravare questi sintomi.

Approfondiamo di seguito l’argomento.

Cause della parestesia

Quando si verificano le parestesie il cervello riceve segnali sensoriali anomali o alterati che possono essere provocati da diverse cause, tra cui:

  • compressione di nervi: questo è uno dei motivi più comuni. Ad esempio, quando ci si addormenta con un braccio sotto la testa, è possibile risvegliarsi con un formicolio perché il nervo è stato compresso;
  • problemi alla circolazione: una scarsa circolazione del sangue può portare a una riduzione dell'ossigeno e dei nutrienti che raggiungono i nervi; 
  • patologie neurologiche: alcune malattie del sistema nervoso, come la sclerosi multipla o la neuropatia diabetica
  • carenze vitaminiche: una carenza di vitamina B12
  • lesioni ai nervi: un trauma o un'operazione chirurgica possono danneggiare i nervi e provocare parestesia.

Sintomi della parestesia

I sintomi più comuni della parestesia includono:

  • formicolio: sensazione simile a punture di spillo, spesso descritta come "pelle d'oca";
  • intorpidimento: perdita temporanea della sensibilità, come se la parte del corpo fosse "addormentata";
  • pizzicore: sensazione di prurito o fastidio;
  • bruciore: sensazione di calore o bruciore, come se ci fosse una piccola ustione;
  • sensazione di freddo o caldo: percezione alterata della temperatura, anche in assenza di stimoli termici;
  • dolore: in alcuni casi può essere accompagnata da dolore, spesso di tipo urente o lancinante;
  • perdita di forza: nelle zone interessate si può avvertire una riduzione della forza muscolare;
  • difficoltà a coordinare i movimenti, soprattutto se la parestesia coinvolge le mani o i piedi.

Come molte altre condizioni, l’intensità e la durata dei sintomi possono variare da persona a persona e in base alla causa scatenante. 

Quando è consigliabile consultare un medico? È bene farlo se la parestesia:

  • è frequente e persistente;
  • interferisce con le attività quotidiane;
  • è accompagnata da altri sintomi preoccupanti (debolezza muscolare, difficoltà a camminare, perdita di controllo degli sfinteri);
  • non migliora con il riposo o con i trattamenti casalinghi.

Parestesia arti superiori e inferiori: ecco le differenze

Le parestesie presentano alcune differenze significative a seconda della parte del corpo interessata.

Scopriamole di seguito. 

Parestesie agli arti superiori

Quando il formicolio si concentra su braccia, mani o polsi, spesso è legato a posture scorrette prolungate, come lavorare al computer per molte ore senza fare pause o dormire con un braccio sotto la testa.

Altre cause comuni includono:

  • sindrome del tunnel carpale: una compressione del nervo mediano nel polso, che provoca intorpidimento e dolore al pollice, all'indice, al medio e alla metà dell'anulare; 
  • cervicalgia: problemi alla colonna cervicale possono comprimere i nervi che si diramano verso le braccia, causando parestesie e dolore; 
  • neuropatia periferica: una condizione che danneggia i nervi al di fuori del cervello e del midollo spinale.

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Parestesie agli arti inferiori

Il formicolio a gambe e piedi è spesso legato a:

  • problemi circolatori: una cattiva circolazione può ridurre il flusso di sangue alle gambe, causando intorpidimento e formicolio, soprattutto nelle zone più lontane dal cuore; 
  • complicanze del diabete: i livelli elevati di zucchero nel sangue possono danneggiare i nervi; 
  • ernia del disco: un'ernia del disco nella zona lombare può comprimere i nervi che si diramano verso le gambe; 
  • sindrome del tunnel tarsale: una compressione del nervo tibiale posteriore nel piede, simile al tunnel carpale ma a livello del piede.

Dunque, capire se le parestesie interessano più le braccia o le gambe è fondamentale per orientare la diagnosi del proprio medico curante o dello specialista a cui si è rivolti. 

Rapporto tra ansia e parestesie

La parestesia da ansia è una condizione in cui le sensazioni di formicolio, intorpidimento o pizzicore tipiche della parestesia sono scatenate o aggravate da stati d'ansia.

In pratica, l'ansia può influenzare il modo in cui il cervello interpreta i segnali nervosi, portando a queste sensazioni anomale.

Può interessare diverse parti del corpo, come:

  • mani e piedi: sono le zone più comunemente colpite, con sensazioni di formicolio o intorpidimento che possono intensificarsi durante gli attacchi di panico o in situazioni particolarmente stressanti;
  • testa: si possono avvertire formicolii al cuoio capelluto o al viso;
  • altre parti del corpo: in alcuni casi le parestesie possono interessare anche braccia, gambe o tronco.

Cause scatenanti della parestesia da ansia

Le cause esatte non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che l'ansia possa influenzare il sistema nervoso in diversi modi, tra cui:

  • iperventilazione: durante gli attacchi di panico l'iperventilazione può alterare il livello di ossigeno nel sangue, influenzando la sensibilità dei nervi;
  • tensione muscolare: l'ansia può causare tensione muscolare, comprimendo i nervi e provocando parestesie;
  • alterazioni del flusso sanguigno: l'ansia può influenzare la circolazione sanguigna, limitando l'apporto di ossigeno ai nervi e causando parestesie.

Quale rapporto tra stress e parestesie?

Lo stress cronico innesca una serie di reazioni nel nostro organismo, tra cui:

  • alterazioni del sistema nervoso: lo stress può influenzare il modo in cui il cervello elabora gli stimoli sensoriali, portando a sensazioni anomale;
  • tensione muscolare: la tensione muscolare causata dallo stress può comprimere i nervi, provocando formicolii e intorpidimento;
  • problemi circolatori: lo stress può alterare la circolazione sanguigna, limitando l'apporto di ossigeno e nutrienti ai nervi.

La parestesia da stress può colpire diverse parti del corpo, ma è più comune a:

  • mani e piedi: sono le zone più frequentemente interessate, a causa della loro distanza dal cuore e della maggiore sensibilità ai cambiamenti circolatori;
  • testa e viso: formicolii al viso o alla testa possono essere legati a tensione muscolare o problemi circolatori nella zona.

Una persona si tiene il polso dolorante

Oltre ai formicolii, possono essere presenti altri sintomi come:

  • ansia e nervosismo;
  • difficoltà a concentrarsi;
  • disturbi del sonno;
  • mal di testa;
  • dolori muscolari.

Diagnosi della parestesia

La diagnosi di parestesia viene effettuata da un medico, meglio se specialista (neurologi, ortopedici, ecc.), attraverso un'attenta valutazione dei sintomi e un'analisi della storia clinica del paziente.

È importante escludere altre possibili cause organiche delle parestesie, come disturbi neurologici o carenze vitaminiche.

Il medico, dunque, potrebbe richiedere alcuni esami, come:

Trattamento delle parestesie

Il trattamento della parestesia da ansia e stress si concentra sulla gestione di questi due fattori scatenanti. 

Gli interventi più comunemente utilizzati includono:

  • terapia: un percorso di psicoterapia è essenziale per individuare come pattern comportamentali e pensieri ricorrenti legati al proprio vissuto possano generare ansia e stress; 
  • rimedi naturali, come olio di CBD o integratori a base di melatonina, in particolare per l'ansia notturna e per favorire il miglioramento della qualità del sonno; 
  • tecniche di rilassamento: esercizi di respirazione profonda, yoga e meditazione possono aiutare a rilassarsi e ad allontanare le preoccupazioni; 
  • farmaci: in alcuni casi specifici (sempre solo dopo una valutazione medica) possono essere prescritti farmaci ansiolitici o antidepressivi per controllare i sintomi dell'ansia.

È importante chiedere aiuto se si soffre di parestesia persistente o se i sintomi interferiscono con la qualità della vita.

Infatti, la parestesia può essere il sintomo di diverse condizioni mediche, quindi è fondamentale rivolgersi a un professionista sanitario per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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