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Reflusso acido e tosse: qual è la connessione?

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 12 Maggio, 2021

reflusso acido: causa di tosse cronica

Il reflusso acido è una condizione che si verifica quando l’acido dello stomaco (succo gastrico) risale nell’esofago. Questo spostamento provoca irritazione del rivestimento dei tessuti, che si manifesta come bruciore di stomaco.

Il bruciore di stomaco è piuttosto comune: l’American College of Gastroenterology stima che oltre 60 milioni di americani ne soffrano almeno una volta al mese. Alcune ricerche indicano che più di 15 milioni di americani potrebbero conviverci ogni giorno. Qualora il bruciore di stomaco si verificasse più di due volte a settimana, potrebbe essere diagnosticata la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). Questa aumenta il rischio di cancro esofageo e – se non trattata – può causare ulcere e danni permanenti.

Il sintomo più comune di MRGE è il bruciore di stomaco, un altro sintomo è la tosse cronica, ossia una tosse che dura per 8 settimane o più.

Qual è il rapporto tra reflusso acido e tosse?

Una tosse cronica, come anticipato, può essere causata dalla presenza di acido gastrico nell’esofago.

Sebbene non sia un tipico sintomo di reflusso gastrico, secondo alcune ricerche si manifesta almeno nel 25% dei pazienti. Altre ricerche suggeriscono che la MRGE è presente nel 40% di chi soffre di tosse cronica.

Nonostante sia provata la relazione tra tosse cronica e MRGE, non è vero che chi soffre di tosse cronica è sicuramente affetto da MRGE. La tosse cronica è infatti un problema comune e pertanto una persona può avere entrambe le condizioni contemporaneamente.

Perché il reflusso acido porta a tossire?

Talvolta la tosse cronica può essere causata o aggravata dal reflusso acido. Ciò può essere spiegato in due modi:

  1. la tosse si verifica come azione riflessiva, causata dalla risalita di succo gastrico dallo stomaco all’esofago;
  2. il reflusso acido porta alla formazione di minuscole goccioline di succo gastrico, che arrivano alla laringe o alla gola.

Il secondo tipo di reflusso è conosciuto come reflusso faringeo-laringeo (RFL) e può portare all’insorgere di tosse cronica come forma di protezione.

Che cosa è il reflusso faringeo-laringeo?

Il reflusso faringeo-laringeo è simile al reflusso gastroesofageo, anche se spesso presenta sintomi differenti.

Quando l’acido presente fisiologicamente a livello dello stomaco entra in contatto con le corde vocali e con la gola, può causare infiammazione. Questa porta a sintomi, come:

  • tosse;
  • raucedine;
  • schiarire la gola;
  • sensazione di aver qualcosa bloccato in gola.

Bastano poche gocce di acido dello stomaco per irritare la laringe o la gola; per questo motivo, solo il 50% di chi ha la RFL manifesta anche bruciore allo stomaco.

Come si diagnostica il reflusso gastroesofageo?

Per diagnosticare la MRGE e la tosse cronica associata, i medici effettuano un’anamnesi dettagliata e valutano attentamente i sintomi dell’individuo. Diagnosticare la tosse cronica in pazienti affetti da RFL è più difficile se questi non manifestano anche bruciore di stomaco.

Nel 75% massimo dei casi in cui la tosse cronica è causata da MRGE, possono presentarsi anche sintomi gastrointestinali. Il metodo migliore per diagnosticare la MRGE è monitorare il pH a livello dell’esofago. In ogni caso, questo test è comunque poco utilizzato rispetto alla diagnosi sulla base dei sintomi e della storia clinica.

Il medico può inoltre testare il paziente con inibitori della pompa protonica (PPI), che sono farmaci utili in caso di MRGE. Se la tosse migliora durante il trattamento, questa è probabilmente correlata al reflusso acido.

Come si previene e tratta la tosse cronica da reflusso gastroesofageo?

Le persone con tosse cronica causata da reflusso acido possono migliorare grazie ad alcuni cambiamenti nello stile di vita. Il trattamento per questo tipo di tosse cronica mira a ridurre il reflusso, il quale causa o peggiora la tosse. Solitamente è di tipo farmacologico.

In caso di sintomi lievi o moderati, la situazione potrebbe migliorare conducendo un adeguato stile di vita e seguendo un’adeguata alimentazione. Nei casi più gravi, invece, la chirurgia è presa in considerazione.

Il cambiamento dello stile di vita include:

  • mantenere un indice di massa corporea (BMI) sano, in modo da ridurre la pressione sullo stomaco;
  • indossare abiti larghi, per ridurre la pressione sullo stomaco;
  • smettere di fumare, in quanto il fumo favorisce la MRGE;
  • mangiare lentamente ed evitare l’eccesso di cibo, poiché i grandi pasti inibiscono la chiusura dello sfintere esofageo inferiore;
  • non sdraiarsi durante o dopo i pasti, ma attendere circa 3 ore;
  • sollevare la testa del letto durante la notte, per ridurre la quantità di acido in aumento.

Seguire un’adeguata dieta implica l’eliminazione di alcuni alimenti e bevande che favoriscono il reflusso acido. Tra queste:

  • alcool;
  • caffeina;
  • cioccolato;
  • agrumi;
  • aglio;
  • menta;
  • cipolla;
  • cibi piccanti, cibi fritti e cibi molto grassi;
  • pomodori e alimenti a base di pomodoro.

È importante ricordare che gli alimenti e le bevande da evitare possono variare da persona a persona.

Il trattamento farmacologico include i seguenti medicinali:

  • antiacidi di diversi tipi, il più comune – nonché il più facile da reperire – è il bicarbonato di sodio;
  • antagonisti dei recettori H2, che diminuiscono la produzione di acido gastrico per un massimo di 12 ore. Sono disponibili al banco o su prescrizione medica;
  • inibitori della pompa protonica (PPI): sono più forti degli antagonisti dei recettori H2 ed infatti bloccano la produzione di acido per periodi più lunghi, permettendo al tessuto dell’esofago di guarire dalle lesioni. Anch’essi sono disponibili al banco o su prescrizione medica.

La chirurgia può risultare necessaria in caso di grave MRGE che non risponde ai cambiamenti dello stile di vita e/o alla terapia farmacologica. Esistono diversi tipi di interventi chirurgici, come:

  • intervento per restringere lo sfintere esofageo inferiore;
  • intervento per inserire un dispositivo magnetico che aiuta la funzione dello sfintere esofageo inferiore.

Quali sono le altre cause di tosse?

Alcune ricerche indicano che la tosse cronica ha più di 20 cause, nel 62% dei casi è causata da più di una causa. Le più comuni sono:

  • asma;
  • infezioni del tratto respiratorio;
  • bronchite cronica;
  • gocciolamento post-nasale;
  • utilizzo di tabacco;
  • utilizzo di farmaci, come gli ACE inibitori.

Quando è necessario un consulto medico?

Bisognerebbe rivolgersi ad un dottore in caso di:

  • tosse che persiste per 3 settimane senza migliorare;
  • tosse che peggiora ed è accompagnata da sangue o dolore al petto;
  • tosse accompagnata da difficoltà respiratorie;

In particolare, se la tosse dovesse manifestarsi associata ad altri sintomi di reflusso gastrico o faringeo-laringeo, è necessario un rivolgersi ad un medico.

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Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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