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Appendicite

Chirurgia generale
Appendicite

Cos'è l'appendice

L'appendicite è l'infiammazione dell’appendice. La malattia inizia sotto forma di dolore al centro dell’addome, poi si diffonde nella parte inferiore del fianco destro e gradualmente peggiora: si tratta, quindi, di una emergenza medica che generalmente richiede un intervento chirurgico d’urgenza per rimuovere l’appendice.

L’appendice è un tubetto cilindrico lungo dai 5 ai 9 centimetri e largo 7 millimetri situato alla fine dell’intestino crasso, in particolar modo nella parte inferiore destra dell’addome. Secondo uno studio, l’appendice potrebbe avere un ruolo nel sistema immunitario dell’apparato intestinale, ma non è stato ancora dimostrato con certezza. L’unica cosa certa è che vivere senza appendice non causa conseguenze evidenti.

Che cos’è l’appendicite acuta

L’appendicite è un'infiammazione dell’appendice ossia, come si diceva, una tasca a forma di dito connessa all’intestino crasso, localizzata nella parte inferiore del lato destro dell’addome.

La malattia inizia sotto forma di dolore al centro dell’addome, poi, si diffonde nella parte inferiore del fianco destro e, gradualmente, peggiora. L'appendicite è un’emergenza medica che generalmente richiede un intervento chirurgico d’urgenza per rimuovere l’appendice.

Se non trattata, l’appendice si infetta e il pericolo di vita è alto. Non è chiaro quali siano le cause dell’appendicite, sebbene si pensi che possa verificarsi quando qualcosa, generalmente piccoli pezzi di feci bloccano l’entrata dell’appendice, causando gonfiore.

In Italia, sono quasi 50 mila le persone che vengono operate ogni anno per appendicite. Nonostante possa insorgere ad ogni età, è molto rara sotto i 2 anni e più comune nella fascia di età compresa tra 10 e 30 anni.

Quando è consigliabile consultare il medico in caso di appendicite

È consigliabile consultare il medico se si avverte un dolore che tende a peggiorare. Può essere difficile diagnosticare un’appendicite perché essa può essere facilmente confusa con altre malattie, come un’infezione delle vie urinarie o dei reni.

Se il dolore compare, peggiora e si diffonde improvvisamente e rapidamente, bisogna recarsi immediatamente al pronto soccorso, in quanto potrebbe essere il segno di un cedimento dell’appendice.

Chi è colpito da appendicite

Risulta più comune l'appendicite negli uomini che nelle donne. Normalmente, si presenta nelle persone tra i 10 e i 30 anni di età. Sebbene non esista un modo sicuro di prevenire l’appendicite, si pensa sia meno comune nelle persone con una dieta ricca di fibre.

Sintomi dell'appendicite

Il più rilevante segno di appendicite è il dolore al centro dell’addome, che poi si diffonde nella parte inferiore del fianco destro, peggiorando gradualmente. Per capire come riconoscere una appendicite si può fare riferimento a una serie di ulteriori sintomi, quali:

  • lieve dolore vicino all’ombelico o nella parte superiore della cavità addominale, che si inasprisce con il passaggio verso la parte inferiore dell’addome; in genere, appunto, questo è considerato il primo segno;
  • inappetenza;
  • nausea;
  • vomito;
  • stitichezza;
  • diarrea e gonfiore addominale con impossibilità di espellere gas
  • febbre tra 37 e 39°C,
  • mancanza di aerofagia.
Più della metà dei casi, presenta inoltre altri sintomi di appendicite, ossia:

  • dolore all'addome, schiena e retto;
  • minzione dolorosa e difficoltosa;
  • vomito prima dei dolori addominali;
  • gravi crampi;
  • costipazione o diarrea con meteorismo.
Chi presenta tali sintomi deve immediatamente farsi visitare senza ricorrere a farmaci antidolorifici, lassativi o impacchi caldi, che possono causare la rottura dell’appendice infiammata. La diagnosi dell’appendicite viene generalmente effettuata dal medico mediante visita con palpazione della zona interessata. Le moderne tecniche di imaging test ne danno conferma.

L’appendicite deve essere immediatamente trattata chirurgicamente perché l’infezione può portare l’appendice ad un completo cedimento fino a scoppiare, con conseguenze estremamente pericolose per la salute.

Cause dell’appendicite

Le cause dell’appendicite non sono del tutto chiare. L’appendice è connessa all’intestino crasso, dove si formano le feci ed è localizzata sulla parte inferiore del lato destro dell’addome. Alcuni casi di appendicite si pensa possano essere causati da piccoli pezzi di feci che rimangono incastrati nell’appendice.

I batteri nell’appendice si moltiplicano, causando la formazione di pus e provocando un rigonfiamento. Si pensa anche che l’appendicite possa essere causata da un’infezione gastrica che si estende all’appendice. Se l’appendice gonfia non viene rimossa con un’operazione chirurgica, il pus potrebbe infettare le altre parti del corpo, provocando un’infezione addominale (un malattia chiamata peritonite) e un ascesso.

Come si cura l’appendicite

L'unica terapia per l'appendicite è quella chirurgica; essa infatti è una patologia che richiede un intervento urgente. La rimozione chirurgica dell’appendice, detta appendicectomia, può essere effettuata con un intervento a tecnica tradizionale detto laparotomia, con il quale si rimuove l’appendice dopo aver praticato un’incisione sulla parte inferiore destra dell’addome, oppure eseguendo una laparoscopia con la più moderna tecnica della video-laparo-appendicectomia.

In questo intervento, vengono praticate più incisioni, molto piccole, e l’appendice viene rimossa utilizzando speciali strumenti chirurgici dedicati. L’intervento effettuato con questa tecnica garantisce un decorso post-operatorio con minori rischi di complicanze e in un tempo inferiore rispetto a quello eseguito con la tradizionale laparotomia.

L’intervento tradizionale oggi non si usa praticamente più, salvo casi particolari in cui l’infezione è stata scoperta in ritardo e l’appendice è già scoppiata con la presenza di un ascesso appendicolare. Un ascesso è una vescica contenente pus, che l’organismo utilizza come mezzo di difesa per cercare di contrastare la diffusione dell’infezione.

L’ascesso viene rimosso durante l’intervento chirurgico, se non è stato possibile individuarlo con una precedente indagine diagnostica. Se, al contrario, l’ascesso viene individuato in tempo, viene di norma trattato con un drenaggio chirurgico, che si pratica mediante l’introduzione di un piccolo tubo attraverso la parete addominale. In questo caso, il paziente viene trattato con terapia antibiotica per circa 15 giorni prima di procedere al definitivo intervento di rimozione chirurgica.
Appendicite: foto

Che dieta seguire in caso di appendicite

Le cause dell’appendicite non sono ancora del tutto chiare, ma secondo molti medici una dieta scorretta può favorire l'infiammazione dell'appendice, così come una dieta adeguata può prevenirla e aiutare a combatterla.

Dunque, cosa mangiare in caso di appendicite? La dieta più indicata in questo caso prevede:

  • In caso di dolori, digiuno completo per 2-3 giorni con pratica di un clistere di acqua calda, da circa mezzo litro, una volta al giorno per ripulire l’intestino.
  • Dopo il terzo giorno si può iniziare una dieta a base di succhi di frutta.
  • Dopo 3 giorni a base di succhi di frutta, il paziente può iniziare una dieta basata su 3 pasti al giorno di frutta fresca e succosa che, gradatamente e parallelamente alla remissione dei sintomi acuti, può essere integrata con l’assunzione di frutta secca, vegetali e cereali.
In caso di appendicite cronica, è consigliata una dieta ricca di latte che prevede l’assunzione di un bicchiere di latte ogni 2-3 ore per circa 15 giorni. Trascorsi i 15 giorni, la dieta a base di latte può essere integrata con frutta fresca e verdure a foglia verde.

Invece, cosa non mangiare in caso di appendicite? Va evitata l’assunzione di:

  • carne; 
  • cibi fritti;
  • farina e cerali raffinati;
  • caffè;
  • te;
  • zucchero bianco;
  • pepe e altre spezie;
  • alcol.

Appendicite in gravidanza

L'appendicite in gravidanza risulta più frequente di quanto comunemente si creda, con un’incidenza di un caso ogni 766. L’appendicite deve essere sempre trattata chirurgicamente, dunque anche in gravidanza, perché l’infezione espone la gestante e il feto ad una serie di rischi e possibili complicanze anche fatali.

Le difficoltà iniziano con la diagnosi di infiammazione dell'appendice in gravidanza che è spesso difficile perché l’appendicite causa dolori che possono facilmente essere confusi con i normali dolori addominali tipici della gravidanza.

L’appendicite, infatti, si manifesta generalmente con un dolore improvviso nella parte destra dell’addome, anche se l’area dolorante può essere più estesa. Altri sintomi sono nausea, vomito e febbre anche alta. 

Nel caso in cui alla gestante sia diagnosticata con certezza l’infezione dell’appendice, è necessario intervenire chirurgicamente appena possibile, perché l’appendicite non trattata può determinare delle conseguenze anche fatali. L’intervento, eseguito sempre con tecnica laparoscopica, va effettuato con alcune cautele, relative soprattutto ai possibili pericoli per il feto che possono essere determinati dall’anestesia e dalla durata dell’intervento.

Le moderne tecniche chirurgiche hanno comunque permesso di limitare molto le possibili complicanze per la mamma e per il feto, tanto che l’appendicectomia in una donna in gravidanza è oggi considerato un intervento senza particolari rischi.

Cosa è la peritonite

Se non debitamente trattata, l’appendice infiammata può scoppiare o perforarsi, diffondendo il materiale infetto nella cavità addominale.

Questa conseguenza può portare alla peritonite, una grave infiammazione del tessuto della cavità addominale, il peritoneo, dalle conseguenze anche fatali. La peritonite può essere curata con la somministrazione di antibiotici molto forti. 

Alcune volte, all’esterno si forma un ascesso con del pus nell'appendice infiammata. Il tessuto cicatriziale, quindi, isola l’appendice dal resto della cavità addominale, evitando la diffusione dell’infezione.

Tuttavia, anche l’ascesso dell’appendice può perforarsi o esplodere e causare la peritonite. Per questo motivo, quasi tutti i casi di appendicite vengono considerati come emergenza medica e sottoposti a chirurgia. 
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