Il termine aerofagia indica l’ingestione di aria nell’apparato digerente, cui segue eruttazione, tensione addominale, mal di pancia, meteorismo e flatulenza.
Normalmente, sia durante l'ingestione di cibi che durante la deglutizione della saliva, viene inghiottita una piccola quantità di aria che si accumula nello stomaco a formare una "bolla", importante nel meccanismo di regolazione della motilità gastrica.
Nell'aerofagia, tale processo fisiologico viene esagerato: nella maggior parte dei casi, è una semplice espressione di distonia neurovegetativa in individui ansiosi o nevrotici, spesso accaniti fumatori; talora, però, è sintomo di vere affezioni organiche a carico dello stomaco.
L'aria deglutita non sempre giunge allo stomaco: può succedere che, arrivata nell'esofago, non abbia una tensione sufficiente a superare il cardias, per cui viene espulsa con un'eruttazione; in questo caso, si parla più propriamente di aerofagia esofagea.
Quando l'aria giunge invece entro lo stomaco può restarvi imprigionata, dando origine alla cosiddetta aerogastria bloccata, oppure può venire espulsa con un'eruttazione.
L'aerofagia è sintomo di un eccesso di aria nell'apparato digerente. È provocata, infatti, dall'ingestione di aria, prevalentemente durante i pasti.
La flatulenza è composta da una miscela di gas, che si forma dalla commistione dell'aria ingerita durante i pasti e dai gas che vengono prodotti dai lieviti e dai batteri simbiotici che prolificano naturalmente nel tratto gastrointestinale. Questi gas si uniscono alle particelle gassose delle feci che vengono rilasciate dall'ano.
Il meteorismo è un altro disturbo gastrointestinale che si accompagna alla distensione addominale, la quale viene provocata da un'eccessiva produzione di gas nel tratto intestinale o proprio nello stomaco.
Durante i pasti, è normale ingerire aria insieme ai cibi. In condizioni fisiologiche, circa il 70% dell'aria intestinale viene deglutita in queste circostanze. Il 20% diffonde dal circolo sanguigno e, il restante 10%, è il frutto della fermentazione batterica di tutti i residui organici non assimilati. Aerofagia e flatulenza hanno lo scopo di eliminare questi gas prodotti nell’apparato digerente.
Quando si fanno pasti troppo abbondanti, ricchi di zuccheri, grassi, fibre e proteine, i tempi necessari per la digestione sono maggiori e gli zuccheri che permangono a lungo all’interno dello stomaco provocano fermentazioni associate a gonfiori ed acidità di stomaco.
In alcuni casi, però, l’aerofagia si trasforma in un fenomeno patologico che può essere causato da diversi fattori come:
I classici sintomi dell'aerofagia comprendono:
L’accumulo di aria può causare dolori addominali, in alcuni casi, simili a quelli dell’angina pectoris, o di un infarto, con un profondo senso di oppressione toracica e dolore allo sterno. La dilatazione acuta dello stomaco può essere causa di sensazione di soffocamento, ansia, tachicardia ed iperventilazione, soprattutto nei soggetti ansiosi.
L'aerofagia si previene modificando alcune abitudini legate all'alimentazione. Si consiglia di:
L'aerofagia viene diagnosticata dallo specialista gastroenterologo e il sintomo che viene spesso osservato è un rigonfiamento dell'addome con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze.
Gli alimenti da evitare, se si soffre di aerofagia, sono:
Gli alimenti utili a combattere il disturbo, sono, invece:
Durante la gravidanza, la donna potrebbe essere essere soggetta ad areofagia molto più del solito. La ragione è da ricercare nel fatto che molte delle funzioni organiche si modificano per adattarsi alla nuova condizione che si sta vivendo. Essendo l'utero posizionato sotto l'intestino, l'apparato che viene maggiormente condizionato dalla condizione di gravidanza è quello gastrointestinale.
L'intestino subisce dei cambiamenti a livello meccanico, chimico e ormonale, alterando la sua funzionalità e il suo normale equilibrio.
Difatti, i primi e principali sintomi che una donna avverte quando è alle prime settimane di gravidanza sono nausea, vomito, aumento della salivazione, stipsi e bruciore di stomaco.
L'aerofagia è una di queste conseguenze, che accompagna i disturbi di digestione e la stitichezza, alterando la flora batterica intestinale, fenomeno per il quale si rallenta il transito delle feci che, di conseguenza, ristagnano nell'ampolla rettale, formando appunto il gas intestinale.
Uno dei motivi ormonali più importanti è che durante la gravidanza il livello di progesterone aumenta. Questo ormone ha il compito di rilassare i tessuti nella muscolatura liscia, tra cui quelli che compongono il tratto gastrointestinale. Il rilassamento, per contro, rallenta la digestione provocando eruttazione più frequente, flatulenza, aumento di gas. Questi fenomeni hanno maggior diffusione dopo un pasto abbondante.
Infusi a base di melissa, menta, trifoglio fibrino, cumino dei prati, cardo santo, coriandolo e cenere di equiseto possono essere d’aiuto soprattutto se a causarne i sintomi è stato un pasto abbondante. Se l’aerofagia è causata da cattive abitudini alimentari, bisognerebbe valutare la modifica di queste abitudini, mangiare lentamente, evitare pasti troppo abbondanti e ricchi di zuccheri e grassi.
Se la causa del disturbo è psicologica, la psicoterapia e l’utilizzo di ansiolitici possono aiutare.
Tra i farmaci utilizzati per curare l’aerofagia patologica possiamo indicare: