Colecisti infiammata: cosa mangiare per stare meglio

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Ottobre, 2023

Colecisti infiammata_cosa mangiare per stare meglio

Chi soffre di infiammazione alla colecisti o è appena stato operato a causa di questo problema, deve seguire un'alimentazione molto rigorosa. Quali cibi è meglio evitare e, invece, quali sono concessi? Ecco cosa mangiare con la colecisti infiammata.

Quale dieta per la colecisti infiammata

La colecisti infiammata è una patologia molto dolorosa che interessa la zona della cistifellea.

Questa problematica, presente soprattutto nelle donne intorno ai 40 anni di età, è causata dalla presenza dei cosiddetti calcoli biliari, ovvero formazioni solide a base di colesterolo, sali biliari e bilirubina che, se si concentrano all'interno della colecisti, possono andare ad ostruire il dotto biliare, determinando degli intensi dolori addominali, chiamate coliche.

Le cause che possono portare alla formazione dei calcoli sono numerose, tuttavia la maggior parte di esse sono legate a un'alimentazione sbagliata, molto ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e basso apporto di fibre.

Proprio in virtù del fatto che l'infiammazione alla colecisti è spesso causata da una dieta sbagliata, è consigliabile prestare particolare attenzione alla tipologia di cibi introdotta con l'alimentazione e, soprattutto se si è un soggetto predisposto, attenersi alle raccomandazioni dei medici.

La dieta per la colecisti, nonché l'alimentazione per calcoli alla colecisti, prevede il consumo di questi alimenti:

  • cereali, come pasta, pane e riso, soprattutto se integrali;
  • latte e yogurt parzialmente scremati;
  • carne magra e bianca;
  • formaggi magri (massimo una o due volte a settimana), come la ricotta o i fiocchi di latte;
  • olio extravergine d’oliva;
  • frutta;
  • verdura;
  • poco sale;
  • pesce magro;
  • legumi.

Nella dieta per la colecisti, inoltre, è importante assumere un buon quantitativo di fibre, in modo da favorire il transito intestinale. Queste si trovano principalmente nelle verdure, nella frutta, nei legumi e nei carboidrati integrali, e devono essere accompagnate da un'abbondante idratazione

Calcoli alla cistifellea: i cibi da evitare

Tra i cibi da evitare per calcoli alla colecisti rientrano:

  • cibi fritti;
  • alcolici;
  • formaggi grassi o stagionati;
  • latte intero;
  • frutta secca;
  • condimenti pesanti come lardo e strutto;
  • salse, come ad esempio maionese, ketchup, senape;
  • dolci;
  • olive;
  • uova, soprattutto il tuorlo;
  • panna;
  • pesci grassi (salmone, aringhe);
  • crostacei, cozze e frutti di mare;
  • alimenti industriali che contengono grandi quantità di grassi idrogenati;
  • cioccolato;
  • alimenti speziati;
  • insaccati, soprattutto quelli molto grassi.

Queste raccomandazioni valgono sia per chi soffre di colecisti alitiasica, ovvero per chi presenta un'infiammazione localizzata che gli provoca forti dolori addominali, sia per chi intende prevenire i calcoli biliari attraverso un'alimentazione controllata.

La dieta per prevenire i calcoli alla colecisti

La dieta per prevenire i calcoli alla colecisti è basata essenzialmente su un abbondante consumo di frutta e di verdura, nonché sull'assunzione di un quantitativo sufficiente di acqua. Ecco le accortezze da seguire se si vuole diminuire la possibilità di infiammare la colecisti:

  • bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno;
  • consumare regolari porzioni di verdura e di frutta ogni giorno;
  • se si è in sovrappeso, dimagrire praticando attività fisica;
  • privilegiare pasti piccoli e molto frequenti e non concedersi delle grandi abbuffate a cui seguono, poi, momenti di digiuno;
  • non eccedere con le bevande gassate;
  • non consumare alcolici;
  • evitare di eccedere con i dolci;
  • prediligere preparazioni semplici, come la cottura al vapore o ai ferri.

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Oltre all'alimentazione, poi, per evitare di incorrere in uno stato di colelitiasi, è necessario praticare una regolare attività fisica almeno due-tre volte a settimana. Diversi studi hanno dimostrato, inoltre, che è preferibile mantenere una dieta ricca di alimenti vegetali ma povera di grassi di origine animale in quanto questi ultimi risultano particolarmente difficili da digerire.

Quale dieta per la colecistite acuta

Oltre a una situazione infiammatoria asintomatica o alla presenza di calcoli biliari, in alcuni soggetti si può manifestare anche una dolorosa patologia infettiva, denominata colecistite acuta, che richiede cure immediate da parte del personale sanitario. La colecistite acuta si manifesta con dolori addominali intensi, talvolta nausea e febbre.

A causa delle coliche particolarmente forti, spesso il paziente si reca in Ospedale, dove i medici possono optare o per la terapia chirurgica o tentare di disinfiammare l'area attraverso la somministrazione di analgesici.

Nei casi particolarmente gravi il paziente viene messo a digiuno o alimentato solo per via enterale o parenterale, in modo che la colecisti non venga sollecitata. Successivamente, è indicato mantenere una dieta colecistite acuta particolarmente restrittiva che dia modo alla zona di guarire. In questa fase sono assolutamente vietati, ad esempio, gli alimenti di origine animale, l'alcol, le spezie, le bibite gassate e il cioccolato

Il parere dell'esperto

Il Dottor Mastropietro aggiunge: "La malattia dei calcoli biliari (GSD) è un grave problema di salute nei paesi sviluppati. I fattori genetici sono certamente di grande importanza e sono stati identificati una serie di geni in grado di promuovere la formazione e la crescita dei calcoli biliari.

Tuttavia, l'analisi delle coppie di gemelli ha mostrato che i fattori genetici rappresentano solo il 25% circa del rischio di calcoli biliari, sottolineando l'importanza dei fattori modificabili legati all'ambiente e allo stile di vita. 

L’obesità il sovrappeso il diabete di tipo 2 l’insulino resistenza ipercolesterolemia la sedentarietà , sono tutti fattori che aumentano il rischio di calcoli biliari. Il rischio, inoltre, sembra dipendere anche da specifici componenti dietetici: il consumo di fast food, almeno una volta alla settimana e il consumo di carne, sono stati identificati come fattori di rischio aggiuntivi per i calcoli biliari sintomatici.

Inoltre, un'elevata assunzione di zuccheri raffinati e cibi dolci possono rappresentare fattori di rischio in entrambi i sessi. 

Un'elevata assunzione di fruttosio (ma non di saccarosio, lattosio o galattosio) è stata associata a un aumentato rischio di incidenti con fanghi/calcoli biliari e questa associazione è indipendente dall'assunzione totale di carboidrati.

L'effetto litogenico del fruttosio sembra dipendere da diversi meccanismi concomitanti, come induzione di insulino resistenza, adiposità viscerale, sindrome metabolica, steatosi epatica secondaria all'accumulo di trigliceridi e stasi della cistifellea.

Il fruttosio è nascosto in molti alimenti dolci e si trova nella frutta. Si devono evitare il più possibile gli alimenti dolci con dentro fruttosio e non si deve esagerare con il quantitativo di frutta (2 frutti al giorno vanno bene)."

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Cristian Mastropietro
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