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Il limone abbassa la glicemia? Ecco la risposta

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Marzo, 2024

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È vero che il limone abbassa la glicemia? Sono note le proprietà benefiche di questo frutto ricco di antiossidanti, sali minerali e acidi organici, che aiutano l'organismo ad assimilare meglio alcuni nutrienti essenziali come il ferro. 

Negli ultimi anni, diversi studi si sono concentrati sul connubio limone e diabete, ovvero sul legame tra l’assunzione di limone e la glicemia nel sangue. Da alcune ricerche, è emerso che consumare limone tutti i giorni può influire positivamente sulla glicemia, in quanto i composti contenuti nel limone aiutano ad abbassarla naturalmente.

In particolare, sarebbe proprio l'acidità dell'agrume a rallentare l’assimilazione degli zuccheri nel sangue e a ridurre l’indice glicemico dei cibi amidacei. Dunque, gli effetti benefici del limone agirebbero contro l’insorgenza del diabete di tipo 2 e dell’insulino-resistenza

Le proprietà del limone

Il limone contiene diverse sostanze nutritive, tra queste:

Inoltre, il limone contiene pochissimi zuccheri che l'organismo riesce ad assimilare facilmente. Già questa caratteristica lo rende un alimento adatto per chi soffre di disturbi del metabolismo, tra cui il diabete.

Un alimento che si può usare come condimento per insaporire i piatti in modo sano, al posto delle salse grasse e zuccherine o che si può assumere semplicemente aggiunto come succo diluito in acqua.

Ma c'è dell'altro: negli ultimi anni, diversi studi si sono concentrati sulle proprietà del limone, dimostrando come questo frutto possa rallentare l’assorbimento degli zuccheri e avere effetti positivi sulla sensibilità all'insulina, quindi contrastare l’insorgenza del diabete di tipo 2 e dell’insulino-resistenza

Vediamo, dunque, cosa emerge dalla ricerca, sebbene sia doveroso precisare che i risultati ottenuti non poggiano su prove sufficienti per ufficializzare l'efficacia del limone nell'abbassare la glicemia.

Gli studi sul rapporto tra limone e glicemia

Dunque, il limone abbassa la glicemia? Secondo i sostenitori dei benefici attribuiti ai limoni, questi frutti sarebbero capaci di stabilizzare la glicemia e di invertire la resistenza all'insulina, ovvero l'incapacità dell'organismo di rispondere all'insulina, l'ormone prodotto dal pancreas con il compito di regolare la glicemia.

Gli studi condotti in vitro e sulle persone, in relazione agli amidi del pane, hanno dimostrato che il consumo di succo di limone può ridurre l'assimilazione degli zuccheri nel sangue e migliorare la sensibilità dell'organismo all'insulina.

Nella fattispecie, un bicchiere di acqua con limone spremuto ha ridotto il picco glicemico postprandiale del 30% e lo ha ritardato di oltre 35 minuti (fonte). 

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Lo studio in questione, sulla relazione tra limone e glicemia, è del 2021 ed è stato pubblicato sull'European Journal of Nutrition. Secondo le prove raccolte, il succo di limone rallenta la conversione dell'amido contenuto in alimenti come il pane in glucosio (zucchero).

Rispetto alle persone che non avevano bevuto succo di limone, le altre che ne avevano assunto hanno registrato un picco di zuccheri nel sangue inferiore del 30% dopo aver mangiato due fette di pane. Il succo di limone ha anche ritardato i picchi di zucchero nel sangue di 35 minuti.

Limone e sensibilità all'insulina

Per quanto riguarda la resistenza all'insulina, alcuni ritengono che i polifenoli presenti nei limoni possano aumentare la sensibilità all'insulina. I polifenoli sono composti di origine vegetale ai quali vengono attribuite proprietà antiossidanti, ovvero combattono i radicali liberi che possono causare danni alle cellule, tra le quali le cellule del fegato che producono glucosio e che rispondono all'insulina.

Limone e obesità

Secondo uno studio del 2013, i componenti bioattivi degli agrumi potrebbero contribuire alla prevenzione e al trattamento dell'obesità. Le persone affette da obesità hanno maggiori probabilità di sviluppare il diabete, in quanto l'organismo perde la capacità di utilizzare correttamente l'insulina per controllare gli zuccheri nel sangue.

Gli effetti dell'acido citrico e acido ascorbico sull'insulina

Il limone contiene due sostanze, l’acido citrico e l'acido ascorbico (vitamina C), che si ritiene rallentino l'assorbimento dei carboidrati e migliorino la funzione dell'insulina. Questo può aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue.

In particolare, l’acido citrico inibisce alcuni enzimi intestinali responsabili della decomposizione degli zuccheri in glucosio, aiutando così a mantenerne un livello più basso nel sangue. L’acido ascorbico, invece, migliora la funzione delle cellule pancreatiche che producono insulina.

L'insulina è l’ormone responsabile di ridurre i livelli di zucchero nel sangue. Tuttavia, l’insulina non viene prodotta dal corpo in modo costante, ma in risposta all'assunzione di carboidrati. 

Di conseguenza, quando si assume una grande quantità di carboidrati in un pasto, il pancreas deve produrre più insulina per compensare. Ciò può creare uno squilibrio tra la produzione di insulina e la quantità di zucchero nel sangue che, a lungo termine, può portare all’insulina-resistenza e al diabete.

Indice glicemico e limoni

Il limone presenta un basso indice glicemico, in una scala da 0 a 100, ha un indice glicemico di circa 20,7. Ciò significa che i carboidrati contenuti nel frutto vengono assorbiti più lentamente e mantengono i livelli di zucchero nel sangue più stabili. 

L'indice glicemico (IG) indica il modo in cui un alimento influisce sui livelli di zucchero nel sangue. Si misura su una scala da 0 a 100. Più alto è l'indice glicemico di un alimento, maggiore è il picco glicemico.

Leggi anche: Alimenti a basso indice glicemico

Il succo di limone, se consumato insieme ad alimenti con un IG elevato, può rallentare la conversione dell'amido in zucchero, abbassando così l'IG dell'alimento.

È chiaro che questo risultato deve essere considerato in rapporto a quello che si mangia durante il pasto. Se si associano diversi cibi ad alto indice glicemico, non c'è limone che tenga nell'esercitare l'effetto miracoloso sulla glicemia. Quindi, l'alimentazione va sempre curata, a maggior ragione in caso di condizioni di salute particolari.

Vitamina C e diabete

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, gli studi suggeriscono che la vitamina C potrebbe avere un impatto positivo sul diabete.

Ecco cosa dice la ricerca:

  • un piccolo studio del 2007 ha rilevato che l'assunzione di 1.000 milligrammi di vitamina C per sei settimane può contribuire a ridurre il rischio di complicanze del diabete di tipo 2, diminuendo i livelli di zucchero e di lipidi nel sangue
  • un altro studio del 2014 ha rilevato la necessità di integrare quantità maggiori di vitamina C nelle persone con diabete
  • uno studio del 2016 ha suggerito che l'assunzione di vitamina C con la dieta può svolgere un ruolo preventivo contro il diabete di tipo 2.

Le ricerche contrastanti

Accanto agli studi che hanno dato prova degli effetti dei limoni sulla glicemia, è bene nominare anche quelli che non hanno ottenuto gli stessi riscontri. Ragione per la quale sono dunque necessari ulteriori approfondimenti per confermare quanto fino a oggi riscontrato:

  • una revisione pubblicata nel 2016 su Primary Care Diabetes ha valutato sette studi clinici che hanno coinvolto 306.723 persone tra i 4 e i 24 anni. I ricercatori non hanno trovato prove a favore del rapporto tra diabete 2 e consumo regolare di agrumi
  • un altro studio del 2021 pubblicato su Trends in Food Science and Technology non ha ricevuto abbastanza riscontri sui benefici del consumo di agrumi a lungo termine sul diabete di tipo 2 
  • lo stesso studio ha rilevato che l'effetto del succo di limone sui livelli di zucchero nel sangue postprandiali (dopo i pasti) sembra essere di breve durata e non abbastanza solido da poter considerare i limoni un trattamento per il diabete

Effetti collaterali del limone

Malgrado le sue proprietà benefiche, l'eccessivo consumo di limone può anche avere effetti collaterali, ovvero peggiorare eventuali problemi di reflusso e acidità di stomaco, a causa degli acidi che contiene. Per questa ragione, è bene moderarne l'uso, come sempre si consiglia con ogni genere di alimento.

In conclusione, il limone può essere un rimedio naturale prezioso per le sostanze nutritive che contiene, un alimento sano da inserire nella dieta in presenza di alterazioni metaboliche. Tuttavia, è bene precisare che queste evidenze sulla relazione tra diabete e limone non sono sufficienti per stabilire una cura per la glicemia alta a base di questo frutto. 

Il parere dell’esperto

Il Dottor Mastropietro conclude: “Come abbiamo visto in questo articolo, ci sono studi scientifici contrastanti e questo succede per molte situazioni ed argomenti. 

Nella letteratura scientifica, si trova tutto e il contrario di tutto. Per questo bisogna leggere tra le righe ed affidarsi a studi solidi che hanno una rilevanza scientifica forte. Alcune conclusioni di trial clinici singoli possono essere fini a sé stessi e non ritrovare riscontro nel tempo e negli altri studi. Per le prove forti, di solito ci affidiamo a review scientifiche e a meta-analisi che mettono in rassegna più studi per trarne una conclusione forte. 

In questo caso e come conclude l’articolo, le evidenze sulla relazione tra diabete e limone non sono sufficienti per stabilire una cura per la glicemia. Tuttavia, il limone è opzione più salutare per sostituire condimenti calorici e per insaporire bevande o piatti. Questo può portare ad una diminuzione dell’introito energetico e quindi ad una riduzione indiretta della glicemia ed insulinemia.”

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Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Cristian Mastropietro
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