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Siete certi che quel dolorino al dente non sia una carie?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 23 Ottobre, 2019

Come riconoscere una carie al dente

Le carie sono delle aree danneggiate sulla superficie dura dei denti, che si sviluppano in piccole cavità. Queste lesioni permanenti sono causate da una svariata combinazione di fattori, come batteri nel cavo orale, alto consumo di zuccheri e scarsa igiene orale.

Se si aggiunge il fatto che le carie costituiscono uno dei più diffusi problemi di salute, è chiaro che imparare a riconoscerle è molto importante, soprattutto per evitare l’aggravarsi della situazione, che può comportare stati molto dolorosi.

Come riconoscere una carie, dunque?

Cos’è una carie e come si sviluppa

Per prima cosa, è bene capire a fondo di cosa stiamo parlando. In sostanza, le carie possono definirsi una lesione degenerativa che colpisce i tessuti del dente.

Durante il primo stadio della formazione, tendono a intaccare lo smalto e la dentina, per poi raggiungere persino i tessuti più profondi, creando un buco, noto come cavità.

Generalmente, le carie sono causate dall’accumulo di batteri all’interno del cavo orale, provocato sì dalla scarsa igiene orale, ma anche dall’eccessivo consumo di alimenti a base di zucchero, in particolar modo delle bevande.

Se non curata adeguatamente e, soprattutto, in maniera tempestiva, i sintomi di una carie non sono certo sottovalutabili: forti dolori, sapore amaro in bocca, alitosi e, infine, la perdita del dente.

Come riconoscere una carie

Durante le prime fasi della formazione, le carie sono difficili da notare, perché si presentano come delle macchie molto piccole e bianche sullo smalto, senza peraltro nessuna sintomatologia. Proprio per questo motivo, i dentisti consigliano di fare delle visite periodiche, cioè almeno un paio di volte all’anno.

Se la carie continua nel suo processo di sviluppo e non viene notata durante una visita dentistica, comincia ad espandersi in profondità, intaccando i tessuti molli dei denti, come vasi sanguigni e nervi.

In questo caso iniziano a comparire i primi segnali d’allarme, ed è possibile riconoscere una carie:

  • Cambiamento del colore del dente – Il dente tende a diventare opaco e dalla colorazione meno luminosa.
  • Sensibilità ad alimenti troppo caldi o troppo freddi – Soprattutto se è stata intaccata la dentina che non riesce più a proteggere il dente dagli sbalzi improvvisi di temperatura.
  • Dolore o fastidio alla masticazione di alimenti molto dolci o acidi – In particolar modo, il fastidio si avverte solo su un dente specifico e dura poco, pur essendo di forte intensità.
  • Alito cattivo – Causato dall’accumulo di colonie batteriche all’interno della cavità intaccata dalla carie, dove inoltre si depositano detriti di cibo.
  • Dolore ai denti generalizzato – Si tratta di un sintomo evidente che la carie ha ormai raggiunto i tessuti molli e la polpa dentale.

Quando si avvertono questi sintomi, nello specifico i primi elencati, è consigliabile andare dal dentista per un controllo, per poter identificare e curare la carie sin da subito.

Come si cura una carie

Solo il dentista può curare una carie, e lo farà in base allo stadio di sviluppo.

  • Prime fasi – Se la carie è alle prime fasi, sarà sufficiente eliminare le zone danneggiate fino ad arrivare a quelle sane, ed infine disinfettare tutta l’area del dente. In alcuni casi, il dentista può decidere di ricostruire la parte lesionata ed eliminata del dente, non solo per questioni estetiche, ma soprattutto per motivazioni funzionali, cioè la corretta masticazione. In altri casi, invece, è sufficiente eseguire un’otturazione dentale senza ricostruzione, che consiste nel riempimento del dente con specifici materiali a base di resina o di amalgama dentale.
  • Fasi avanzate – Nelle fasi più avanzate, cioè quando ormai la carie ha raggiunto i tessuti molli e la polpa dentale, è necessario devitalizzare il dente per poi effettuare l’otturazione. La devitalizzazione consiste non solo nella rimozione della parte superficiale del dente ma anche della polpa dentale e delle terminazioni nervose e vascolari.
  • Ultimo stadio della carie – In questo caso, è purtroppo doveroso eseguire un’estrazione del dente, che viene rimosso fino alla radice, per poi in seguito impiantarne uno artificiale.

Cosa fare per evitare la formazione delle carie

Come è stato descritto, la carie nasce a causa della scarsa igiene orale e dal consumo di alimenti zuccherati. Ecco perché è necessario lavare i denti tutti i giorni, almeno due volte o comunque dopo i pasti.

Anche l’uso del filo interdentale è importante, perché evita la formazione del tartaro fra i denti, mentre il collutorio permette di contrastare l’accumulo dei batteri cattivi all’interno del cavo orale.

Se si è particolarmente inclini alla formazione delle carie, è consigliabile inoltre modificare le proprie abitudini alimentari, limitando al massimo zuccheri e carboidrati complessi, a favore di verdure e cereali. Molto consigliati sono anche gli alimenti ricchi di fluoro, calcio e vitamine A e C, perché permettono di rinforzare i denti e di contrastare la formazione delle carie.

Infine, bere molta acqua aiuta a contrastare l’acidità all’interno della bocca e a rimuovere piccole particelle di cibo.

Si ricorda che la pulizia dentale professionale dovrebbe essere effettuata almeno due volte l’anno, per evitare l’accumularsi di placca, tartaro e batteri. Andare spesso dal dentista, come in occasione della pulizia, permette di identificare la presenza di carie e pertanto di limitare i danni dovuti a tali patologie degenerative dei denti.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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