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Come tenere sotto controllo il fegato con gli esami del sangue

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 01 Agosto, 2022

Esami del Sangue per il Fegato: Una Guida

A cosa serve il fegato?  Si tratta di un organo di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’organismo: ecco perché è importante effettuare esami del sangue per controllare il del fegato.

Vediamo dunque nel dettaglio quali sono gli esami del sangue per il fegato.

Dove si trova il fegato

Il fegato è un grande organo, del peso di 1800 grammi negli uomini e di 1400 grammi nelle donne, posizionato a destra, nel medio addome.

Si tratta di un organo fondamentale dell’apparato digerente, con molte funzioni metaboliche e depurative: ciò significa che esso aiuta l’organismo a sbarazzarsi delle sostanze di scarto, disintossicandolo da ciò che è nocivo per il corpo.

Ecco perché è tanto importante per la salute epatica.

Dolore al fegato: cosa può essere

È credenza diffusa che possa manifestarsi il dolore al fegato. In realtà, a far male, il più delle volte, sono gli organi circostanti ad esso, come la cistifellea, che raccoglie la bile prodotta dal fegato, poiché il fegato non dispone di recettori del dolore, che si trovano invece posizionati sulla capsula che ricopre l’organo.

Dunque, il dolore al fegato ha in realtà, nella maggior parte dei casi, origini extraepatiche. Ovviamente, quando vi sono altri organi che dolgono in quella zona, è bene non sottovalutare il problema, poiché potrebbe trattarsi di malattie o disfunzioni che coinvolgono comunque anche il fegato e che sono, ad ogni modo, da non trascurare.

Proprio perché le disfunzioni o le malattie del fegato sono silenziose, è importante effettuare gli esami del sangue per il fegato. Tutti gli esami per i valori che seguono devono essere effettuati con un digiuno di 8-10 ore precedenti al prelievo, mantenendo posizione eretta per almeno trenta minuti prima del prelievo e recandosi presso un laboratorio analisi.

Ma quali sono i valori del fegato da controllare, e come interpretare correttamente le analisi? Quali sono gli esami del sangue per il fegato da effettuare come controlli di routine?

Esami del sangue per il fegato: quali sono i valori da tenere sotto controllo?

Dunque, per avere un fegato in salute, gli esami del sangue sono assolutamente necessari, in ottica preventiva, di diagnosi e di cura.

Ecco un elenco degli esami del sangue per controllare il fegato.

Bilirubina

Controllare la bilirubina nel sangue rientra tra gli esami di routine per il monitoraggio della funzionalità epatica.

La bilirubina è una sostanza di scarto che è contenuta nella bile e che deriva dalla degradazione di emoglobina (quando i globuli rossi sono troppo vecchi vengono disgregati soprattutto dalla milza, in cui viene scomposta anche la bilirubina, che arriva poi nel fegato legandosi all’albumina, per riversarsi infine nella bile).

L’osservazione dei valori di bilirubina può essere utile nel caso di sospetto o conclamato:

  • Ittero, colorazione giallognola di pelle o occhi dovuta a malattie del fegato, come l’epatite A
  • Calcoli o ostruzione dei dotti biliari, che ostacolano il passaggio della bile da/verso il fegato
  • Infezioni epatiche (epatiti A, B, C)
  • Intossicazione da farmaci o da altre sostanze
  • Terapie epatotossiche o presunte tali

Per uomini e donne, la bilirubina deve essere:

  • Inferiore a 1,2 mg/dl (indiretta o non coniugata)
  • Inferiore a 0,3 mg/dl (diretta o coniugata)
  • Compresa tra 0,10 e 1,30 mg /dl (bilirubina totale)

In genere, livelli inferiori a questi valori non costituiscono un problema, mentre livelli superiori indicano spesso disturbi epatici o patologie emolitiche.

A seconda di quale sia il valore sopra la norma, si possono ipotizzare:

  • Ostruzione delle vie biliari
  • Epatite
  • Cirrosi
  • Calcolosi biliare
  • Patologia al pancreas (bilirubina diretta alta)
  • Emolisi
  • Disfunzioni epatiche
  • Sindrome di Gilber (bilirubina non coniugata alta)

Transaminasi (ALT, GPT, SGPT)

Con transaminasi si tratta di un gruppo di enzimi aventi come funzione metabolica quella di trasformare gli amminoacidi in eccesso in ammoniaca, che verrà poi trasformata in urea, filtrata dai reni ed espulsa con le urine.

I valori normali delle transaminasi ALT sono:

  • da 1 a 43 U/L (unità per litro di sangue) per gli uomini
  • da 1 a 36 U/L per le donne

Se i valori della transaminasi fossero troppo alti, ciò potrebbe significare che vi sono disfunzioni a carico di ossa, cuore o muscoli, o malattie del fegato, come ittero, epatite e cancro epatico metastatico.

Aspartato aminotransferasi (AST, GOT, SGOT)

Ancora un volta parliamo di enzimi utili a trasformare gli amminoacidi in sostanze più semplici e in energia. Le AST si misurano rapportandole alle transaminasi ALT, poiché, in caso di disfunzioni o di malattie, i valori delle AST risultano superiori alle ALT: ciò deve essere un segnale cui prestare attenzione per effettuare ulteriori indagini diagnostiche.

I normali valori di riferimento sono:

  • da 1 a 35 U/L per gli uomini
  • da 1 a 31 U/L per le donne

Valori superiori alla norma, oltre a segnalare le sopracitate malattie che si riscontrano con ALT alte (ittero, epatiti o cancro epatico metastatico), potrebbero indicare anche infarto cardiaco o ipotiroidismo, nonché l’assunzione di farmaci epatotossici.

Fosfatasi alcalina

La fosfatasi alcalina un altro enzima presente nel fegato, nonché in altri organi e tessuti (come lo scheletro). I valori nella norma sono, per uomini e donne da 50 a 150 U/L in media.

Un valore al di sotto della media non è in genere preoccupante, ma potrebbe indicare:

  • Anemia
  • Celiachia
  • Disfunzioni renali
  • Insufficienza tiroidea

Valori al di sopra della norma segnalano invece disturbi epatici, tra cui calcoli alle vie biliari, cirrosi epatica e danni al fegato (per epatiti o abuso di alcool). In casi più rari, valori alti della fosfatasi alcalina possono indicare anche la presenza di:

  • Fratture ossee
  • Intossicazione da vitamina D
  • Morbo di Paget
  • Tumori e metastasi alle ossa
  • Mononucleosi

È normale, invece, un aumento di questo valore in gravidanza, nonché durante l’assunzione di alcuni farmaci come antibiotici o FANS.

Gamma glutamil transferasi (GGT, Gamma GT)

Spesso questo valore è già inserito negli esami del sangue di routine. La sigla GGT o Gamma GT indica un enzima presente nel fegato e nelle vie biliari e che aiuta il fegato ad eliminare le tossine. Ecco perché i suoi livelli aumentano in corrispondenza del consumo di sostanze nocive per l’organismo, come l’alcool.

I valori di riferimento delle Gamma glutamil transferasi sono:

  • da 6 a 28 U/L per gli uomini
  • da 4 a 18 U/L per le donne

Valori alti di Gamma GT segnalano sospette disfunzioni a carico di fegato e vie biliari, nonché intossicazione da alcool. Può succedere che siano anche spia di disturbi extra-epatici, per cui si rendono necessari ulteriori approfondimenti. In gravidanza aumentano fisiologicamente.

Albumina

Ecco una proteina prodotta dal fegato e presente in abbondanza nel sangue, l’albumina. Ha il compito di trasportare ormoni e sostanze di scarto attraverso il sangue. Inoltre, si occupa di trasportare i principi attivi dei farmaci ove ve ne sia bisogno, nell’organismo.

Come valori di normali per l’albumina, vi sono, per uomini e donne:

  • da 3,6 a 5 g/dl

Al di sotto dei normali valori di riferimento, indica insufficienza epatica o epatiti, ma anche disturbi renali o malassorbimento intestinale, nonché infezioni o scompensi cardiaci. Valori alti di albumina segnalano disidratazione a seguito di vomito o dissenteria.

Tempo di protrombina (PT)

La protrombina è una proteina responsabile della coagulazione del sangue. Con questo test si verifica il tempo necessario a formare un coagulo (condizione necessaria per la rimarginazione di ferite e traumi). Questo test in genere si fa ai pazienti che assumono farmaci anticoagulanti (terapia TAO).

Tempi normali di coagulazione sono, in uomini e donne:

  • da 9,4 a 14 secondi (in caso di TAO, dai 20 ai 30 secondi)

Valori troppo alti indicano una coagulazione lenta, con conseguente rischio di emorragia, mentre valori bassi segnalano il rischio di trombosi (coaguli nel sangue con ostruzione dei vasi sanguigni). Valori bassi sono anche comuni in chi assume contraccettivi orali, segue terapie ormonali sostitutive o assume integratori di vitamina K.

Se gli esami del sangue relativi al fegato presentano alterazioni, occorre consultare il medico per cercare di far rientrare i valori nella norma, o per effettuare ulteriori diagnosi, nel caso in cui, attraverso la lettura degli esami del sangue, si sospetti un tumore al fegato.

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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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