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Perché si viene colpiti dai singhiozzi?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 26 Maggio, 2022

Singhiozzo: le Cause

Il singhiozzo può presentarsi in qualsiasi soggetto, a prescindere dall’età.

Si tratta infatti di una condizione molto comune, che interessa neonati e adulti e che ha origine in un movimento involontario del diaframma, cioè del muscolo coinvolto nella respirazione, che divide il torace e l’addome.

Generalmente, il singhiozzo scompare dopo poco tempo, ma esistono anche dei casi in cui si presenta in modo persistente e duraturo

Vediamo, quindi, quali sono le cause scatenanti del singhiozzo (anche frequente) negli adulti e nei neonati e quando potrebbe essere il campanello d’allarme di altre patologie.

Perché viene il singhiozzo

Come accennato in precedenza, il singhiozzo deriva da una contrazione involontaria del diaframma che comporta a sua volta una chiusura della glottide, cioè lo spazio che si trova tra le corde vocali. 

Dunque, si assiste ad una chiusura inaspettata delle corde vocali, per via della quale si emette il suono caratteristico del singhiozzo. 

Ma quali sono le cause? Approfondiamo.

Le cause dei singhiozzi frequenti

Non è facile riscontrare delle cause specifiche per cui si verifica il singhiozzo

Quando il singhiozzo è di breve durata, tra le cause che lo possono scatenare e che possono irritare il diaframma si possono menzionare:

  • Stress o particolari emozioni
  • Risata
  • Assunzione di bevande gassate
  • Eccesso di aria ingerita
  • Abuso di alcol
  • Cibo abbondante o assunto con velocità 
  • Improvvisi cambi di temperatura corporea o dei cibi 

Se il singhiozzo è frequente e persistente e dura più di due giorni bisogna prestare attenzione a questa condizione, poiché potrebbe configurarsi come il campanello d’allarme di alcune patologie, soprattutto se accompagnato da alcuni sintomi neurologici. 

Dunque, alcune cause scatenanti potrebbero essere:

  • Lesione o irritazione ai nervi: in particolare, del nervo frenico o del nervo vago, deputati a regolare le contrazioni diaframmatiche. L'irritazione può essere legata, per esempio, a infiammazioni alla gola, alla presenza di cisti, gozzo o tumori.
  • Disturbi gastrointestinali: per esempio il reflusso gastroesofageo, la gastrite, pancreatite.
  • Disturbi neurologici: possono comprendere tumore al cervello, ictus, traumi, sclerosi multipla.

Altre cause di singhiozzo prolungato possono comprendere:

  • Uremia (causata da un malfunzionamento dei reni che non riescono ad eliminare i rifiuti nel sangue)
  • Polmonite
  • Pleurite del diaframma
  • Assunzione di particolari farmaci (per esempio, tranquillanti)

In alcuni casi, situazioni di disagio emotivo o aver subito interventi chirurgici o anestesia possono configurarsi come fattori scatenanti nello sviluppo del singhiozzi. 

Per tutti questi motivi, in presenza di singhiozzo persistente è necessario rivolgersi al proprio medico, per indagare con appositi accertamenti.

Quando i neonati hanno il singhiozzo c’è da preoccuparsi?

Come segnalato anche dalla Società Italiana di Pediatria, il singhiozzo può presentarsi all’improvviso anche nei neonati, senza una causa specifica. 

Generalmente, però, il singhiozzo può ricondursi alla velocità dell’ingestione del cibo, oppure a particolari stati emotivi che inducono il neonato ad ingerire più aria (per esempio il pianto), oltre che a sbalzi di temperatura.

La comparsa del singhiozzo può essere più frequente in alcuni neonati, ma generalmente si tratta di un disturbo non preoccupante e transitorio, che si presenta dopo il pasto o la suzione. In questi casi, può essere utile cercare di controllare la posizione del neonato o favorire l’eruttazione e il rilassamento del diaframma.

Tuttavia, quando il singhiozzo è duraturo e si prolunga per alcune ore e causa malessere nel neonato, è sempre necessario rivolgersi al pediatra, per scongiurare problemi gastrointestinali o lesioni che richiedono un approfondimento.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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