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Quale acqua scegliere (in base alle proprie necessità)

Cristina Grassi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 01 Giugno, 2022

quale acqua scegliere

Come sappiamo, l’acqua è una componente fondamentale del nostro organismo, e costituisce il 65% del nostro corpo. Non solo. È fonte di vita per gli uomini e per tutti gli esseri viventi. 

Non è un caso che venga chiamata “oro blu”, proprio per l’importanza che riveste nel nostro ecosistema. 

Oggi, vediamo insieme l'importanza dell'acqua e quale acqua scegliere.

L’acqua non è tutta uguale

Perché l’acqua è così importante per il nostro organismo? Il 92% dell’acqua si trova nel sangue e facilita il trasporto degli scarti nell’organismo. Essa, inoltre, aiuta a regolare la temperatura corporea grazie alla sudorazione e permette il corretto funzionamento dell’intestino, prevenendo la stitichezza e i diverticoli.

È formata da diversi micronutrienti, che variano da acqua ad acqua. Possiamo quindi affermare che l’acqua non è tutta uguale e una può essere migliore di un’altra, a seconda della nostre necessità ed esigenze.

Dunque, come scegliere quella più adatta a noi? Tutto dipende da:

  • la nostra età;
  • la presenza di patologie sottostanti;
  • la fase di vita in cui ci troviamo.

La regola generale, applicabile a tutti, è quella di assumere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno.

Quale acqua scegliere

A seconda dei suoi componenti, l’acqua viene classificata in quattro categorie diverse:

  1. Minimamente mineralizzata – Quando i sali minerali contenuti nell’acqua non superano i 50 mg/l. Questa tipologia è leggera, stimola la diuresi e può essere utilizzata negli alimenti per i neonati (ad esempio per la preparazione del latte in polvere).
  2. Oligominerale – Quando i sali minerali non superano il valore di 500 mg/l. Queste acque sono diuretiche ed hanno un modesto contenuto di sodio, per questo motivo sono indicate per chi segue una dieta iposodica.
  3. Minerale – Quando i sali minerali sono compresi tra 500 mg/l e 1500 mg/l. L’acqua minerale è adatta alle persone che praticano molto sport, per assicurare una reintegrazione di microelementi importanti persi con la sudorazione.
  4. Ricca di sali minerali – Il contenuto di questi micronutrienti è superiore a 1500 mg/l. Questo tipo di acqua è da consumarsi sotto osservazione del medico, in quanto l’eccessivo apporto di sali minerali potrebbe essere dannoso per la salute.

 Come leggere l’etichetta dell'acqua in bottiglia

Scegliere l’acqua giusta per sé (e bere consapevolmente) significa anche saper leggere l’etichetta riportata sulle bottiglie. Ci sono voci che, più di altre, è importantissimo conoscere

Tra queste:

  • Residuo fisso – Il residuo fisso è una sorta di dna dell’acqua. Misurato in mg/L rappresenta la quantità di minerali che rimane dopo l’evaporazione di un litro d’acqua a 180 gradi.
  • Valore PH – Il pH indica l’acidità e la basicità dell’acqua a seconda che sia, rispettivamente, sotto o sopra un valore di 7.0.
  • Sodio – Rappresenta un valore assolutamente fondamentale, soprattutto in relazione all’equilibrio del nostro metabolismo. Attenzione: deve sempre essere assunto nelle giuste quantità, per evitare disturbi anche importanti. Le acque minerali si considerano iposodiche solo quando il sodio è inferiore a 20 mg/L, e sono raccomandate ai soggetti ipertesi.
  • Calcio – A dispetto di quanto si possa pensare, anche l’acqua è un’ottima fonte di calcio che, come sappiamo, risulta determinante per la formazione del tessuto osseo, il mantenimento delle membrane e delle sostanze intracellulari. Le acque minerali ricche di calcio sono particolarmente indicate per chi è intollerante al latte e, nonostante i luoghi comuni, non aumentano l’incidenza di calcoli renali.
  • Magnesio – Il magnesio risulta fondamentale per il nostro organismo, in quanto entra a far parte dei sistemi metabolici e interagisce con molti ormoni e fattori di crescita. Non a caso, una sua carenza può ridurre il tono muscolare, causando talvolta crampi. Attenzione, però. Un’elevata concentrazione di questo sale conferisce all’acqua proprietà lassative.
  • Bicarbonato – Quando il tenore di bicarbonato è superiore a 600 mg/L sull’etichetta può essere riportata l’indicazione: “contenente Bicarbonato”. Le acque contenenti bicarbonato, bevute durante i pasti, possono favorire la digestione.
  • Data di scadenza – L’acqua minerale, come tutte gli alimenti, ha una data di scadenza che ne indica il limite massimo per il consumo. Con il passare del tempo, per esempio le acque frizzanti riducono la loro effervescenza.

Possiamo fidarci dell’acqua del rubinetto? Risposta affermativa

Sebbene in Italia la maggior parte delle persone consumi l’acqua in bottiglia, quella del rubinetto è potabile e strettamente controllata. Chi non volesse consumare acqua del rubinetto per la presenza di cloro dovrebbe ricredersi: la percentuale di questo componente è una delle più basse a livello europeo.

Anche la presenza di calcare all’interno dell’acqua non deve essere fonte di preoccupazione. A differenza del credo comune, non è causa di calcoli renali. Un aspetto positivo dell’acqua del rubinetto è che è povera di sodio, ed è quindi indicata nelle diete iposodiche e per facilitare la diuresi. Insomma, ci si può fidare dell’acqua del rubinetto e utilizzarla non solo per cuocere la pasta e lavare frutta e verdura.

La prossima volta al supermercato, dunque, controllando l’etichetta dell’acqua si potrà scegliere quella più adatta alle proprie necessità, a seconda dei suoi componenti. Non si dimentichi che l’acqua che scorre dal rubinetto è un’ottima opzione. Farà risparmiare del denaro, riducendo anche l’inquinamento ambientale!

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Scritto da Cristina Grassi | Blogger

Comunicazione, lingue straniere e traduzione sono la mia passione. Traduttrice e scrittrice di professione, durante il tempo libero adoro trascorrere il tempo con la mia famiglia e dedicarmi alla lettura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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