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Qual è la natura delle microcalcificazioni al seno?

Buongiorno, mia mamma, 68 anni, ha effettuato mammografia di prevenzione. È stata richiamata per effettuarla nuovamente in quanto rilevate delle microcalcificazioni. Effettuata anche ecografia che ha rivelato piccolo gruppo di microcalcificazioni in area retroareolare seno sinistro. Dovrà effettuare mammografia stereotassica con biopsia tra 20 giorni. Il medico l'ha tranquillizzata dicendo che spesso questo tipo di microcalcificazioni sono benigne o nel caso peggiore sono maligne, ma circoscritte e basta rimuovere l'area interessata. Sono molto preoccupata e vorrei solo sapere se invece potrebbe nell'ipotesi peggiore non essere un carcinoma in sito, ma invasivo o comunque non curabile in modo definitivo.

Risposta

La mammella femminile è schematicamente composta da un mucchietto di grasso (lobuli) ricoperto da un cappuccio di pelle. In questo grasso, è immersa una struttura che somiglia ad un graspo di uva acerba. I rametti rappresentano i tubuli o dotti galattofori ed i piccoli acini sono le ghiandole mammarie all'interno delle quali, dopo il parto, si genera l'alimento per i neonati.

La struttura è completata da un intreccio di fibre che rappresentano l'impalcatura che tiene su il tutto. All'interno, ci sono ancora vene, arterie e vasi linfatici. Questi ultimi, i vasi linfatici intendo, confluiscono in un gruppo di linfonodi situati nel cavo ascellare. Il primo di questi linfonodi è chiamato linfonodo sentinella, in quanto fa la guardia e blocca un'eventuale cellula maligna che, fuggita dalla mammella, tenta di raggiungere altri settori del corpo per creare metastasi.

Dopo questa sintetica descrizione dell'anatomia della mammella, volutamente semplificata, passiamo al problema di tua mamma: le calcificazioni visibili alla mammografia sono dovute alla deposizione di calcio nel contesto della mammella.

Le origini di queste calcificazioni sono essenzialmente 2: 1) calcificazioni lineari o a piccoli segmenti o puntiformi (dipende dalla proiezione) provengono da depositi di calcio all'interno dei tubi galattofori. È noto, infatti, che il latte materno contiene calcio e che quest'ultimo si deposita nei piccoli condotti che dalle ghiandole portano il latte ai capezzoli. Tali calcificazioni sono benigne; 2) calcificazioni puntiformi disposte a rosetta (tale definizione proviene dalla similitudine di tale disposizione con quella della rosa di pallini sparata dai fucili dei cacciatori). Si tratta di deposizioni di calcio derivanti dalla deposizione del calcio contenuto nei vasi sanguigni all'interno di una masserella (nodulo). Se all'interno del nodulo si verificano micro emorragie per la rottura spontanea di tali vasi, l'immagine visibile nella mammografia è appunto una rosetta. Questa immagine è sospetta e richiede ulteriori approfondimenti.

Auguro alla tua mamma una felice soluzione del problema.

Cordiali saluti

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Risposta a cura di
Dr. Antonino Iacona Medico Chirurgo
Dr. Antonino Iacona
ginecologo
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