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Assuefazione

Medicina generale
Assuefazione

Qual è il significato di assuefazione?

Assuefazione” è un termine farmacologico che indica la minore efficacia di determinati farmaci sull’organismo, a causa dello sviluppo di un certo livello di resistenza all’azione del farmaco. Anche il termine “assuefatto” può essere utilizzato come sinonimo di assuefazione.

Cosa si intende per dipendenza e tolleranza farmacologica?

Esistono differenze nelle definizioni di assuefazione, dipendenza e tolleranza.

In ambito medico, dipendenza è quando un individuo presenta il bisogno assoluto di assumere una determinata sostanza (farmaco o sostanza stupefacente) o di assumere determinati comportamenti (gioco d’azzardo). La dipendenza farmacologica può portare all’insorgenza di assuefazione, poiché favorisce l’assunzione di maggiori dosi di un determinato farmaco. Assuefazione e dipendenza rimangono comunque due fenomeni distinti da non confondere.

La tolleranza ad un dato farmaco consiste nella capacità dell’organismo di reggere un trattamento, il quale potrebbe avere anche esiti spiacevoli o dannosi. Quando la tolleranza è presente, la stessa dose del farmaco causa una risposta progressivamente ridotta; per produrre la stessa risposta, bisogna quindi aumentare la dose.

Non tutti i farmaci sono soggetti a questi effetti, a differenza della maggior parte delle droghe, dove:

  • dipendenza è quando far uso di quella droga diventa la priorità principale o assoluta;
  • tolleranza è quando l’organismo si adatta a quella sostanza, sopportando gradualmente dosi maggiori così come i relativi effetti tossici.

Quali sostanze causano assuefazione?

A causare maggiormente assuefazione sono le sostanze psicoattive come:

Proprio per queste sostanze, l’assuefazione è molto presente in psichiatria (o psicologia).

Ad esempio, i tossicomani riescono a tollerare dosi di morfina superiore ai 2 grammi, quando nei soggetti normali la dose letale è pari a 200 mg.

Anche gli steroidi anabolizzanti presentano un fenomeno analogo: i culturisti, ad esempio, possono arrivare ad utilizzare dosaggi molto elevati.

Gli integratori non sono esenti da questo rischio. L’assuefazione, infatti, può essere causata dall’utilizzo prolungato dei “stack” (termogenici o brucia grassi) a base di:

  • caffeina (mate, cola, guaranà, caffè, tè, cacao);
  • efedrina, non più utilizzata come integratore;
  • arancio amaro;
  • sinefrina.

Anche la creatina può causare assuefazione, in quanto risulta inutile una volta saturate le scorte muscolari.

Quale meccanismo causa l’assuefazione?

La causa scatenante può essere un aumento della soglia di sensibilità cellulare ai farmaci in oggetto, così come un amento della loro metabolizzazione a livello dei tessuti.

Non tutti i farmaci presentano questo rischio. In generale, il fenomeno dell’assuefazione dipende:

  • dal tipo di farmaco;
  • dalle condizioni d’uso;
  • dalle caratteristiche individuali di chi lo assume.

Quali sono le conseguenze dell’assuefazione?

Generalmente un individuo assuefatto:

  • risulta inefficace ad un determinato trattamento, perdendo sensibilità nei suoi confronti;
  • presenta la risposta originaria soltanto in seguito all’assunzioni di dosi maggiori di quelle terapeutiche, il soggetto è quindi dipendente dalla dose.

Sfortunatamente, l’aumento del dosaggio espone spesso ad un maggiore rischio di sviluppare effetti collaterali.

Come evitare fenomeni di assuefazione?

In caso di trattamenti cronici, le tecniche utilizzate per evitare assuefazione da farmaci comprendono solitamente:

  • agenti multipli;
  • trattamento intermittente con sospensioni temporanee.

Seguire questi accorgimenti permetterebbero anche di ovviare a tolleranze e effetti secondari, massimizzando di conseguenza i risultati positivi delle medicazioni.

Il principio è semplice: il corpo si abitua a tutto. Infatti l’assuefazione è uno stato reversibile: l’iniziale sensibilità al principio attivo del farmaco è ripristinata quando si interrompe l’assunzione.

Proprio per questo motivo, la terapia principale per l’assuefazione consiste nel ciclizzare un farmaco, per mantenerne l’efficacia alla medesima dose e rendere consapevole il soggetto delle motivazioni alla base dell’assunzione.

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Dr. Virgilio De Bono Medico Chirurgo
Dr. Virgilio De Bono
medico generale

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