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Caffè in allattamento: si può?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 26 Febbraio, 2024

donna con neonato in carrozzina, beve il caffè

Per le neo mamme è sempre difficile trovare un equilibrio tra il piacere di gustare una tazza di caffè e le esigenze dell'allattamento.

Bere caffè in allattamento solleva interrogativi sulla quantità sicura da consumare e sul possibile impatto sulla salute del neonato.

Esploriamo insieme le raccomandazioni e le considerazioni chiave per garantire una maternità sana e soddisfacente.

Si può bere caffè in allattamento?

Solitamente è considerato sicuro consumare caffè durante l'allattamento, ma è importante farlo con moderazione: la caffeina presente nel caffè passa nel latte materno, quindi eccessive quantità di caffeina possono influire sul sonno del bambino e causare irritabilità.

Bisogna, però, ricordare che la sensibilità alla caffeina può variare da persona a persona e alcuni bambini possono essere più sensibili agli effetti della caffeina.

Se si decide di consumare caffè durante l'allattamento, è consigliabile farlo con moderazione e monitorare la reazione del bambino: qualora si dovesse notare che il piccolo è più irrequieto o ha difficoltà a dormire dopo che si è consumato caffè, potrebbe essere utile ridurre la quantità di caffeina che si assume o evitarla completamente.

Sempre sotto questo punto di vista, è bene ricordare che, oltre al caffè, la caffeina è presente anche in altre bevande come:

  • tè;
  • cioccolato;
  • alcune bevande gassate.

Pertanto, è importante considerare l'assunzione totale di caffeina da tutte le fonti quando si è una madre che allatta. Senza evitarla del tutto ma introducendola con moderazione. 

Se si hanno preoccupazioni o dubbi, è sempre meglio consultare il medico o un consulente per l'allattamento.

Caffè decaffeinato in allattamento

Generalmente è considerato sicuro consumare caffè decaffeinato durante l'allattamento, dal momento che questa variante contiene solo una piccola quantità residua di caffeina – solitamente meno del 5% della quantità presente nel caffè normale.

Ciò fa sì che il suo contenuto di caffeina sia molto basso e, di conseguenza, il rischio di trasferire quantità significative di caffeina al bambino attraverso il latte materno è notevolmente ridotto.

Se si è sensibili alla caffeina, o se il bambino sembra reagire negativamente ad essa, la variante decaffeinata potrebbe essere un'opzione più adatta.

Tuttavia, è sempre consigliabile consultare il medico o un consulente per l'allattamento per ottenere consigli personalizzati in base alla tua situazione specifica.

Quanti caffe si possono bere in allattamento?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre organizzazioni sanitarie raccomandano che le madri che allattano limitino il loro consumo di caffeina.

La quantità considerata generalmente sicura è di circa 200-300 milligrammi di caffeina al giorno (che equivale a circa una o due tazze).

caffè

Le madri che allattano dovrebbero tenere conto del fatto che la caffeina è presente anche in altre bevande, quindi è importante considerare l'assunzione totale di caffeina da tutte le fonti.

Bere caffe in allattamento: i rischi

L'assunzione moderata di caffè durante l'allattamento è generalmente considerata sicura per la maggior parte delle madri e dei bambini.

Tuttavia, è importante essere consapevoli di alcuni potenziali rischi associati al consumo eccessivo di caffeina durante l'allattamento.

Alcuni di questi rischi includono:

  • disturbi del sonno: un'elevata assunzione di caffeina da parte della madre potrebbe causare difficoltà nel sonno del neonato o influenzarne la qualità;
  • irritabilità e nervosismo: alcuni bambini possono essere più sensibili alla caffeina di altri e un'eccessiva esposizione potrebbe causare irritabilità, nervosismo o iperattività;
  • problemi gastrointestinali: in alcune situazioni, l'assunzione eccessiva di caffeina da parte della madre potrebbe causare problemi gastrointestinali nel neonato, come coliche o irritabilità;
  • aumento del battito cardiaco: eccessive quantità di caffè potrebbero avere un effetto sul sistema cardiovascolare del neonato;
  • dipendenza dalla caffeina: l'abitudine di consumare grandi quantità di caffeina può portare a una sorta di dipendenza e una madre che allatta potrebbe sperimentare sintomi di astinenza se riduce improvvisamente il consumo di caffeina.

Per mitigare questi potenziali rischi, è consigliabile seguire le linee guida di consumo moderato di caffeina durante l'allattamento.

Se hai preoccupazioni o dubbi sul consumo di caffeina durante l'allattamento, è sempre meglio consultare il medico o il pediatra o consulente in allattamento: queste figure possono fornire informazioni specifiche in base alla situazione e aiutare a prendere decisioni sulla dieta durante l'allattamento.

Quando contattare il pediatra

È importante contattare il pediatra quando il bambino, dopo l’assunzione di caffeina, presenta:

  • problemi di alimentazione: se si notano cambiamenti improvvisi nei modelli di alimentazione del bambino, difficoltà di suzione o ingestione, problemi di attaccamento al seno o al biberon, potrebbe essere utile parlare con il pediatra;
  • problemi di sonno: il bambino potrebbe avere difficoltà a dormire o presentare cambiamenti significativi nei modelli di sonno;
  • sintomi di influenza: il bambino potrebbe presentare sintomi come febbre, tosse persistente, difficoltà respiratorie. In questi casi è importante contattare il pediatra per una valutazione e un consiglio appropriato;
  • cambiamenti nell'urine o nelle feci: ad esempio, possono presentarsi sangue nelle feci, difficoltà nella minzione o altri segnali di problemi gastrointestinali;
  • reazioni allergiche o intolleranze alimentari: qualora si dovesse sospettare che il bambino abbia sviluppato un'allergia alimentare o un'intolleranza, è importante discuterne con il pediatra;
  • preoccupazioni emotive o comportamentali: se si hanno preoccupazioni riguardo al benessere emotivo o comportamentale del bambino, come cambiamenti improvvisi di umore o segni di disagio emotivo, il pediatra può essere una risorsa utile.

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Caffè e allattamento: le altre bevande vietate

Secondo le linee guida dell’OMS è assolutamente vietato consumare bevande superalcoliche durante l'allattamento: l'alcol etilico, infatti, può passare nel latte materno e, di conseguenza, ostacolarne la produzione.

L'assunzione di alcol potrebbe causare nel neonato:

Allo stesso modo sono vietati anche vino e birra: quest’ultima potrebbe trasferire al latte materno sostanze amare che renderebbero il gusto sgradevole per il bambino.

Se si desidera consumare alcol in allattamento, è permesso un bicchiere di vino o una lattina di birra due volte a settimana massimo, assumendo la dose di alcol durante i pasti,  ma è fondamentale aspettare 3-4 ore prima di allattare il neonato.

Alternative al caffè in allattamento

Il caffè tradizionale ha numerose varianti che possono essere più o meno assunte in fase di allattamento a seconda del contenuto di caffeina.

Ecco quali:

  • caffè ginseng: potrebbe risultare dannoso durante l’allattamento, in quanto può ridurre sia la qualità che la quantità di latte materno;
  • caffè verde: è sconsigliato perché contiene lo stesso quantitativo di caffeina della bevanda tradizionale – dunque, può arrecare gli stessi effetti collaterali. Così come per il ginseng, inoltre, sono stati riportati casi di bambini che hanno manifestato tachicardia e ipertensione dopo essere stati allattati da madri che avevano consumato tali bevande;
  • caffè decaffeinato: come abbiamo visto, potrebbe rappresentare un'alternativa al caffè convenzionale, poiché contiene una quantità minima di caffeina (2 mg contro gli 80-120 mg di una tazzina di caffè normale). Tuttavia, è importante non esagerare nemmeno in questo caso;
  • caffè d'orzo: naturalmente privo di caffeina, costituisce un’alternativa che offre una dose adeguata di energia. Molti specialisti lo suggeriscono come la bevanda ideale per le donne in gravidanza o in fase di allattamento.
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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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