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I sintomi degli sbalzi ormonali nelle donne

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 23 Febbraio, 2022

Sbalzi ormonali nelle donne: cause e cure

Gonfiore, irritabilità o stanchezza? La causa di questo malessere potrebbe essere un problema ormonale. Gli ormoni, infatti, sono «messaggeri chimici» che influiscono sul funzionamento di cellule e organi.

In linea di massima, è normale subire dei cambiamenti a livello ormonale, dovuti a gravidanza, mestruazioni (sindrome premestruale) o sintomi della menopausa. Tuttavia, anche farmaci e problemi di salute possono essere responsabili degli sbalzi ormonali. Dunque, capire le cause degli sbalzi ormonali non è mai semplice, anzi.

Vediamo insieme quali sono i sintomi tipici di un repentino cambiamento nei livelli ormonali e quali dovrebbero essere i valori di riferimento.

Quali sono gli ormoni femminili? Estrogeni e non solo

Con l'inizio della pubertà, il corpo della donna inizia a produrre ormoni, che l'accompagneranno poi per tutta la vita. 

I più noti sono sicuramente estrogeni e progesterone, ma vi sono altri nomi da conoscere per comprendere meglio cosa succede nel nostro corpo durante il ciclo mestruale, la gravidanza e la menopausa, dunque:

  • Estrogeni - Parliamo dei principali ormoni sessuali femminili, responsabili dello sviluppo dei caratteri sessuali e legati anche all’aumento del desiderio. Sono prodotti perlopiù dai follicoli ovarici e della placenta, e in quantità minore da altri organi come il fegato e le ghiandole surrenali. Gli estrogeni naturali sono tre: l’estradiolo, prodotto dalle ovaie in età fertile, l’estriolo, prodotto dalla placenta durante la gravidanza, e l’estrone, che mantiene livelli più alti in menopausa.
  • Gonadotropine - Le gonadotropine sono una famiglia di tre ormoni con il compito di stimolare l’attività delle gonadi, cioè degli organi riproduttivi. All’inizio del ciclo mestruale l’ipofisi attiva la secrezione dell’ormone follicolo-stimolante o FSH, che ha il compito di stimolare l’attività dei follicoli, ovvero delle cavità all’interno delle ovaie in cui si sviluppano le cellule uovo. Quando il follicolo dominante rilascia l’ovulo pronto a essere fecondato, gli altri rilasciano delle sostanze in grado di ridurre progressivamente la produzione di FSH (feedback negativo) per poi ritirarsi. Intorno alla metà del ciclo fa la sua comparsa l’ormone luteinizzante o LH, che porta all’ovulazione vera e propria: il picco di ormone LH induce la rottura del follicolo e il rilascio dell’ovulo maturo, che attraversa la tuba di Falloppio per arrivare nella cavità uterina. Qui vive circa 12-24 ore, in attesa di un eventuale fecondazione. Dopodiché, il follicolo collassa e si trasforma in corpo luteo, una ghiandola “temporanea” che rilascia altri ormoni fino al momento della luteolisi, la sua autodistruzione. Tra le gonadotropine c’è anche l’ormone corionico o HCG, la cui produzione si attiva solo in caso di gravidanza.
  • Progesterone - Quando l’ovulazione è conclusa, il follicolo rimasto vuoto (corpo luteo) inizia a produrre il progesterone, che ha la funzione di modificare il rivestimento dell’utero per prepararlo a un’eventuale gravidanza. In caso di concepimento e quindi gestazione in corso, la placenta produce grandi quantità di progesterone per impedire nuove ovulazioni, inibire le contrazioni dei muscoli involontari che circondano l’utero e bloccare la risposta immunitaria materna che altrimenti tratterebbe l’embrione come un corpo estraneo.

È bene sottolineare che, nel flusso sanguigno delle donne, vengono rilasciate quantità minime di testosterone da ovaie e ghiandole surrenali. 

Inoltre, gli estrogeni non solo vengono prodotti dalle ovaie, ma anche dai tessuti lipidici dell’organismo. Questi ormoni sessuali sono responsabili di crescita, mantenimento e riparazione dei tessuti riproduttivi. Oltre a ciò, influiscono sullo sviluppo di altri tessuti del corpo e sulla massa ossea.

A cosa servono gli estrogeni?

Gli estrogeni sia naturali sia sintetici (contenuti, ad esempio, nelle pillole anticoncezionali) meritano un capitolo a sé, in quanto protagonisti di importantissime funzioni fisiologiche. Tra queste: 

  • regolano la maturazione sessuale;
  • la loro massiccia secrezione in epoca puberale induce la chiusura delle cartilagini di coniugazione delle ossa lunghe, concludendo così la fase di accrescimento, stimolano lo sviluppo stromale della mammella e il mantenimento delle caratteristiche femminili secondarie;
  • consentono la fecondazione e la gravidanza;
  • regolano la distribuzione del grasso corporeo;
  • mantengono il trofismo osseo e hanno quindi azione protettiva nei confronti dell’osteoporosi;
  • stimolano la sintesi di trigliceridi e l’aumento delle lipoproteine ad alta densità (HDL o colesterolo buono), proteggendo le pareti vasali dal danno arteriosclerotico.

Quando questi ormoni subiscono sbalzi, le conseguenze possono causare svariati problemi.

Le cause degli sbalzi ormonali e i sintomi associati

Lo sbalzo ormonale - così come le disfunzioni ormonali - possono causare (ma, a sua volta, essere causati) diverse condizioni di malessere fisico, come per esempio:

  • Mestruazioni irregolari - Di norma, il periodo mestruale dura tra i 21 e i 35 giorni. Tuttavia, se il ciclo salta qualche mese o è irregolare in maniera evidente, potrebbe essere segno evidente di livelli ormonali, come estrogeni e progesterone e cortisone, troppo alti o troppo bassi. Nelle donne tra i 40 e i 50 anni, la ragione potrebbe essere la premenopausa, ossia il periodo che precede la menopausa. Il ciclo irregolare, tuttavia, potrebbe essere anche il sintomo della sindrome dell'ovaio policistico. Consultare un medico, in questo caso, è davvero fondamentale.
  • Disturbi del sonno - Il progesterone è un ormone rilasciato dalle ovaie che, quando si attesta su valori regolari, aiutare a conciliare il sonno. Se i livelli di tale ormone sono però più bassi del normale, prendere sonno diventa impresa davvero ardua. Non solo il progesterone: anche gli estrogeni possono causare disturbi del sonno, spesso associati a vampate di calore e sudorazione notturna.
  • Acne cronica - In genere, l’esplosione di sfoghi di acne durante o prima del ciclo mestruale è assolutamente normale. Tuttavia, l’acne cronica può essere il sintomo di problemi ormonali. Ad esempio, un eccesso di ormoni androgeni, ossia degli ormoni maschili, può causare un sovraccarico delle ghiandole sebacee. Inoltre, tali ormoni influiscono anche sulle cellule epiteliali attorno ai follicoli piliferi. Queste condizioni possono ostruire i pori e di conseguenza causare l’acne.
  • Problemi di memoria - Gli effetti degli ormoni sul cervello sono ancora tutti da chiarire. Tuttavia, sembra ormai assodato che gli sbalzi di estrogeni e progesterone influiscano sui ricordi, rendendo la memoria molto nebulosa. Gli estrogeni, però, potrebbero inoltre influire sui neurotrasmettitori del cervello. Non è un caso, dunque, che i problemi di attenzione e memoria sono molto più comuni durante la preimenopausa. L’importante è non dare nulla per scontato: questi sintomi possono anche essere il segno di un disturbo della tiroide.
  • Problemi di stomaco - Diarrea, dolore allo stomaco, gonfiore e nausea insorgono solitamente durante il ciclo. Questi sintomi, in concomitanza con acne e stanchezza, potrebbero essere segno di sbalzi ormonali.
  • Stanchezza generale - La stanchezza è un sintomo molto comune dello sbalzo ormonale. Infatti, alti livelli di progesterone causano sonnolenza. Inoltre, la mancanza di energie può essere dovuta a una disfunzione della tiroide. Niente timori, tali condizioni possono essere facilmente identificate e curate.
  • Sbalzi d’umore e depressione - Lo squilibrio di estrogeni influisce sulle sostanze chimiche del cervello come serotonina, dopamina e norepinefrina, che svolgono un ruolo fondamentale nel controllo dell'umore. Chi soffre di squilibri ormonali conclamati, infatti, potrebbe essere anche soggetto a frequenti sbalzi di umore che, nei casi più sgravi, sfociano in sintomi depressivi.
  • Appetito e aumento del peso corporeo - Così come per i problemi di stomaco, anche la fame e, di conseguenza, l’aumento del peso corporeo possono essere causati da uno sbalzo ormonale. Dunque, se vi è uno sbalzo ormonale, è anche probabile che vi siano oscillazioni sulla bilancia, da non sottovalutare quando si presentano in modo repentino.
  • Mal di testa - Emicrania e mal di testa possono avere una svariata quantità di cause, è vero. E il cambiamento dei livelli ormonali sono fra queste. Non è un caso, dunque, che il mal di testa insorga molto spesso prima e dopo il ciclo mestruale.
  • Secchezza vaginale - Dovuta a bassi livelli di estrogeni, che in genere sono responsabili anche dell’idratazione dei tessuti vaginali.
  • Scarsa libido - Contrariamente a quanto si pensa, il testosterone non è un ormone prettamente maschile. Anche le donne presentano dei livelli di testosterone. Se i livelli di questo ormone scendono altamente sotto la norma, si può sperimentare una mancanza di libido.
  • Variazioni del seno - Un calo di estrogeni può rendere il tessuto del seno meno denso, mentre un incremento degli stessi può rafforzarli. È importante comunicare al proprio medico tutti i cambiamenti del seno che si notano.

Cosa fare per gli sbalzi ormonali? L'importanza di un consulto con un ginecologo

Quando viviamo i disagi legati agli sbalzi ormonali, la prima cosa da fare è quella di rivolgersi a uno specialista e valutare, attraverso esami mirati, quali sono gli ormoni in eccesso o in calo. Il consulto con un ginecologo è infatti fondamentale per capire la vera causa degli sbalzi ormonali, leggere con cura gli esami e, se necessario, ricevere un feedback su un percorso terapeutico già iniziato a da intraprendere. 

Uno dei consigli che spesso si danno è quello di integrare gli ormoni mancanti. Certo, esistono integratori da banco, dunque disponibili senza ricetta: evitate però il fai-da-te, affindandovi sempre al consiglio del medico.

Un altro aiuto, oltre a quello fornito dalle ufficiali terapie ormonali (da seguire dopo gli esami ormonali), è dato dalla dieta. Seguire una dieta bilanciata aiuterà a mantenere i corretti livelli di ormoni. Ecco cosa non dovrebbe mancare a tavola, per stare bene, soprattutto per le donne in età matura dopo la menopausa:

  • Sì allo zinco - Aiuta nella produzione di testosterone. Tra i cibi ricchi di zinco troviamo la cioccolata fondente, le noccioline e molte carni, incluse manzo, agnello, vitello, granchio e ostriche.
  • Sì agli acidi grassi omega-3 - Gli omega-3 rafforzano le membrane cellulari, consentendo agli ormoni di raggiungere la loro destinazione. Li troviamo in noci, uova e pesci (sardina, trota, salmone, tonno e ostriche).
  • Sì alle fibre - Ovvero cereali integrali, frutta e verdura crude.
  • No a caffeina e alcool - Alcuni studi suggeriscono che un uso eccessivo di queste sostanze può provocare squilibri ormonali premestruali.

Infine, è bene ricordare di fare sport e scacciare via lo stress e le preoccupazioni. Si starà molto meglio anche a livello ormonale!

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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