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Claudicatio intermittens

Geriatria Neurologia Ortopedia e traumatologia
Claudicatio intermittens

Che cos'è la claudicatio intermittens?

Con il termine claudicatio intermittens, ci si riferisce a un dolore, solitamente descritto come crampo muscolare, che colpisce tipicamente il polpaccio, il piede, la coscia e il gluteo, aggravandosi con l'esercizio fisico ed alleviandosi con il riposo.

È un sintomo della malattia arteriosa periferica

È un disturbo della deambulazione caratterizzato dalla comparsa di una zoppia temporanea che impedisce la deambulazione stessa. Dopo un periodo di riposo più o meno breve, può essere ripresa fino a una nuova manifestazione del fenomeno.

Quali sono i fattori di rischio della claudicatio intermittens?

Nella maggior parte dei casi, la claudicatio intermittens rappresenta la tipica manifestazione della malattia arteriosa occlusiva periferica. Sono molteplici i fattori di rischio che si associano a tale condizione:

Quali altri problemi causano dolore alla gamba?

Molti problemi possono causare dolore alle gambe simili alla claudicatio intermittens, ma non sono correlati alla malattia arteriosa periferica. Questi problemi includono:

Altre condizioni possono bloccare il flusso sanguigno alla gamba e causare dolore alla stessa, ma queste sono patologie che possono succedere improvvisamente. Esse includono:

  • un coagulo di sangue (embolia) nella gamba
  • gonfiore del tessuto muscolare che blocca il flusso sanguigno (sindrome compartimentale)

Quali sono i sintomi della claudicatio intermittens?

Il segno tipico della claudicatio intermittens sta nel termine stesso (zoppia intermittente); questa condizione si accompagna a dolore crampiforme durante la deambulazione, localizzato a livello del polpaccio, del fianco o della natica. Altri sintomi possono essere:

  • impotenza sessuale
  • cianosi
  • formicolii
  • assottigliamento della cute ed ispessimento delle unghie

Distinguiamo in:

  • claudicazione intermittente del polpaccio, che compare come un crampo doloroso dei muscoli del polpaccio
  • claudicazione intermittente del piede, che compare come un dolore acuto in regione plantare e perimalleolare
  • claudicazione intermittente dell'anca e della coscia che si caratterizza per la comparsa di crampi ai glutei e ai muscoli della coscia

La zoppia si manifesta temporaneamente e ad intermittenza ogni qual volta si compia uno sforzo che, almeno inizialmente, è di intensità costante. Analogamente, il periodo di riposo è di durata costante.

Di interesse puramente neurologico, e di significato del tutto diverso, sono le cosiddette claudicazioni che si instaurano in alcune forme di insufficienza circolatoria cerebrale e spinale (non eccezionalmente dovute ad un'infezione luetica).

Nelle prime, si parla di claudicaione intermittente cerebrale; il paziente lamenta frequenti, transitori episodi di paresi che in breve regrediscono; poi, gradualmente, si instaura la paralisi.

Nelle seconde, si parla di claudicazione intermittente spinale: mentre cammina, il malato avverte un intorpidimento agli arti inferiori con difficoltà o anche impossibilità di procedere. Dopo un breve periodo di riposo, il paziente può riprendere il cammino. Questi episodi possono ripetersi numerose volte, finchè, di solito bruscamente, si instaura la paraplegia, prima di tipo flaccido, poi di tipo spastico con segni di grave danno piramidale.

Come si diagnostica la claudicatio intermittens?

La claudicatio intermittens può essere diagnosticata tramite analisi della sintomatologia, mentre la conferma diagnostica avviene tramite:

  • indice di pressione sistolica a riposo e sotto sforzo
  • eco-color-doppler
  • angiografia

Qual è la terapia per la claudicatio intermittens?

Un trattamento di carattere generale per la claudicatio intermittens prevede un miglioramento dello stile di vita dietetico-comportamentale, accompagnato da attività fisica. In alcuni casi, ci si può avvalere di una terapia farmacologica che prevede la somministrazione di:

  • antiaggreganti piastrinici
  • ipocolesterolemizzanti
  • vasodilatatori
  • anti-ipertensivi
  • ipotrigliceridemizzanti

Nei casi più gravi, si può ricorrere ad un intervento chirurgico di by-pass o angioplastica.

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Dr. Salvatore Pacenza Medico Chirurgo
Dr. Salvatore Pacenza
diabetologoendocrinologo

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