La frequenza è variabile e va da un paio di volte al giorno ad un paio a settimana.
Sono dei movimenti di contrazione delle pareti del colon, detti peristalsi, che fanno scorrere il materiale fecale dal tratto digerente verso il retto.
Una volta che l’ampolla rettale si allarga, si attivano i recettori del sistema nervoso che fanno partire lo stimolo a defecare. Questo porta ad una contrazione dei muscoli del retto, ed al rilassamento delle sfintere anale interno, mentre si contrae quello esterno.
Quando il retto è troppo pieno le pareti del canale anale aumentano la pressione e spingono il materiale fecale lungo il canale. Gli sfinteri anali, interno ed esterno, insieme al muscolo puborettale, aiutano le feci verso l’uscita.
Respirare profondamente, cercando di espelle l’aria attraverso la glottide chiusa, genera una contrazione dei muscoli del petto, del diaframma, della parete addominale e delle pelvi esercitando una pressione sul tratto digestivo. La pressione toracica aumenta e di conseguenza il sangue pompato verso il cuore diminuisce.
Si sono verificati casi di morte quando la pressione sanguigna è salita ad un livello tale da aver portato alla rottura di un aneurisma od abbia fatto partire un coagulo portando alla trombosi. Sfintere anale ed uretrale sono collegati tra loro, tanto che si è notato come minzione e defecazione spesso si accompagnino.
Bockus definisce la posizione perfetta “accovacciata, con le cosce flesse sull’addome per diminuire la capacità addominale ed aumentare la pressione intra-addominale, favorendo così l’espulsione delle feci.”