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Cicloplegia

Oculistica
Cicloplegia

Cos'è la cicloplegia?

Per cicloplegia si intende la paralisi del muscolo ciliare dell’occhio, che porta alla perdita del potere di accomodazione. Poiché il muscolo ciliare risulta paralizzato, la curvatura del cristallino non può essere regolata e quindi la messa a fuoco è compromessa.

Questo determina una serie di problemi simili a quelli associati alla presbiopia, in cui il cristallino ha perso la naturale elasticità e non è più in grado di mettere a fuoco gli oggetti più vicini.

La cicloplegia è accompagnata ad un’altra condizione, la midriasi (dilatazione della pupilla). La dilatazione (midriasi) e la costrizione della pupilla (miosi) sono due fenomeni tra loro antagonisti, finemente regolati e che modulano la quantità di luce che raggiunge l’occhio.

Nello specifico, il grado di apertura della pupilla dipende dall’iride che funge a tutti gli effetti da diaframma: il muscolo dilatatore della pupilla, responsabile del riflesso midriatico, è sotto il controllo del sistema nervoso ortosimpatico, mentre il muscolo costrittore, responsabile della miosi, è sotto il controllo del parasimpatico.

In alcuni casi, l’oculista può indurre la ciclopegia mediante la somministrazione di farmaci così da procedere ad una visita più accurata.

Come si cura?

L’oculista può decidere di utilizzare una classe di farmaci in grado di bloccare il muscolo ciliare dell’occhio. Questi farmaci sono appunto detti cicloplegici ed i più utilizzati sono l’atropina, il ciclopentolato e il tropicamide.

L’azione di questi farmaci si esplica andando a bloccare i recettori muscarinici dell’acetilcolina. Pertanto, viene a mancare il potere di accomodazione dell’occhio e quindi gli oggetti vicini appaiono sfocati.

La somministrazione di un collirio all’atropina ha anche l’effetto di evocare il riflesso midriatico, determinando quindi la dilatazione della pupilla.

In questo modo, è possibile ottenere informazioni più precise circa l’effettivo errore di rifrazione dell’occhio per il trattamento di uveiti e scleriti. Inoltre, la dilatazione della pupilla consente un esame più attento della retina.

Prima di procedere alla somministrazione di farmaci cicloplegici o di gocce per far dilatare la pupilla, è importante informarsi circa eventuali allergie a farmaci ed eventuali reazioni a precedenti cicloplegici.

Cicloplegia nei bambini

Di solito, per i bambini si preferisce eseguire una visita oculistica in cicloplegia. La visita in cicloplegia può infatti essere utile laddove il bambino non sia ancora in grado di fornire una descrizione accurata dei propri disturbi della vista.

Inoltre, con il blocco del muscolo ciliare e le pupille dilatate nel bambino è possibile eseguire un esame più accurato del potere di accomodazione del cristallino del bambino.

Mediante una visita in cicloplegia è possibile individuare alcune condizioni:

  • Esotropia
  • Ipermetropia
  • Anisometropia
  • Spasmo accomodativo
  • Astenopia (affaticamento oculare)

Visita oculistica in cicloplegia: in cosa consiste?

La visita in cicloplegia si avvale dell’utilizzo di una classe di farmaci, detti cicloplegici, il cui effetto è quello di bloccare il muscolo ciliare. I farmaci impiegati non sono tutti uguali e possono quindi portare ad effetti diversi:

  • Atropina: ha un’azione lenta e solitamente si procede alla somministrazione di atropina collirio nei giorni precedenti alla visita. Per la sua azione lenta, rispetto agli altri cicloplegici, è utilizzata nei casi di uveiti e di spasmi del muscolo ciliare in seguito ad abrasione della cornea.
  • Ciclopentolato: è tra i cicloplegici più utilizzati nella pratica clinica. Ha un’azione rapida ed effetti più accentuati, per questo è impiegato per la maggior parte delle condizioni.
  • Tropicamide: questo farmaco è scelto soprattutto per la sua capacità di determinare la dilatazione delle pupille, piuttosto che per l’azione cicloplegica. È tuttavia utilizzato per spasmi dell’accomodazione in pazienti adulti.

Può essere utile, prima di procedere con la visita, applicare un anestetico topico così da ridurre gli effetti indesiderati come bruciore, irritazione e lacrimazione in seguito alla somministrazione dei farmaci cicloplegici.

Refrazione in cicloplegia

La refrazione in cicloplegia è un tipo di esame in cui l’oculista valuta l’errore di rifrazione meditante cicloplegia del cristallino. Anche in questo caso si ricorre quindi all’utilizzo di farmaci cicloplegici.

Con questa procedura l’oculista intende valutare il potere di rifrazione dell’occhio senza che l’esito possa essere in qualche modo condizionato dal paziente.

È possibile ricorrere a questo tipo di esame per condizioni come:

Inoltre, la refrazione in cicloplegia si rende necessaria nei pazienti in età pediatrica, quando poco collaborativi.

Negli adulti, questo esame può essere utile prima di eseguire un intervento di chirurgia refrattiva, per esser sicuri del corretto potere di rifrazione.

Risultati

Grazie all’utilizzo dei farmaci cicloplegici, è possibile condurre una visita accurata e completa al fine di individuare eventuali disturbi visivi, soprattutto nei bambini.

I farmaci cicloplegici sono sostanzialmente innocui, tuttavia è possibile che il paziente abbia una vista sfocata per alcune ore dopo la somministrazione dei farmaci.

Inoltre, queste gocce che determinano la dilatazione della pupilla, possono quindi causare una maggiore sensibilità alla luce. Ad ogni modo, si tratta di effetti collaterali che si protraggono solo per pochi giorni.

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Dr. Domenico De Felice Medico Chirurgo
Dr. Domenico De Felice
oculista

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