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Cistotomia

Urologia
Cistotomia

Che cos'è la cistotomia?

La cistotomia è un intervento chirurgico alla vescica, che può essere eseguito o tramite un’incisione tra pube e ombelico, o per via laparoscopica. Comunemente, la cistotomia è praticata sulla superficie ventrale della vescica, e l’incisione è chiusa con materiale di sutura assorbile. L’intervento è accompagnato dalla biopsia della mucosa, per la valutazione del suo stato.

Altre tipologie di intervento che interessano la vescica sono:

  • cistostomia, cioè la creazione di una comunicazione artificiale della vescica con l’esterno, quando l’emissione dell’urina non può avvenire attraverso la via normale. La cistostomia può essere temporanea o definitiva, ed è indicata in caso di traumi acuti della vescica o dell’uretra, interventi chirurgici all’uretra, ostruzione urinaria, tumore;
  • cistectomia, cioè la rimozione di una parte (cistectomia parziale) o di tutta (cistectomia totale) la vescica. La cistectomia totale viene eseguita in rari casi (tumori o vescica neurogenica atonica), poiché aumenta la morbidità e diminuisce la qualità di vita del paziente. La cistectomia è indicata in caso di tumore, trauma.

Quando è indicata la cistotomia?

La cistotomia è principalmente indicata in caso di calcoli vescicali.
I calcoli vescicali sono accumuli di minerali duri che si formano, o vengono a trovarsi, nella vescica. Le cause della formazione dei calcoli vescicali sono:

  • disturbi della minzione, che provocano un ristagno di urina e la precipitazione di componenti che formano i calcoli;
  • malattie della vescica, come cistite cronica, diverticolo della parete vescicale, o tumore;
  • la discesa dei calcoli renali in vescica.
I calcoli vescicali di piccole dimensioni vengono espulsi spontaneamente. Se le dimensioni dei calcoli sono maggiori, e sono più compatti, si procede mediante litotripsia. La litotripsia consiste nella rottura dei calcoli attraverso uno strumento introdotto in vescica, il cistoscopio. Tuttavia, i calcoli potrebbero essere molto compatti, o molto numerosi, ed in questi casi si rende necessario l’intervento chirurgico di cistotomia.

Quali sono i sintomi dei calcoli alla vescica?

La comune sintomatologia dei calcoli alla vescica comprende:

  • dolore addominale;
  • alterazione del colore delle urine;
  • sangue nelle urine;
  • difficoltà ad urinare;
  • stimolo alla minzione frequente;
  • incapacità di urinare, tranne in alcune posizioni;
  • interruzione del flusso urinario;
  • infezioni del tratto urinario, con febbre.

Come si esegue l'intervento?

La cistostomia è eseguita in anestesia, periferica o generale. Mediante l'incisione cutanea, fra pube ed ombelico, vengono divaricati i muscoli retti e raggiunta la vescica, la quale viene aperta sulla parete anteriore. Quando la cistotomia è eseguita per via laparoscopica, si posizionano due o tre cannule transcutanee attraverso le quali si introducono una telecamera e degli strumenti operatori che permettono di aprire la parete vescicale, dopo aver dilatato con aria il tessuto circostante la vescica.

Al termine della procedura chirurgica, vengono posti un catetere con palloncino e un drenaggio, e si sutura la ferita. Il tempo richiesto per la procedura varia da 20 a 60 minuti od oltre, a seconda del tipo di patologia.

Cosa fare dopo l’intervento?

Dopo l’intervento, il paziente rimane ricoverato per un tempo variabile da 3 a 8 giorni, in base alle condizioni cliniche. Per confermare l’avvenuta rimozione dei calcoli, è necessario eseguire una radiografia. Il catetere vescicale viene rimosso da 3 a 10 giorni dopo l’intervento.

Dopo la dimissione, nei primi giorni il paziente potrebbe avere difficoltà alla minzione e stimolo frequente. Con il tempo, la situazione si regolarizza. Il paziente può ritornare a svolgere la normale vita quotidiana e lavorativa dopo 15-20 giorni. Importante è idratarsi adeguatamente. Qualora insorgano complicazioni, il paziente deve rivolgersi immediatamente al proprio medico.

Quali sono le complicanze della cistotomia?

Si stima che l’intervento causi complicanze in circa il 15% dei casi, e tra queste vi sono:

  • chiusura ritardata o imperfetta della sutura vescicale con necessità di cateterismo prolungato;
  • infezione urinaria con febbre;
  • calcolosi urinaria;
  • ematuria, cioè la presenza di sangue nelle urine;
  • ematoma dello scavo pelvico;
  • fistola urinaria;
  • laparocele, cioè ernia della parete addominale. 
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Dr. Andrea Militello Medico Chirurgo
Dr. Andrea Militello
andrologourologo

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