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Scarlattina

Dermatologia Microbiologia e virologia
Scarlattina

Cos'è la scarlattina

La scarlattina è una malattia esantematica, ossia una malattia infettiva che determina una eruzione cutanea o esantema, che può essere sia di natura virale che batterica. É molto diffusa tra i bambini, ma può interessare anche gli adulti.
 
Tra le malattie esantematiche annoveriamo: 

Tutte queste malattie sono particolarmente comuni nei pazienti giovani e giovanissimi.

La scarlattina, a differenza di rosolia e varicella, è un’infezione provocata da un batterio streptococco che fa parte del gruppo A e che produce una tossina, che causa il colore rosso dell’eruzione cutanea. 

I sintomi della scarlattina

I primi sintomi della scarlattina sono inizialmente non esantematici, ossia non prevedono l'esantema o l'eruzione cutanea caratteristica della patologia.

I sintomi iniziali della scarlattina si manifestano con:
  • febbre alta;
  • forte mal di gola;
  • dolore nel deglutire.
Questi sintomi, sempre presenti, possono essere accompagnati da linfonodi ingrossati a livello del collo, mal di testa, nausea e vomito. Questi ultimi, non compaiono sempre in tutti, poiché la loro incidenza dipende dalla reazione del soggetto colpito alle tossine batteriche.

Inoltre, è possibile che le tonsille, la lingua e il retro della gola siano ricoperti da una patina biancastra, così come potrebbero essere presenti dei punti bianchi o gialli con pus.

Successivamente, si manifesta l’eruzione cutanea, detta anche esantema o rash cutaneo. La diffusione parte dal collo e dal viso, per poi coinvolgere gradualmente il petto, la schiena e, infine, tutto il corpo.

L’esantema si manifesta con dei piccoli rigonfiamenti (papule), molto pruriginosi e di colore rosso, che al tatto provocano una sensazione riconducibile alla carta vetrata. 

In alcune parti del corpo come le ascelle, i gomiti e le pieghe inguinali possono presentarsi delle strisce di un rosso più vivo chiamate linee di Pastia.

Ulteriori segni di scarlattina includono:  

  • Dolori muscolari
  • Dolori addominali 
  • Vomito
  • Nausea
  • Brividi
  • Perdita dell’appetito
  • Malessere generale
Dopo circa 6 giorni dalla comparsa dell’eruzione cutanea, l’esantema tende a svanire, ma sulla pelle potrebbero rimanere delle piccole croste.

L'eruzione cutanea prodotta dalla scarlattina non causa mai prurito.

Scarlattina senza febbre

Come accennato, la scarlattina è scatenata dalla presenza di tossine generate da un batterio streptococco di tipo A, che risiede principalmente nella gola e nel naso. Infatti, questa infezione si trasmette principalmente per via aerea.

La sintomatologia più diffusa prevede la comparsa di febbre nei soggetti colpiti, ma è possibile che la scarlattina si possa manifestare e trasmettere anche solamente con la comparsa di tosse e starnuti, dunque, senza febbre

Come si manifesta la scarlattina nei bambini?

La scarlattina nei bambini si manifesta con sintomi come:

  • Febbre (perlopiù improvvisa)
  • Nausea
  • Brividi
L'eruzione cutanea prende avvio dopo circa 1 a 2 giorni dopo la comparsa dei sintomi, attraverso l'apparizione di puntini rossi in primis su inguine e ascelle, per poi diffondersi anche sulle braccia, sulla schiena e sulle gambe. In generale, è raro che colpisca il bambino prima dei due anni di vita. 

L'eruzione cutanea di solito inizia a svanire dopo 2-7 giorni.

La scarlattina, solitamente, colpisce i bambini dal secondo anno di vita in poi (e non compare mai prima dei sei mesi ed è molto rara fino ai due anni).

Incubazione della scarlattina

I tempi di incubazione della scarlattina non sono molto lunghi, possono variare dai due ai cinque giorni.
Questo periodo sarà caratterizzato dalla diversa intensità di sintomi che, nella fase iniziale della malattia, tenderanno ad essere molto più forti.

Come si contagia la scarlattina?

La scarlattina si trasmette per via aerea quindi un bambino che ne è affetto può diffondere i batteri ad altre persone attraverso i liquidi del naso e della gola, tramite la tosse e gli starnuti. Se, invece, è presente un’infezione della pelle, può essere trasmessa tramite il contatto della pelle stessa.

Il periodo di incubazione della scarlattina varia da 1 a 5 giorni. Il periodo massimo della contagiosità si ha durante la fase acuta, cioè quando compaiono l’esantema e la febbre.

Prima di questa fase, il rischio di trasmissione è molto basso. A 48 ore dall’inizio dell'assunzione dell'antibiotico, la trasmissione dell’infezione non è più possibile.

I luoghi frequentati dai bambini come scuole e comunità infantili sono quelli più a rischio di trasmissione del contagio e per questo motivo, visto anche che non esiste un vaccino, è obbligatorio sia comunicare la presenza della malattia, sia procedere all’allontanamento dalla scuola dei soggetti malati, fino ad almeno 48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica.

Quanto può durare l’infezione della scarlattina?

La febbre, causata da un’infezione alla gola, ha una durata che varia dai 3 ai 5 giorni. Dopo circa 6 giorni dalla comparsa del mal di gola, scompare anche la scarlattina. Le eruzioni cutanee sulla pelle potrebbero sfaldarsi: lo spellamento dura circa 10 giorni.

Il trattamento antibiotico, infatti, ha un ciclo di 10 giorni, ma le tonsille e le ghiandole potrebbero sgonfiarsi dopo qualche settimana.

Inizialmente, lo specialista potrebbe effettuare una coltura della gola, ovvero un prelievo indolore delle secrezioni della gola tramite un batuffolo di cotone. 

Se l’infezione è confermata dall’analisi del prelievo in laboratorio, sarà lo specialista a prescrivere un antibiotico da somministrare per circa 10 giorni.

È consigliato tenere le posate e i bicchieri utilizzati dal bambino separati da quelli degli altri membri della famiglia e, per lavarli, è opportuno utilizzare il sapone e l’acqua calda.

È molto importante, quando ci si prende cura di un bambino con la scarlattina, lavarsi spesso le mani. Non esiste un metodo sicuro e certo per evitare l’infezione da scarlattina.

Per un bambino affetto da infezione da streptococco alla gola potrebbe risultare doloroso mangiare. Per questo motivo, è necessario offrirgli alimenti morbidi o liquidi. Una dieta liquida a base di tè, zuppe, bibite fresche e gelati potrebbe essere molto utile per l’alimentazione.

Un altro piccolo accorgimento è umidificare l’aria: ciò potrebbe contribuire a lenire il mal di gola. Per facilitare lo sgonfiamento delle ghiandole intorno al collo, un asciugamano umido e caldo potrebbe essere una soluzione facile ed efficace.

L’eruzione cutanea causa prurito: assecondare questa sensazione potrebbe provocare dei graffi sulla pelle. Cercare quindi di evitare che il bambino si gratti eccessivamente.

Rischi della scarlattina

La scarlattina è una patologia ad andamento generalmente favorevole. Tuttavia, non sono escluse possibili complicanze, anche gravi, che interessano diversi organi.

I rischi della scarlattina possono coinvolgere:

  • Reni: può verificarsi l’insorgere di un’infiammazione renale detta glomerulonefrite acuta post infettiva (GNA). La patologia è benigna nel 95% dei casi e si risolve da sola nel giro di 2 mesi, anche se per un periodo fino a 2 anni dalla comparsa possono presentarsi anomalie del sedimento urinario, con presenza di modeste quantità di sangue (microematuria).
  • Cuore: l’infezione da streptococco emolitico di tipo A può causare l’insorgenza della febbre reumatica, impropriamente detta “reumatismi del sangue”. La febbre reumatica è una complicanza che può causare lesioni permanenti al cuore, in particolare alle valvole cardiache, oppure può provocare insufficienza cardiaca.
  • Orecchio: in seguito alla scarlattina, possono presentarsi, soprattutto nei bambini di sesso maschile e di età inferiore ai 10 anni, infezioni acute dell’orecchio (otite media), in particolare del timpano che, insieme alla finestra ovale, martello, incudine e staffa costituisce l’orecchio medio.
  • Polmoni: possono verificarsi casi di polmonite.
Altre complicanze possibili sono l’artrite (un’infezione delle articolazioni molto dolorosa), ascessi alla gola e infezioni della pelle.

La scarlattina in gravidanza è pericolosa?

La scarlattina durante la gravidanza è innocua e non provoca alcun problema alla gestante o al feto. Il contagio al momento del parto è poco probabile, anche se non impossibile. 

In caso di contagio dopo la gravidanza, il neonato viene sottoposto alle opportune terapie e la malattia si risolve senza complicazioni o danni permanenti. Se l’infezione dovesse colpire anche il tratto vaginale, potrebbero presentarsi rischi di parto pretermine.

In ogni caso, la possibile presenza di infezione da scarlattina in gravidanza deve essere valutata insieme al ginecologo, che potrà eseguire un tampone vaginale o prescrivere una cura antibiotica.

È necessario chiamare il medico, quando l’eruzione cutanea si presenta improvvisamente accompagnata da febbre, mal di gola o gonfiore delle ghiandole. 

Quanto dura la scarlattina negli adulti?

La scarlattina negli gli adulti si manifesta con gli stessi sintomi presenti nei bambini, ossia prevalentemente mal di gola e rash cutaneo, dolori generalizzati e febbre.

Ecco alcuni consigli per trattare la scarlattina negli adulti

  • Riposare a casa per almeno i primi giorni.
  • Assicurarsi di assumere l'antibiotico come indicato per prevenire ulteriori problemi, come l'infezione da streptococco.
  • Bere molti liquidi, soprattutto per la possibile disidratazione causata dalla febbre.
  • Contattare il medico, prima di assumere qualsiasi farmaco da banco.
  • Riguardarsi  almeno fino a quando non si sono completati 2 giorni di antibiotici, non si ha più la febbre, e ci si sente meglio in generale.
  • Utilizzare pastiglie per la gola per aiutare a ridurre il dolore e, all'occorrenza, effettuare gargarismi con acqua salata sciogliendo 1/2 cucchiaino di sale in 1 bicchiere di acqua tiepida.
Quanto dura la febbre da scarlattina?

La febbre da scarlattina può durare dai 3 ai 5 giorni.

Scarlattina: quando andare dal medico

La scarlattina di solito si risolve dopo circa una settimana ma, se la patologia persiste, è necessario rivolgersi al proprio medico per una diagnosi corretta e un trattamento appropriato.

Lo specialista dovrebbe essere in grado di diagnosticare la scarlattina, esaminando l'eruzione cutanea tipica della patologia e facendo domande su altri sintomi. Può anche decidere di prendere un campione di saliva dal retro della gola, in modo che possa essere testato in un laboratorio per confermare la diagnosi.

Non ci sono prove che suggeriscano che prendere la scarlattina durante la gravidanza metta a rischio il bambino. Tuttavia, in caso di contatto con un soggetto infettato, è opportuno comunicarlo al medico curante e alle ostetriche responsabili della propria salute.

Tampone per la scarlattina: la diagnosi

La diagnosi della scarlattina nei bambini è principalmente clinica, ma si può effettuare anche un tampone faringeo in laboratorio.
Se in quest’ultimo si rinviene la presenza di SBEGA e un incremento di anticorpi del batterio dello streptococco, allora la diagnosi di scarlattina sarà confermata.

Cura per la scarlattina

La cura per la scarlattina, soprattutto per i bambini, prevede di assumere antibiotici come:

  • Penicillina.
  • Amoxicillina.
  • Eritromicina, valida alternativa per chi è allergico alla penicillina.
Questi medicinali devono essere assunti per 10 giorni, anche se la maggior parte delle persone guarisce dopo quattro o cinque giorni.

È importante essere consapevoli che il bambino sarà ancora infettivo per 24 ore dopo l'inizio del trattamento antibiotico; mentre, senza trattamento antibiotico, l'infezione potrà durare per 1-2 settimane dopo la comparsa dei sintomi.

Per questo motivo, sia per i bambini che per gli adulti, è consigliato riguardarsi in casa almeno fino al giorno dopo l'inizio del trattamento.

La febbre di solito migliora entro 24 ore dall'inizio degli antibiotici, per scomparire insieme agli altri sintomi entro pochi giorni. Tuttavia, è importante completare la terapia  per garantire che l'infezione sia eliminata totalmente.

Inoltre, molti sintomi della scarlattina possono essere alleviati anche attraverso altri rimedi, come ad esempio:

  • Bere molti fluidi freschi.
  • Mangiare cibi morbidi, se la gola è indolenzita.
  • Assumere paracetamolo, in caso di temperatura elevata.
  • Utilizzare lozioni di calamina o compresse di antistaminici per alleviare il prurito.
In generale, per prevenire la scarlattina è consigliato lavarsi le mani spesso ed evitare di condividere utensili, lenzuola, asciugamani o altri oggetti personali.

Se la scarlattina viene curata senza antibiotici, il contagio può durare fino a due/tre settimane.

In questo caso, si può utilizzare il paracetamolo, anche se la sua è una funzione antipiretica che riduce la febbre che accompagna il disturbo.

La dose di paracetamolo da somministrare varia in base al peso e all'età del bambino; in caso di dubbi ci si può rivolgere al proprio medico, il quale prescriverà la formulazione farmaceutica più adatta e fornirà indicazioni sulla quantità da somministrare.

Esiste un vaccino per la scarlattina?

Non esiste un vaccino contro la scarlattina, dunque, evitare il rischio di contagio resta il modo più efficace per prevenire la malattia.
Inoltre, la cura per questa infezione provocata dallo streptococco avviene soprattutto con gli antibiotici.
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Dr.ssa Maria Fantauzzo Medico Chirurgo
Dr.ssa Maria Fantauzzo
dermatologo

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