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4 cose (+1) che non sai sulle mestruazioni

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 23 Marzo, 2023

Scopri 4 cose (+1) che non sai sulle mestruazioni

Le mestruazioni sono qualcosa di assolutamente naturale all’interno del corpo umano: questo fenomeno, a partire dalla pubertà, riguarda tutte le persone di sesso femminile del mondo e, ciononostante, è sempre stato circondato da dubbi, incertezze e un po’ di confusione.

Cerchiamo di fare luce su questo argomento, raccontando alcune curiosità (semi) sconosciute sulle mestruazioni insieme al Dr. Marcello Sergio, Ginecologo, che fornirà il suo punto di vista su questi fatti.

Voglia di dolci e di cioccolata

Con l’arrivo delle mestruazioni, il corpo umano femminile inizia ad eliminare il rivestimento interno dell'utero (endometrio) e le relative tossine.

In questa fase, diminuiscono i livelli di serotonina (l'ormone del benessere) ed aumentano quelli di insulina.

Cose che non sai delle mestruazioni: voglia di dolci

È proprio a causa di questi due fattori che, in questo periodo, si va alla ricerca di cibi che migliorano l'umore e che facciano aumentare la glicemia (come, appunto il cioccolato e altri cibi zuccherati).

Allo stesso tempo, il calo della produzione di progesterone e estrogeni aumentano il senso di fame.

Attenzione, però: il continuo desiderio di cibo prima delle mestruazioni è uno dei sintomi  più comuni del disturbo disforico premestruale (PMDD).

“Queste alterazioni ormonali - spiega il Dr. Sergio - sono responsabili spesso di una certa irritabilità, dunque è sempre ben accetto un alimento amato per migliorare l’umore”

L’attività fisica durante le mestruazioni fa bene

Non esistono controindicazioni per lo svolgimento di attività fisica durante le mestruazioni, ma è comunque consigliato mantenere una bassa intensità di allenamento.

Inoltre, l'esercizio:

  • riduce l'infiammazione;
  • combatte stress, ansia e altri disturbi psicosomatici;
  • riduce i sintomi del periodo premestruale e mestruale;
  • migliora il flusso sanguigno;
  • diminuisce la ritenzione idrica;
  • aumenta l'energia e la resistenza al dolore.

Tutti questi benefici sono apportati dalle endorfine, sostanze chimiche del cervello con proprietà antidolorifiche che inducono positività, benessere e aumentano la dopamina chimica.

“Bisogna ricordare, però, che alcuni sport che prevedono un intenso sforzo fisico possono determinare un aumento del flusso mestruale determinando nella donna, a lungo andare, una tendenza all' anemizzazione ”.

Come cambia il corpo

Durante le mestruazioni, è possibile assistere ad un calo degli estrogeni, rendendo il corpo umano più sensibile al dolore: è proprio in questo periodo che possono insorgere frequenti e dolorose emicranie.

Una riduzione dell'estrogeno con conseguente aumento del progesterone può alterare la motilità intestinale; nel periodo delle mestruazioni si possono riscontrare, quindi, un’eccessiva stitichezza o, al contrario, un’improvvisa diarrea (o una combinazione di entrambi i disturbi).

Come cambia il corpo con le mestruazioni

I soggetti con sindrome dell’intestino irritabile, durante questi giorni, possono presentare:

  • movimenti intestinali più frequenti;
  • gonfiore;
  • feci molli;
  • dolore addominale.

Inoltre, in concomitanza delle mestruazioni, il pH della vagina cambia: alcune persone, quindi, possono essere più inclini allo sviluppo di lieviti e batteri – responsabili di infezioni.

Durante le mestruazioni occorre prestare attenzione anche alla ritenzione idrica che può far gonfiare i bulbi oculari e spostare il centro di gravità; in questo modo è possibile sperimentare eccessiva “goffaggine” (motivata anche dall’aumento di fatica che si vive in questo momento).

Infine, le variazioni ormonali che avvengono all’interno del ciclo mestruale vanno a modificare l’elasticità delle mucose delle corde vocali: questo fa si che la voce cambi (anche se in modo molto lieve) e si presenti più bassa e rauca.

“In questi casi - dice il ginecologo - entra in gioco l'emicrania catameniale che, se particolarmente invalidante, può trovare beneficio nell'assunzione della pillola anticoncezionale.

La pillola, infatti, ha la funzione di mantenere il corretto assetto ormonale estro-progestinico.”

Le mestruazioni impattano sul cervello

Secondo i greci, l'isteria era una malattia mentale dovuta al movimento dell'utero (isteron, in greco appunto) nel corpo femminile.

Tale teoria è stata poi nei secoli, ovviamente, rivista, ma le mestruazioni hanno un impatto sul cervello: le variazioni ormonali di questo periodo vanno ad influenzare le dimensioni dell'ippocampo – l'area del cervello responsabile della memoria, del tono dell'umore e delle emozioni.

L'ippocampo è una regione del cervello antichissima, coinvolta nei processi di memorizzazione e con un impatto diretto sui comportamenti e sull'umore delle persone. Si sa da tempo che gli estrogeni hanno la capacità di mantenere in buona salute il sistema nervoso e di stimolare la nascita di nuove sinapsi tra i neuroni.

Secondo alcuni studiosi, i responsabili di tale mutazione sarebbero gli estrogeni: per confermare questa teoria, i ricercatori hanno monitorato i livelli di estrogeni nel sangue di un soggetto sano, eseguendo le rilevazioni per un totale di trenta volte; successivamente, hanno utilizzato la risonanza magnetica per misurare le dimensioni del cervello durante le diverse fasi del ciclo mestruale.

I risultati hanno mostrato che l'ippocampo aumenta di dimensioni proporzionalmente al livello di estrogeni presenti nel sangue.

Anche in età adulta, alcune fasi del ciclo mestruale sembrano predisporre le donne a essere più ricettive ai cambiamenti, probabilmente grazie alla maggiore plasticità neuronale.

“Risulta importante, quindi, mantenere un assetto ormonale estro-progestinico regolare, consono alla fase della vita in cui si trova il soggetto.

Qualora vi sia un'alterazione di questi ormoni, è utile ricorrere agli ormoni estrogeni e progestinici somministrati attraverso la pillola (previa valutazione del ginecologo curante)”

Dolore mestruale e endometriosi

È assolutamente normale provare dolori pelvici lievi in corrispondenza dell’arrivo delle mestruazioni: si tratta della dismenorrea.

Quando il dolore è troppo forte e debilitante, potrebbe rivelare la presenza di endometriosi, una patologia che colpisce circa il 10-20% delle persone di sesso femminile tra i 25 e 35 anni.

Cose che non sai delle mestruazioni: dolore e endometriosi

Chi soffre di endometriosi, spesso, vive il ciclo mestruale come un periodo particolarmente difficile da sopportare, dovendo convivere con crampi intensi e debilitanti.

Durante un ciclo mestruale regolare, il rivestimento dell'utero, chiamato appunto endometrio, si accumula e viene poi espulso. Tuttavia, nei soggetti con endometriosi, questo rivestimento cresce al di fuori dell'utero, in genere intorno alle ovaie o sotto l'utero. Con il passare del tempo, questo tessuto si accumula e si rompe, causando sanguinamento all'interno dell'addome e provocando:

  • dolore;
  • infiammazione;
  • gonfiore;
  • cicatrici.

"Caratteristico del dolore mestruale nelle pazienti con endometriosi è il fatto che, anziché diminuire dopo il primo giorno del ciclo, esso aumenti durante il 2-3 giorno.

Questo è dovuto al fatto che l'endometrio sanguina al di fuori della sua sede naturale.”

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Marcello Sergio
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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