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Sapore dolce in bocca ma… perché?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 11 Febbraio, 2022

Le cause del sapore dolce in bocca

Un gelato, un frutto, una caramella: piccole sfiziosità che ci lasciano un sapore dolce in bocca  e che generalmente associamo a momenti felici e sereni!

Però, può capitare che un sapore dolciastro in bocca sia un campanello d’allarme che prelude a condizioni patologiche meritevoli di attenzioni, dunque di una diagnosi ben precisa.

Quindi, quali potrebbero essere le cause del sapore dolciastro in bocca? Vediamole insieme.

Quali sono le cause del sapore dolciastro in bocca?

Le cause del sapore dolciastro possono essere molteplici e di varia natura: metaboliche, infettive, neurologiche o gastointestinali. Possono anche essere associate alla gravidanza o all’assunzione di farmaci, o ancora, a patologie del cavo orale. 

Altre ragioni possono essere legate a:

  • Diabete – Il diabete è la causa più frequente del sapore dolciastro in bocca. È causato da una ridotta o assente capacità delle cellule di assorbire il glucosio (lo zucchero più semplice che esse utilizzano come forma preferenziale di energia), a causa di una mancata risposta delle cellule stesse allo stimolo dell’insulina. Il risultato è un aumento della concentrazione ematica di glucosio e l’assenza dello stesso nelle cellule che, in risposta, cominciano ad utilizzare altre fonti di energia. Oltre al sapore dolce in bocca, il diabete è accompagnato da altri sintomi, quali: ridotta capacità a distinguere il sapore dolce nei cibi, vista offuscata, sudorazione e minzione aumentate e affaticamento.
  • Chetoacidosi diabetica – Una complicazione molto seria del diabete è la chetoacidosi diabetica. Essa si manifesta quando l’organismo diventa insensibile allo stimolo dell’insulina e le cellule, non riuscendo ad acquisire glucosio dal flusso sanguigno, utilizzano come fonte energetica gli acidi grassi. Queste reazioni cataboliche generano i corpi chetonici, il cui eccesso può provocare un sapore dolce e fruttato in bocca ma anche sete molto intesa, convulsioni, profondo affaticamento, nausea, vomito e dolori o crampi addominali.
  • Dieta povera di carboidrati – Persone che seguono un regime alimentare low carb, ossia con un limitato apporto di carboidrati, devono essere particolarmente attente qualora percepiscano un sapore dolciastro in bocca in quanto può essere indicatore di una chetosi. I carboidrati sono le molecole organiche più comunemente utilizzate dalle cellule per ricavare energia attraverso la loro scomposizione in molecole semplici di glucosio ma, nel caso non ve ne fossero a disposizione, le cellule iniziano a scindere gli acidi grassi per produrre l’energia necessaria alle loro funzioni e a riversare nel flusso ematico metaboliti secondari, quali i chetoni, responsabili della percezione del sapore dolciastro in bocca. La raccomandazione è di farsi sempre seguire da un nutrizionista, capace di valutare la necessità di intraprendere la dieta più corretta da seguire.
  • Infezioni – Alcune infezioni batteriche possono alterare la percezione dei sapori in bocca. In caso di raffreddore, influenza oppure infezioni dei seni nasali provocate da Pseudomonas aerugionsa può verificarsi un aumento della concentrazione di glucosio, con conseguente percezione di sapore dolciastro in bocca. Generalmente, quando l’infezione viene debellata, anche il sapore dolciastro in bocca cessa di essere percepito.
  • Patologie neurologiche – Eventi traumatici a carico del nervo trigemino o glossofaringeo, patologie oncologiche a carico del tronco encefalico, paralisi facciali oppure ictus, neurinomi dell’angolo ponto-cerebellare, oppure neuropatie diabetiche o sclerosi multipla sono tutte condizioni che possono provocare un sapore dolciastro in bocca, persistente nel tempo.

E ancora, a:

  • Reflusso gastroesofageo – Il reflusso gastroesofageo è una delle cause più frequenti di sapore dolciastro in bocca: è dovuto alla risalita, attraverso il tubo digerente, degli acidi prodotti dallo stomaco per la digestione verso l’esofago, fino anche alla bocca. Insieme al sapore dolciastro, può capitare di percepire contemporaneamente anche un sapore metallico, la cosiddetta bocca amara.
  • Patologie del pancreas – La pancreatite è una infiammazione del pancreas che ha effetti negativi sul processo digestivo e provoca bruciore di stomaco e dolori al petto. In questo caso il sapore dolciastro viene avvertito preferenzialmente al mattino ed è accompagnato da un sapore aspro e sgradevole.
  • Patologie epatiche o delle vie biliari – Anche in caso di patologie epatiche oppure delle vie biliari come discinesia biliare o della colecisti, colecistite acuta o cronica possono verificarsi fenomeni di disgeusia. In particolare, in caso di infiammazioni a carico del pancreas, il sapore dolciastro è accompagnato da secchezza della bocca. Nel caso di patologie epatiche o degli organi associati si nota invece un sapore dolce-amaro.
  • Gravidanza – La percezione dei sapori durante la gravidanza può subire considerevoli variazione come conseguenza dell’alterazione degli equilibri ormonali e della digestione. Qualora nel corso della gravidanza il sapore dolciastro in bocca diventi persistente, occorre valutare l’eventuale insorgenza di diabete gestazionale oppure di reflusso gastroesofageo, condizioni pericolose sia per la mamma sia per il bambino.
  • Farmaci – L’assunzione di alcuni farmaci può determinare la percezione di un sapore dolciastro in bocca. È il caso di alcuni chemioterapici, antibiotici, anticolinergici, ACE-inibitori, antidepressivi. Il sapore dolce termina quando viene sospeso il trattamento. Anche l’esposizione ad alcuni pesticidi può avere lo stesso effetto.
  • Problemi orofaringei – Situazioni di scarsa igiene orale così come infiammazioni del cavo orale (glossiti o stomatiti, oltre a infezioni da candida o da Herpes simplex) possono provocare un sapore dolce in bocca.

Dunque, le cause del sapore dolciastro in bocca possono essere molteplici e di differente natura e gravità. Perciò, è bene rivolgersi al medico qualora la condizione sia persistente e associata ad altri sintomi.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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