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Tromboflebite

Angiologia
Tromboflebite

Cos'è la tromboflebite

La tromboflebite è l’infiammazione di una vena superficiale (flebite) causata da una trombosi localizzata. Si tratta quindi una condizione patologica che si verifica quando un coagulo (o trombo) occlude uno o più vasi sanguigni.

Solitamente si verifica a livello degli arti inferiori che si gonfiano notevolmente. In alcuni casi, la tromboflebite può verificarsi a livello delle braccia o del collo.

Tromboflebite superficiale

La tromboflebite superficiale o flebite superficiale è un coagulo di sangue nella vena appena sotto la superficie della pelle. Di solito non arriva ai polmoni, ma tromboflebite superficiale può essere doloroso, e potrebbe essere necessario un trattamento.

Si tratta di una patologia benigna, localizzata e ben diversa per sintomatologia, gravità e possibili conseguenze, dalla trombosi venosa profonda.

Tromboflebite profonda

In caso di trombosi venosa profonda un coagulo di sangue si forma all'interno di vasi venosi profondi, appunto. La maggior parte di trombosi venosa profonda si verifica nella parte inferiore della gamba o della coscia, ma possono accadere in altre parti del corpo.

Un coagulo come questo può allentarsi e arrivare a viaggiare nel flusso sanguigno. Se arriva a un'arteria nei polmoni e blocca il flusso sanguigno, si chiama embolia polmonare, che può danneggiare i polmoni e causare la morte.

 Il rischio maggiore, che potrebbe addirittura portare alla morte, è appunto la frantumazione di questo coagulo che, con il nome di “embolo”, potrebbe migrare e spostarsi all’interno dei vasi sanguigni fino ai polmoni, provocando l’occlusione di un vaso a questo livello e causando quella che viene chiamata embolia polmonare

Tromboflebite migrante

La tromboflebite migrante o tromboflebite migratoria è una tipologia di tromboflebite, nota anche come sindrome di Trousseau o emicrania tromboflebite. Si verifica quando il coagulo di sangue torna in una parte diversa del corpo. La tromboflebite migratoria è spesso legata al cancro, soprattutto al tumore del pancreas o al cancro del polmone.

Tromboflebite emorrodiaria

La tromboflebite emorrodiaria è una complicanza acuta delle emorroidi. È dovuta a una formazione di un trombo all'interno del gavacciolo emorroidario che provoca l’infiammazione degli stessi.

Di solito è causata da un eccessivo sforzo durante la defecazione che può provocare infiammazione, gonfiore e dolore acuto. Di solito si cura spontaneamente, ma il decorso è abbastanza lungo.

Regolarizzando le funzioni intestinali e utilizzando prodotti ad azione locale, come pomate o farmaci per via orale può risolvere il problema. Nei casi più gravi si procede con un intervento chirurgico, con l'asportazione del trombo

Sintomi della tromboflebite

Il primo sintomo di una flebite è una forte sensazione di calore e di dolore nella parte interessata. Spesso a questo si aggiunge rossore e gonfiore. 

Ulteriori segni di tromboflebite includono:

  • dolore lungo il decorso della vena, che appare come un cordoncino indurito e dolorante;
  • edema localizzato;
  • gonfiore dell'arto interessato;
  • arrossamento (eritema) e infiammazione della pelle; 
  • calore e dolore nella zona colpita.
Le vene diventano più facilmente visibili se si trovano sottopelle; se invece la vena colpita si trova in profondità la gamba si gonfia e inizia a far male. Alcuni soggetti manifestano anche delle linee di febbre, con crampi e tremore al braccio o alla gamba.  

Fattori di rischio per la tromboflebite

Il rischio di tromboflebite aumenta in caso di:

  • lunghi periodi di inattività o immobilità degli arti;
  • presenza di alcuni tipi di tumore, come il tumore al pancreas, che immettono in circolo sostanze che incentivano la coagulazione sanguigna;
  • diabete;
  • soggetti che hanno già avuto un ictus con paralisi degli arti superiori o inferiori;
  • presenza di pacemaker o dispositivi che potrebbero contribuire all’occlusione del vaso sanguigno in cui sono impiantati;
  • gravidanza, periodo in cui la pressione delle vene del bacino e delle gambe è aumentata;
  • ricorso a terapia ormonale sostitutiva, che favoriscono la coagulazione sanguigna;
  • familiarità per i disturbi della coagulazione;
  • condizione di sovrappeso o obesità;
  • presenza di vene varicose;
  • soggetti fumatori.

Cause della tromboflebite

La causa della flebite dipende dalla formazione di uno o più trombi, e i trombi si formano in conseguenza a tutto ciò che ostruisce una vena.

Diverse sono le cause di tromboflebite e includono:

  • Assenza di movimento fisico − La lenta circolazione del sangue nelle vene può derivare da una lunga immobilità, sia che si tratti di pazienti ricoverati sia che si tratti di persone che per stile di vita o lavoro mantengono una posizione seduta o sdraiata per un lungo periodo.
  • Lesioni alle pareti del vaso sanguigno − Come l'endotelio venoso. Nella maggior parte causate da traumi, infezioni, aghi o agenti chemioterapici.
  • Disturbi coagulatori − Di solito ereditari.
  • Presenza di vene varicose in gravidanza − Hanno infatti un alto rischio di tromboflebite superficiale.

Diagnosi di tromboflebite

La diagnosi di tromboflebite è principalmente clinica. Alcune volte ci si può basare sulla valutazione di esami diagnostici quali:

Complicazioni della tromboflebite

Le complicazioni da tromboflebite possono includere:

  • Embolia polmonare − Se parte di un coagulo venoso profondo si stacca, può viaggiare ai polmoni, dove può bloccare un'arteria (embolia polmonare) e diventare potenzialmente pericolosa per la vita.
  • Sindrome post-flebotica − Questa condizione, nota anche come sindrome trombotica, può sviluppare mesi o addirittura anni dopo aver avuto la tromboflebite. La sindrome post-flebotica può causare dolore prolungato e possibilmente invalidante, gonfiore, e una sensazione di pesantezza nella gamba colpita.

Cura per la tromboflebite

Esistono vari tipi di trattamento per la cura di una tromboflebite e i più rilevanti includono:

  • Antidolorifici a base di paracetamolo o antinfiammatori (in questo caso bisogna però stare attenti perché gli antiinfiammatori possono interagire con gli anticoagulanti che a volte vengono prescritti dal medico per impedire al trombo di ingrossarsi).
  • Bendaggio o calze elastiche.
  • Medicazione locale con crema a base di ossido di zinco, per lenire l’infiammazione cutanea.
Va ricordato che si tratta di una patologia benigna (in alcuni casi avviene a carico della vena utilizzata per un prelievo di sangue, o più spesso a livello di gavoccioli varicosi degli arti inferiori), che tende a risolversi spontaneamente nel giro di una decina di giorni, e che raramente richiede un intervento terapeutico importante.

Inoltre, sebbene all’apparenza possa essere a volte sembrare preoccupante (soprattutto in quei pazienti che hanno importanti varici agli arti inferiori), la tromboflebite è dovuta a una infezione soltanto nel 1-3% dei casi.

Rimedi naturali della tromboflebite

Non meno efficaci sono i rimedi naturali per una tromboflebite. L'olio di calendula per esempio viene spesso utilizzato come decongestionante per massaggiare la parte lesa. Aiuta, infatti, a contrastare l'infiammazione e a lenire il dolore e la sensazione di calore.

Altro rimedio da applicare è il natrum muriaticum, indicato soprattutto per la circolazione sanguigna che a causa del caldo o di una lunga esposizione al sole tende a peggiorare. Non serve quindi assumere antibiotici.

Prevenzione della tromboflebite

Sedersi durante un lungo volo o in auto può causare gonfiore delle caviglie e dei polpacci e aumentare il rischio di tromboflebite. Per aiutare a prevenire un coagulo di sangue:

  • Fate una passeggiata − Se siete in volo o seduti su un treno o un autobus,  alzarsi in piedi di tanto in tanto e camminare su e giù per il corridoio una volta ogni ora. Se stai guidando, fermati ogni ora per sgranchirti le gambe.
  • Muovi le gambe regolarmente − Fletti le caviglie, o premi con attenzione i piedi contro il pavimento o il poggiapiedi di fronte a te almeno 10 volte ogni ora.
  • Idratarsi regolarmente − Bere molta acqua o altri liquidi non alcolici per evitare la disidratazione.
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Dr. Gabriele Bertoni Medico Chirurgo
Dr. Gabriele Bertoni
angiologochirurgo vascolare

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