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Ansia

Psicologia
Ansia

Cos'è l'ansia

L’ansia è una sensazione di disagio, pari alla preoccupazione o alla paura, che può essere leggera o grave; a volte, sentirsi ansiosi è perfettamente normale, soprattutto in circostanze particolari, come ad esempio quando si sta per prendere un'importante decisione oppure poco prima di un esame o un colloquio di lavoro, in questi casi, si parla non a caso di ansia da prestazione, proprio per legare il fenomeno ad un evento particolare.
 
Tuttavia, per le persone che soffrono del disturbo d’ansia generalizzata è difficile controllare le proprie preoccupazioni: i disturbi d'ansia sono infatti molteplici e possono manifestarsi anche sotto forma di veri e propri attacchi d'ansia, caratterizzati da un senso di preoccupazione e paura immotivati.

In particolare, la situazione in cui un soggetto tende a manifestare una condizione di stress, preoccupazione e tensione anche in presenza di un banale evento, prende il nome di ansia generalizzata. Il disturbo d’ansia generalizzata può provocare un cambiamento nel comportamento e nel modo in cui si pensano e si percepiscono le cose. 

Esistono diverse patologie per le quali l’ansia è uno dei sintomi principali, tra le quali:

Sintomi dell'ansia

I sintomi dell'ansia, spesso, si sviluppano lentamente e possono variare in gravità da persona a persona. L’ansia può colpire sia fisicamente che psicologicamente; i segni psicologici del disturbo d’ansia comprendono:

  • Agitazione
  • Paura
  • Attacchi di panico
  • Problemi del sonno
  • Senso di terrore
  • Sentirsi costantemente in bilico
  • Difficoltà di concentrazione
  • Irritabilità
  • Impazienza
  • Distrazione
  • Vertigini.
Alcune persone provano solo uno o due sintomi, mentre altre ne provano molti di più. I sintomi possono portare il paziente a ritirarsi dalla vita sociale per evitare le sensazioni di preoccupazione e di paura. Il paziente potrebbe trovare difficile e stressante anche andare al lavoro e quindi potrebbe cominciare ad assentarsi per malattia.

I sintomi fisici del disturbo d’ansia comprendono:

Cause dell'ansia

Come accade per la maggior parte delle patologie mentali, anche in questo caso l'esatta causa dell’ansia non è ancora nota. Alcune persone sviluppano la patologia senza nessuna ragione apparente. Altre possono sviluppare il disturbo d’ansia generalizzata a seguito di un incidente o di un episodio particolarmente stressante.

Le esatte cause che determinano l'ansia non sono dunque note, tuttavia anche l'ansia, così come altri disordini che interessano la sfera mentale ed emotiva come la depressione, non sono il risultato di una debolezza personale, un difetto caratteriale o anche scarsa istruzione.

Gli studi più recenti hanno infatti evidenziato come questo tipo di disturbo sia in realtà frutto di un insieme di fattori legati sia a cambiamenti che avvengono a livello cerebrale, sia a fattori di tipo ambientale.

In particolare, si è visto che l'ansia, allo stesso modo di alcune forme di depressione bipolare, scaturisca da alterazioni di circuiti neuronali che regolano importanti funzioni legate agli aspetti emotivi come appunto la paura, tensione e altre emozioni.

Si è osservato che una condizione di stress prolungato tende a modificare il modo in cui i neuroni comunicano tra loro e questo va a modificare la struttura di alcune aeree del cervello, in particolare quelle che controllano i ricordi associati ad una forte componente emotiva.

Inoltre, questi stessi studi hanno mostrato come i disturbi d'ansia tendano ad essere più frequenti all'interno di alcune famiglie, lasciando quindi intendere che ci siano alcuni fattori di rischio di tipo familiare che giochino un ruolo determinante.

Per quanto riguarda invece i fattori di tipo ambientale, sicuramente determinati traumi o eventi particolarmente significativi possono innescare un certo tipo di reazioni a catena che fanno da apripista all'ansia vera e propria.

La ricerca ha suggerito che il disturbo d’ansia possa essere causato da un disequilibrio di alcuni agenti chimici che si trovano naturalmente nel cervello. Questi agenti chimici sono conosciuti come neurotrasmettitori.

Sono due i neurotrasmettitori che si pensa abbiano effetti sull’ansia:
Se il livello di questi due agenti chimici nel cervello perde il proprio equilibrio, ciò può influenzare significativamente l’umore e aumentare le probabilità di sviluppare patologie legate all’ansia. Tuttavia, è più probabile che il disturbo d’ansia sia dovuto a un insieme di cause, anziché essere scatenato semplicemente da un disequilibrio degli agenti chimici del cervello.

I ricercatori credono che l’ansia sia quindi un disturbo multifattoriale dovuto a:
  • Processi biologici del corpo
  • Genetica (i geni che si ereditano dai genitori)
  • Ambiente
  • Esperienze personali del paziente.

Diagnosi di ansia

Diagnosticare il disturbo d’ansia può essere difficile. In alcuni casi, può anche essere difficile distinguere questo disturbo da altre patologie mentali, come la depressione.

Occorre comunque consultare il medico curante se l’ansia influenza negativamente la propria vita, causando angoscia. Il medico può fare domande circa le preoccupazioni, le paure e le emozioni del paziente. Può anche fare domande sulla vita privata del paziente.

È bene riferire al medico tutti i propri sintomi, sia fisici che psicologici, e spiegare da quanto tempo essi sono presenti. Per facilitare la diagnosi, il medico può effettuare una visita per escludere ogni altra patologia che potrebbe causare gli stessi sintomi al paziente.

Rimedi per l'ansia

Anche se non è possibile individuare un'unica terapia per l'ansia, dal momento che l'approccio terapeutico si diversifica in base al tipo di disturbo considerato e spesso si rivela risolutiva una combinazione di terapie, vi sono due tipi principali di trattamento per il disturbo d’ansia generalizzata: psicoterapia e terapia farmacologica.

L'approccio più comune è quello che si avvale di alcuni farmaci, come ad esempio antidepressivi e ansiolitici, volti appunto a ridurre sensibilmente quelli che sono i sintomi più comuni dell'ansia; in alcuni casi, possono essere somministrate anche piccole dosi di antipsicotici e anticonvulsivanti.

Il medico può prescrivere una varietà di tipi diversi di farmaci per trattare il disturbo d’ansia generalizzata. Alcuni farmaci richiedono l’assunzione per un breve periodo, mentre altri vengono prescritti per periodi di tempo più lunghi. In base ai sintomi, il paziente può necessitare di medicine che curino sia i sintomi fisici che quelli psicologici.

Se si pensa di cominciare ad assumere farmaci per il disturbo d’ansia, il medico dovrà parlare nel dettaglio con il paziente, spiegando i diversi tipi di farmaci disponibili, la durata della terapia, i possibili effetti collaterali e le possibili interazioni con altri farmaci.

I farmaci per trattamenti a lungo termine comprendono:

  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, come la sertralina o la paroxetina: antidepressivi che aumentano il livello dell’agente chimico serotonina nel cervello
  • Venlafaxina: questo tipo di farmaco aumenta la quantità di serotonina e noradrenalina nel cervello, contribuendo a ripristinare il disequilibrio chimico che a volte causa il disturbo d’ansia generalizzata
  • Pregabalin: questo è un farmaco anticonvulsivo utilizzato per curare patologie come l’epilessia.
I farmaci da assumere per brevi periodi comprendono:

  • Antistaminici – Gli antistaminici hanno un effetto calmante sul cervello, aiutando il paziente a sentirsi meno ansioso;
  • Benzodiazepine – Sono un tipo di sedativo e contribuiscono ad alleviare i sintomi dell’ansia entro 30-90 minuti dall’assunzione;
  • Buspirone – Si tratta di una medicina che può aiutare ad alleviare i sintomi psicologici dell’ansia. Appartiene a un gruppo di farmaci conosciuti come ansiolitici.
Tutti questi farmaci hanno diversi effetti collaterali e devono essere prescritti dal medico solo se necessario e a seconda della gravità dei casi.

L'altro tipo di approccio è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Questa soluzione non va considerata come un'alternativa all'approccio farmacologico, anche se delle volte si dimostra più efficace.

Questo perché le sedute in presenza di uno psicoterapeuta sono volte a individuare quegli elementi caratteriali ed emotivi che sono alla base degli episodi di ansia e che, spesso, possono essere superate attraverso una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità, aumentando quindi la propria autostima.

Questo tipo di approccio comportamentale è risultato piuttosto efficace soprattutto per quei disturbi d'ansia scaturiti da eventi traumatici (disturbo post traumatico da stress) che hanno significativamente alterato l'equilibrio psico-fisico della persona. Spesso infatti, basta ritrovare se stessi per poter sconfiggere le proprie paure e riuscire a gestire gli attacchi d'ansia.

In base alle circostanze, il paziente può necessitare di uno di questi due trattamenti o di una combinazione di entrambi. Prima di cominciare una qualsiasi forma di cura, il medico dovrebbe discutere con il paziente di tutti i possibili trattamenti, definendo i pro e i contro di ciascuno e spiegando tutti i possibili rischi ed effetti collaterali.

Se è stato diagnosticato il disturbo d’ansia generalizzata, solitamente si raccomanda al paziente di tentare un trattamento psicologico prima di farsi prescrivere dei farmaci. Il tipo di trattamento psicologico principale per il disturbo d’ansia generalizzata è la terapia cognitivo-comportamentale.

La terapia cognitivo–comportamentale agisce aiutando il paziente ad identificare le convinzioni e gli schemi comportamentali inutili ed irrealistici. Il terapista e il paziente lavorano insieme per aiutare il paziente a modificare il proprio comportamento e a sostituire le convinzioni inutili con pensieri più realistici e più equilibrati.

Le tecniche di rilassamento sono un tipo alternativo di trattamento psicologico. Inizialmente, si usavano nel trattamento delle fobie, ma ora si utilizzano per curare anche patologie come il disturbo d’ansia generalizzata.

Le tecniche di rilassamento si focalizzano sul rilassare i muscoli, in modo particolare in situazioni che solitamente causano ansia. La tecnica deve essere insegnata da un terapeuta esperto ed implica:

  • Imparare come rilassare i muscoli magari anche con l'aiuto del biofeedback
  • Imparare come rilassare i muscoli velocemente e in risposta ad uno stimolo, come la parola rilassati
  • Esercitarsi nel rilassare i muscoli in situazioni che provocano ansia.
L’esercizio fisico regolare, e in particolar modo l’esercizio aerobico, aiuta a combattere lo stress e a rilasciare la tensione. Inoltre, incoraggia il cervello a rilasciare la serotonina, che può migliorare l’umore. È consigliabile dedicare 30 minuti al giorno, almeno 5 giorni alla settimana, ad un esercizio fisico moderato.

L’esercizio moderato dovrebbe far sentire il paziente leggermente senza fiato e stanco. Una camminata veloce è un buon esempio. Oltre al regolare esercizio fisico, è importante imparare a rilassarsi. Gli esercizi di rilassamento e respirazione possono essere utili, oppure si possono preferire attività come lo yoga o Pilates.

Cambiare la propria alimentazione può contribuire ad alleviare i sintomi dell'ansia. Troppa caffeina può rendere più ansiosi del normale. Questo perché la caffeina rovina il sonno e accelera il ritmo cardiaco. Se si è stanchi, si è meno in grado di controllare le sensazioni ansiose.

I gruppi di sostegno possono offrire consigli utili su come gestire efficacemente l’ansia. Sono anche un ottimo modo per conoscere altre persone con esperienze simili. I gruppi di sostegno consistono spesso in incontri in cui le persone possono parlare delle proprie difficoltà con altre persone. Molti gruppi di sostegno offrono anche supporto e guida telefonici o per corrispondenza.
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Dr.ssa Paola Valenzano Psicoterapeuta
Dr.ssa Paola Valenzano
psicologopsicoterapeuta

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