Il miele è un liquido dolce prodotto dal nettare dei fiori che viene elaborato dalle api. La qualità del miele viene definita dal suo colore, le varietà più chiare, dorate e ambrate sono più pregiate e vendute generalmente a un prezzo maggiore di quelle scure.
Il gusto di una particolare varietà di miele dipende dal tipo di nettare utilizzato: ogni fiore produce un nettare e, di conseguenza, un tipo di miele diverso come il millefiori ad esempio.
È possibile reperire il miele in forma grezza o pastorizzata:
Esistono altre tipologie di miele, come quello di melata che viene prodotto non dal nettare dei fiori ma da una sostanza che si trova sulla corteccia di certi alberi. Quello più apprezzato tra questi è il miele di acacia.
È opportuno conservare il miele in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce, preferibilmente in un contenitore di vetro opaco, affinché non diventi rancido.
Questo liquido dolce viene utilizzato per curare una varietà di malattie e infortuni. Esso può essere mescolato con altre sostanze o rimedi e consumato per via orale o spalmato sulla zona interessata. Nella medicina ayurvedica il miele è stato utilizzato per combattere:
Un cucchiaio di miele contiene 64 calorie, 17.3 grammi di zuccheri e 0 grammi di fibre, grasso e proteine. Scegliere di utilizzare il miele invece di zucchero raffinato ha effetti positivi sulla salute del nostro organismo; infatti il miele ha proprietà antiossidanti, antibatteriche e calmanti.
Il miele è composto da glucosio, fruttosio e minerali (ferro, calcio, fosfato, cloruro di sodio, potassio e magnesio).
Quello di manuka è una variante di miele, monofloreale, che proviene dalla Nuova Zelanda e dall’Australia. La pianta che produce il nettare utilizzato per produrre questo miele è l’albero del tè, o L. scoparium.
Questa varietà è rinomata per le sue caratteristiche fitoterapiche tanto che veniva utilizzata anticamente dai Maori a fini terapeutici ed è ancora oggi utilizzata in farmacologia per curare diverse patologie.
Il miele di manuka è più energetico delle altre varietà di miele poiché contiene 300kcal per ogni 100g di prodotto (60kcal circa in un cucchiaino) e il suo consumo deve essere ridotto per evitare di andare ad incidere sul peso corporeo ed è da utilizzare in modo parsimonioso per le persone che soffrono di diabete mellito tipo 2.
Il miele di manuka, per le sue proprietà antibatteriche, viene utilizzato soprattutto esternamente sulle ferite come disinfettante.
La pianta di kanuka viene spesso confusa con quella di manuka, poiché sono molto similari e, non di rado, la produzione del miele viene contaminata con questa pianta meno pregiata.
Il miele derivante dalla contaminazione di queste due piante è caratterizzato da un colore giallo chiaro, un aroma delicato e una consistenza poco viscosa.
La pianta di kanuka cresce in ambienti secchi e arriva a ricoprire vaste distese.
Il miele, sebbene più salutare dello zucchero raffinato, è sempre un dolcificante e, come tale, bisogna stare attenti a quanto ne se ne consuma. La regola da seguire è, come spesso accade, quella della moderazione. Ma perché il miele fa ingrassare? Di seguito, alcune note esplicative.
Come nota positiva, il miele è più dolce rispetto allo zucchero. Cioè, se mettiamo nel caffè un cucchiaino di miele al posto dello zucchero vedremo che questo è più dolce rispetto alla sua controparte con lo zucchero.
Dall’altro lato il miele non è molto saziante, come tutti gli alimenti zuccherini che non danno maggior apporto di grassi e proteine. Questo alimento è quindi da evitare come parte principale di uno spuntino!
Un altro fattore che categorizza il miele come alimento non dimagrante è il suo indice glicemico alto. Questo significa che, dopo aver mangiato il miele, i morsi della fame si faranno sentire molto prima che dopo aver mangiato delle noci, ad esempio.
In ultimo, è importante evidenziare come, benché il miele sia un prodotto sicuro ed un efficace rimedio naturale per la tosse, bisogna porre attenzione particolare all’uso del miele nei più piccoli soprattutto in riferimento al rischio di botulismo infantile nei bimbi di età inferiore ad un anno.
Il botulismo infantile è un'intossicazione alimentare rara causata, a differenza di ciò che accade nel botulismo negli adulti, dal contatto diretto col batterio; i bambini al di sotto di un anno non sono infatti capaci di eliminare il batterio dall’organismo evitando la produzione delle spore patogene come avviene invece nell’adulto.
Dunque, è sconsigliato in modo assoluto l’utilizzo del miele nei bambini più piccoli di un anno di età.
Il latte e miele è una tipica abbinata usata soprattutto quando si soffre di mal di gola o di raffreddore; questo rimedio della nonna è particolarmente efficace contro i malanni di stagione, ed è adatta sia ai bambini che agli adulti. Tale miscela reca subito sollievo alle prime vie respiratorie quando si è colpiti da sindromi influenzali. Il sapore dolce lo rende molto gradito ai bambini, notoriamente avversi ai medicinali.
Il calore del latte unito alle proprietà del miele agisce come calmante per la tosse, anche in presenza di laringiti e tonsilliti; può essere preso sia al pomeriggio, come merenda, che alla sera, prima di coricarsi, per dormire più tranquillamente.