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Diabete

Che cos'è il diabete

Il diabete mellito, più comunemente noto come diabete, è una malattia cronica ed evolutiva in cui si registra un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue.

Questa condizione è causata da una produzione insufficiente di insulina (un ormone che ha il compito di regolare il livello di glucosio nell’organismo) da parte del pancreas oppure dalla sua inattivazione a livello ematico e tissutale.

Quest'ultima possibilità può essere spiegata con 3 ipotesi:

  • inattivazione nel sangue da parte di anticorpi;
  • distruzione nel fegato da parte dell'insulinasi epatica;
  • blocco a livello tissutale da parte di fattori antagonisti.
Questi fenomeni possono verificarsi primariamente nel diabete adulto o senile, secondariamente nel diabetico trattato con insulina. 

Esaurite le scorte lipidiche, il diabetico utilizza come fonte di energia anche le proteine che dovrebbero invece avere solo valore plastico (cioè, costruttivo e ricostruttivo di tessuti).

Il diabete, disturbo metabolico del glucosio, diventa quindi alterazione di tutti i metabolismi (lucidico, lipidico e proteico).

Cos'è il glucosio

Il glucosio è l'elemento nutritivo fondamentale per tutti i tessuti. Fisiologicamente, viene ossidato fino a ridursi ad anidride carbonica e acqua, producendo energia, essenziale alla vita.

L'insulina regola il metabolismo del glucosio. Una molecola di glucosio, dal suo assorbimento alla totale ossidazione, va soggetta a svariate combinazioni con acido fosforico (fosforillazione). In molte di queste reazioni, l'insulina risulta determinante.

In sintesi, l'insulina presiede alla trasformazione del glucosio assorbito in glicogeno epatico (deposito); il glucosio, mobilizzato dal fegato, si rideposita in parte nei muscoli sotto forma di glicogeno muscolare (sempre azione insulinica); per essere utilizzato dai tessuti, deve superare la membrana cellulare (azione dell'insulina); per essere ossidato, necessita la presenza di insulina.

La carenza o insufficienza di insulina impedisce questi processi. In più, la secrezione di insulina è regolata automaticamente dalla quantità di glucosio circolante: aumenta il glucosio nel sangue (glicemia), accresce la secrezione di insulina e viceversa.

Tale meccanismo mantiene costante la glicemia dell'individuo normale. Mancando l'insulina, il glucosio non si deposita né nel fegato né nei muscoli e non viene nemmeno utilizzato dai tessuti: aumenta perciò la quantità circolante nel sangue (iperglicemia). 

Pertanto, i tessuti si trovano in presenza di molto glucosio, ma non possono utilizzarlo. Il glucosio, nell'individuo normale, viene filtrato dai glomeruli renali, ma poi riassorbito dai tubuli e perciò non passa nelle urine.

Glicemia e insulina: valori normali

I livelli raccomandati di glicemia hanno un grado di interpretazione per ogni individuo.

I seguenti intervalli sono linee guida fornite dall'Istituto nazionale per l'eccellenza clinica, ma l'intervallo target di ciascun individuo deve essere concordato dal proprio medico o consulente diabetico.

Per la maggior parte degli individui sani, i livelli normali di zucchero nel sangue sono i seguenti:

  • tra 4,0 e 6,0 mmol/L (da 72 a 108 mg/dL) durante il digiuno
  • fino a 7,8 mmol/L (140 mg/dL) 2 ore dopo aver mangiato
Per le persone con diabete, gli obiettivi di livello di zucchero nel sangue sono i seguenti:

  • prima dei pasti: da 4 a 7 mmol/L per le persone con diabete di tipo 1 o di tipo 2
  • dopo i pasti: sotto 9 mmol/L per le persone con diabete di tipo 1 e sotto 8.5 mmol/L per le persone con diabete di tipo 2
Per controllare i livelli di glucosio nel sangue, è opportuno fare il test del diabete.

Un campione di sangue per un test glicemico casuale può essere preso in qualsiasi momento. Ciò non richiede una pianificazione tanto ampia. Un test del glucosio plasmatico a digiuno viene effettuato dopo almeno 8 ore di digiuno e di solito viene fatto al mattino.

Tipi di diabete

Esistono moltissime tipologie di diabete, le principali sono:

Le principali forme del diabete mellito sono:

  • diabete di tipo 1: insulino-dipendente, giovanile, che si verifica per una carenza totale di insulina
  • diabete di tipo 2: insorge in età adulta, dopo i 40 anni e che inizialmente non richiede un trattamento insulinico
  • diabete gestazionale, che si sviluppa durante la gravidanza

Cos'è il diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 si ha quando il corpo non produce l’insulina. Di solito, si presenta prima dei 40 anni ed è una patologia piuttosto rara.

La cura per il diabete di tipo 1 consiste in iniezioni di insulina, che andranno fatte per tutto il corso della vita.

Cos'è il diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 si ha quando si è in presenza di insufficiente produzione di insulina o insulino-resistenza.

Si tratta della tipologia di diabete più diffusa.

Si può riuscire a controllare questa tipologia di diabete con una dieta sana, mantenendo un peso corporeo corretto e facendo dell’esercizio fisico.

Purtroppo, si tratta di una patologia che pian piano va degenerando e che obbligherà chi ne soffre ad assumere dell’insulina, di solito in compresse. Sono maggiormente soggetti all’insorgenza di questa malattia gli uomini e le persone anziane.

Che cos'è il diabete gestazionale

Il diabete gestazionale si presenta durante la gravidanza

Per trattarlo, sono sufficienti una dieta corretta e dell’esercizio fisico. In rari casi, ci può essere la necessità di assumere farmaci per il controllo del glucosio nel sangue.

Se non diagnosticato, può creare problemi al momento del parto.

Cos'è il diabete aminico

Il diabete aminico è quella particolarità di diabete che prevede un'abnorme perdita di aminoacidi attraverso le urine, per alterazioni congenite del riassorbimento degli stessi, soprattutto in casi di:

Cos'è il diabete bronzino

Il diabete bronzino è una forma piuttosto rara di diabete, clinicamente analoga al più comune diabete mellito, da cui si differenzia per la diversa eziopatogenesi e per la presenza di importanti sintomi collaterali quali:

  • epatomegalia – o ingrandimento del fegato
  • melanodermia – o pigmentazione bruna della cute
Il diabete bronzino è una delle manifestazioni cliniche dell'emocromatosi, rara malattia quasi esclusiva del sesso maschile, caratterizzata da un'alterazione del metabolismo del ferro, per cui questo viene assorbito in maggiore quantità a livello dell'intestino e si accumula nei diversi organi e tessuti sotto forma di un pigmento granulare detto emosiderina o di un suo precursore detto emofuscina. 

Tale accumulo si verifica principalmente:

La deposizione di pigmento e le alterazioni sclerotiche e fibrotiche della porzione endocrina del pancreas, e in particolare delle cellule produttrici di insulina, sono causa dell'insorgenza del diabete.

Il quadro clinico del diabete bronzino è sovrapponibile a quello del diabete mellito (alterazioni del metabolismo degli zuccheri e, secondariamente, di quello dei grassi, delle proteine e dell'equilibrio idrico-salino, con poliuria e polidipsia); si associano però la pigmentazione bruna della cute per accumulo di emosiderina nonché di melanina, e l'ingrandimento del fegato e della milza per l'accumulo di pigmento.

Questi sintomi consentono una diagnosi differenziale, che può essere confermata da esami istologici su biopsie cutanee ed epatiche e da esami di laboratorio rivelatori dell'alterato metabolismo del ferro.

La terapia è limitata ad una dieta adeguata, che tenga conto anche della concomitante cirrosi epatica e della somministrazione sostitutiva di insulina.

Cos'è il diabete insipido

Il diabete insipido è una malattia caratterizzata da:

  • poliuria – ossia dall'eliminazione di un'eccessiva quantità di urina
  • polidipsia – ossia dall'ingestione di un'eccessiva quantità di acqua, per un'alterazione del ricambio idrico-salino
La malattia, piuttosto rara e che colpisce solitamente soggetti giovani e di sesso maschile, è dovuta a un'alterazione primitiva o secondaria a traumi, tumori o processi infiammatori, dei centri nervosi dell'ipotalamo, del lobo posteriore dell'ipofisi o delle loro vie di connessione: sono questi i centri che regolano l'equilibrio idrico-salino dell'organismo, attraverso la produzione di principi attivi ormonali tra cui l'ormone antidiuretico.

La loro alterazione determinerebbe una riduzione della capacità dei tessuti a trattenere acqua e sali e una riduzione della capacità del rene a riassorbire a livello dei tubuli contorti il filtrato glomerulare: di conseguenza, insorge la poliuria, con eliminazione delle 24 ore di 5-10 litri, talora fino a 30 litri, di urina a bassissimo peso specifico.

Se la fuoriuscita dall'organismo di una massa così cospicua di liquidi non fosse costantemente compensata da un'altrettanto imponente ingestione di acqua, l'individuo arriverebbe a morte entro breve tempo.

Da questa necessità di reintrodurre l'acqua perduta, nasce l'altro sintomo base del diabete insipido: la polidipsia. La sete, specie nei casi più gravi, è praticamente continua. Il paziente è costretto a bere, come a urinare, sia di giorno che di notte.

La prognosi è favorevole, ma la guarigione è possibile, raramente, solo nelle forme secondarie. Utile è invece la terapia fondata sulla somministrazione protratta di estratti postipofisari, per iniezione sottocutanea o per applicazione sulla mucosa nasale, attraverso la quale vengono assorbiti.

Cos'è il diabete insipido nefrogeno

Il diabete insipido nefrogeno è una malattia ereditaria che si trasmette come carattere recessivo legato al sesso, colpisce cioè i soggetti maschi ai quali viene trasmessa dalla madre.

È dovuta ad un'insensibilità dei tubuli renali all'azione dell'ormone antidiuretico ipofisario, normalmente prodotto. La sintomatologia, come nel diabete insipido, è caratterizzata da:

La prognosi è grave, per la possibilità di manifestazioni di disidratazione acuta che si accompagnano ad iperazotemia e acidosi. Se il bambino sopravvive, la prognosi migliora; la crescita però è difficile e lo sviluppo mentale può essere ritardato.

La somministrazione di ormone antidiuretico è inefficace; la terapia è essenzialmente dietetica, volta ad assicurare una sufficiente introduzione di liquidi e a ridurre gli alimenti ad elevato contenuto proteico e minerale.

Cos'è il diabete iodico

Il diabete iodico implica un'abnorme perdita di iodio insieme con le urine.

Questo fenomeno si osserva anche nell'ipotiroidismo, per l'incapacità della tiroide a captare l'elemento dal sangue.

Cos'è il diabete latente

Il diabete latente è uno stato di alterazione iniziale del metabolismo glucidico che si rivela solo con alterazioni della curva glicemica dopo somministrazione di glucosio, indicante una ridotta tolleranza agli idrati di carbonio.

È uno stato asintomatico in cui si prevede una progressione fino al diabete mellito conclamato.

Cos'è il diabete renale

Il diabete renale è una malattia caratterizzata dalla presenza di glucosio nelle urine senza che, a differenza di quanto si verifica nel più comune diabete mellito, sia aumentato il normale contenuto di glucosio nel sangue, ossia la glicemia.

Nell'individuo a digiuno, la glicemia si mantiene intorno ai valori medi e anche il ricambio del glucosio non è alterato, mentre, invece, risulta abbassata la soglia renale per il glucosio, per cui questo passa anormalmente nelle urine.

Il diabete renale deve essere considerato una malattia congenita ereditaria, legata ad un'alterazione anatomica e funzionale dei tubuli contorti del rene; insorge in età giovanile e non dà luogo ad alcuna manifestazione clinica, per cui la scoperta della glicosuria è solitamente casuale, in seguito ad esami delle urine praticati per motivi diversi.

La presenza di una glicemia normale e di valori normali nelle prove a carico di glucosio permettono la diagnosi differenziale nei confronti del diabete mellito. La malattia normalmente ha un decorso cronico e benigno, per cui non richiede nessuna prescrizione terapeutica per il paziente né alcuna restrizione dietetica.

Pre-diabete

Con il termine prediabete, si indica una condizione in cui il livello di zucchero nel sangue è più alto del normale, ma non abbastanza alto da essere diagnosticato un diabete conclamato. È una condizione iniziale che “preannuncia” un disordine nel metabolismo dei glucidi.

Il prediabete è uno stato sul quale è ancora possibile lavorare per cercare di evitare che si trasformi in diabete vero e proprio. Se, però, il soggetto non adotta i dovuti cambiamenti nel proprio stile di vita, il rischio che il prediabete si trasformi in diabete è concreto. Già nelle fasi del prediabete, il danno a lungo termine al cuore, ai vasi sanguigni e ai reni potrebbe già essere iniziato. Tuttavia, la progressione da prediabete al diabete non è inevitabile. Mangiare cibi sani, fare attività fisica nella routine quotidiana e mantenere un peso sano può riportare il livello di zucchero nel sangue alla normalità.

Il prediabete colpisce adulti e bambini. Gli stessi cambiamenti nello stile di vita che possono aiutare a prevenire la progressione del diabete negli adulti potrebbero anche riportare i livelli di zucchero nel sangue dei bambini alla normalità.

L'esatta causa del prediabete è sconosciuta, ma la storia familiare e la genetica sembrano avere un ruolo importante. Anche l'inattività e il grasso in eccesso, specialmente il grasso addominale, sembrano essere fattori importanti. Ciò che è chiaro è che le persone con prediabete non elaborano più correttamente lo zucchero (glucosio). Di conseguenza, lo zucchero si accumula nel sangue invece di essere immagazzinato nelle cellule che formano i muscoli e altri tessuti.

Il prediabete generalmente non dà segni o sintomi. In alcuni casi, si verifica un'iperpigmentazione della pelle in alcune parti del corpo. Le aree interessate possono includere: il collo, le ascelle, i gomiti, le ginocchia e le nocche.

I segni e i sintomi classici che suggeriscono un eventuale passaggio dal prediabete al diabete includono:
Le scelte di uno stile di vita sano possono aiutare a prevenire il prediabete e la sua progressione verso il diabete di tipo 2. La prevenzione consiste in un cambio dello stile di vita:

Sintomi del diabete

Quando la quantità di glucosio nel sangue supera un certo limite, il tubulo non riesce più a riassorbirlo completamente; passa nelle urine trascinando con sé, per osmosi, acqua: aumenta la quantità di urine eliminate (poliuria). 

Conseguentemente, questa perdita di liquido deve essere compensata dall'assunzione di altri liquidi: il diabetico ha sempre sete e beve molto (polidipsia). Altra conseguenza è la necessità di compensare la quantità di energia che non può essere ricavata dal glucosio: il diabetico mangia molto (polifagia).

Così, poliuria, polidipsia e polifagia sono le 3 P che definiscono la sintomatologia diabetica; eventualmente, è presente una quarta P: il prurito.

I sintomi del diabete di tipo 1 sono generalmente i seguenti:

  • poliuria – ossia aumento del volume delle urine e la frequenza di minzione
  • polidipsia – ossia aumento della sete
  • polifagia – cioè aumento della fame, accompagnato da calo del peso
  • affaticamento e stanchezza
  • vista offuscata
I sintomi del diabete di tipo 2 sono generalmente i seguenti:

  • poliuria – cioè aumento del volume delle urine e la frequenza di minzione
  • polidipsia – ossia aumento della sete
  • vista offuscata
  • stanchezza
  • ferite che si rimarginano più lentamente

Cause di diabete

Ad oggi, non sono ancora state identificate le cause del diabete di tipo 1.

Ci sono, però, alcuni fattori che giocano un ruolo importante nella sua comparsa:

  • fattori genetici – si è potuta osservare una maggiore predisposizione alla malattia nei soggetti con genitori o parenti malati di diabete di tipo 1
  • fattori ambientali – si ipotizza che alcune infezioni virali, anche comuni, possano scatenare la malattia in soggetti già predisposti geneticamente
Le cause del diabete di tipo 2, invece, sono invece riconducibili a:

  • fattori genetici
  • età (oltre i 40 anni)
  • sedentarietà
  • dieta non equilibrata, specie se ricca di zuccheri
  • obesità

Complicazioni del diabete

In queste condizioni, l'organismo mobilita le riserve di grasso per far fronte alle necessità energetiche. La metabolizzazione dei grassi, in assenza della normale ossidazione glucidica, non è mai completa, ma arriva a metaboliti (acetone, acido acetacetico e beta-idrossibutirrico, detti corpi chetonici) che sono acidi.

La loro acidità viene compensata dalla riserva alcalina (sistema tampone) del sangue, esaurita tuttavia la quale, il sangue diventa acido e il diabetico va in acidosi. Ne soffre primariamente il sistema nervoso centrale (astenia, sonnolenza) fino a giungere al coma diabetico.

Livelli elevati di glucosio nel sangue, se non corretti con una cura adeguata, possono nel tempo favorire la comparsa delle complicanze croniche del diabete, come:

  • danni ai reni
  • danni alla retina
  • danni ai nervi periferici
  • danni al sistema cardiovascolare 
Altre complicanze sono:

Fattori di rischio per il diabete

Alcuni fattori di rischio del diabete rappresentano una variabile importante per definire un percorso di cura sul singolo paziente diabetico. Tra questi fattori:

  • ipertensione
  • sovrappeso
  • valore della glicemia a digiuno
  • valore della glicemia post prandiale
Il diabete è per definizione una patologia evolutiva e di conseguenza anche la terapia del diabete lo sarà.

Terapia del diabete

La corretta terapia per il diabete può ridare al diabetico la possibilità di una vita normale, benché dalla malattia non si guarisca.

Il proprio medico curante aiuterà il paziente a stilare un piano di cura del diabete giusto per le sue esigenze; senza un trattamento tempestivo, l'ipoglicemia può causare coma o convulsioni e, poiché il corpo è sotto stress quando si è malati o feriti, i livelli di zucchero nel sangue dovranno essere controllati dal personale medico che fornirà assistenza di emergenza.

Il principale trattamento per il diabete richiede di tenere sotto stretto controllo i livelli di zucchero nel sangue (e di mantenerli ad un obiettivo fissato dal medico) con una combinazione di farmaci, esercizio fisico e dieta.

Prestando particolare attenzione a cosa e quando si mangia, è possibile ridurre al minimo o evitare l'effetto "altalena" dei livelli di zucchero nel sangue che cambiano rapidamente, il che può richiedere rapidi cambiamenti nei dosaggi dei farmaci, in particolare l'insulina.

Per evitare che il livello di zucchero nel sangue cada a livelli pericolosamente bassi, controllare la glicemia e, se necessario, fare uno spuntino a base di carboidrati circa mezz'ora prima di fare attività fisica. Se si iniziano a sentire i sintomi dell'ipoglicemia, interrompere l'esercizio e fare uno spuntino o bere una bevanda a base di carboidrati. Attendere 15 minuti e ricontrollare. 

Per le persone con entrambi i tipi di diabete (diabete di tipo 1 e 2), l'esercizio fisico può ridurre la possibilità di avere un infarto o ictus e può migliorare la circolazione. Può anche offrire sollievo dallo stress.

È una buona idea indossare un braccialetto che avverta che si è affetti da diabete. Ciò renderà gli altri consapevoli delle condizioni della persona in caso di grave attacco ipoglicemico o se si subisce un incidente e c'è bisogno di cure mediche di emergenza.

Identificarsi come diabetici è importante perché gli attacchi ipoglicemici possono essere scambiati per ubriachezza, e le vittime spesso non sono in grado di prendersi cura di loro stessi.

Se si è affetti da diabete di tipo 1, il pancreas non produce più l'insulina necessaria al corpo per utilizzare l'energia glicemica. Le cure per il diabete di tipo 1 prevedono anzitutto iniezioni di insulina o la sua somministrazione attraverso l'uso di una pompa continua.

Alcune persone con questo tipo di diabete usano una pompa computerizzata, chiamata microinfusore per insulina, che inietta la sostanza su base fissa. Viene programmata affinché sia in grado di erogare una certa quantità di insulina durante il giorno in base al livello di zucchero presente nel sangue prima di mangiare.

L'insulina iniettabile è disponibile in 5 tipi:

  • azione rapida (entrata in vigore in pochi minuti e durata 2-4 ore)
  • di breve durata (che ha effetto in 30 minuti e dura 3-6 ore)
  • intermedia (che ha effetto in 1-2 ore e dura fino a 18 ore)
  • a lunga durata (effetto in 1-2 ore e dura oltre 24 ore)
  • ultra durata (ha effetto in 1-2 ore e dura 42 ore)
Un'insulina per via inalatoria ad azione rapida è stata approvata per venir utilizzata prima dei pasti. Deve essere usata in combinazione con l'insulina ad azione prolungata in pazienti con diabete di tipo 1 e non deve essere assunta da chi fuma o ha malattie polmonari croniche. Si presenta come una cartuccia monodose

Ogni piano di trattamento è personalizzato per ogni soggetto e può essere regolato in base a ciò che si mangia (dieta) e a quanto ci si esercita (esercizio fisico).

Controllando i propri livelli di zucchero nel sangue, è possibile monitorare le esigenze di insulina del proprio corpo e lavorare con il proprio medico per determinare il dosaggio migliore di insulina. Le persone con diabete controllano il loro livello di zucchero nel sangue diverse volte al giorno con uno strumento chiamato glucometro, il quale misura i livelli di glucosio in un campione di sangue tamponato su una striscia di carta reattiva.

Le cure per il diabete di tipo 2 sono invece dieta e esercizio fisico
, sufficienti per tenere sotto controllo la malattia. Altre persone hanno bisogno di farmaci, che possono includere l'insulina e un farmaco orale. 

I farmaci per il diabete di tipo 2 funzionano in diversi modi per riportare i livelli di zucchero nel sangue alla normalità. Essi includono:

  • farmaci che aumentano la produzione di insulina da parte del pancreas
  • farmaci che riducono l'assorbimento dello zucchero da parte dell'intestino
  • farmaci che migliorano il modo in cui il corpo utilizza l'insulina
  • farmaci che riducono la produzione di zuccheri da parte del fegato e migliorano la resistenza all'insulina
  • farmaci che aumentano la produzione di insulina da parte del pancreas o dei suoi livelli ematici e/o riducono la produzione di zucchero nel fegato
  • farmaci che bloccano il riassorbimento del glucosio da parte del rene e aumentano le escrezioni di glucosio nelle urine, chiamate inibitori del co-trasportatore di sodio-glucosio 2
Seguire una dieta equilibrata è di vitale importanza per le persone che hanno il diabete. Di solito, i medici raccomandano 3 piccoli pasti e 3 o 4 spuntini al giorno per mantenere il giusto equilibrio tra zucchero e insulina nel sangue.

Un altro elemento cruciale in un programma di trattamento per il diabete è l'esercizio fisico: migliora il livello di insulina nell'organismo e può abbassare i livelli di zucchero nel sangue. 

Le persone con diabete di tipo 2 che hanno bisogno di perdere peso possono trarre beneficio da un esercizio moderato. La maggior parte delle persone con diabete è incoraggiata a svolgere almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata a settimana, come camminare. L'allenamento per la forza è spesso consigliato almeno due volte a settimana. 

Rimedi naturali per il diabete

Oltre ai farmaci, a una dieta appropriata e all'esercizio fisico, che possono aiutare a controllare la glicemia e prevenire le complicanze del diabete, esistono alcuni rimedi naturali per il diabete. 

Ecco i più diffusi:

  • Biotina – Gli studi hanno suggerito che la biotina, chiamata anche vitamina H, se usata abbinata al Cromo, può migliorare il metabolismo del glucosio nelle persone con diabete
  • Vitamine – Le vitamine B6 e B12 possono aiutare a trattare il dolore del nervo diabetico se si hanno bassi livelli di queste vitamine e ciò contribuisce ad alleviare il dolore neuropatico. La vitamina C può compensare il basso livello di insulina nel sangue, che normalmente ha lo scopo di aiutare le cellule ad assorbire la vitamina. Quantità adeguate di vitamina C possono aiutare il corpo a mantenere un buon livello di colesterolo e a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue. La vitamina E può aiutare a limitare i danni ai vasi sanguigni e a proteggere da malattie che colpiscono i reni e gli occhi
  • Magnesio – Il magnesio aiuta a controllare i livelli di zucchero nel sangue. Alcune persone con diabete hanno una grave carenza di questa sostanza
  • Prodotti a base di erbe Ginkgo, aglio, foglie di basilico, semi di fieno greco, ginseng e biancospino sono altri prodotti a base di erbe che sono stati promossi come rimedi per i sintomi diabetici

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Come riconoscere il diabete? La dr.ssa Rosalba Giacco, in collaborazione con il CNR, ci spiega come fare. Ascoltala qui.
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Dr. Salvatore Pacenza Medico Chirurgo
Dr. Salvatore Pacenza
diabetologoendocrinologo

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